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mirkoo
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Iscritto: 13 Set 2007
Messaggi: 93
Località: Firenze

MessaggioInviato: Mer 26 Mar, 2008 10:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

I libri di Terzani dovrebbero essere editi dalla Tea, se non sbaglio.

A me è piaciuto molto anche "Un indovino mi disse". Nel libro racconta il suo anno di lavoro come corrispondente in cui aveva deciso di spostasi usando tutti i mezzi possibili senza volare perchè un indovino gli aveva predetto la morte in in incidente aereo. Della serie non ci credo ma non rischio ha passato un anno davvero avventuroso.

Per chi ha il sogno di diventare reporter, vivere la storia anzichè guardarla in televisione è un libro veramente affascinante.
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a.feliziani
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Iscritto: 21 Ott 2007
Messaggi: 114
Località: Appignano (MC)

MessaggioInviato: Mer 26 Mar, 2008 2:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Di libri credo che se ne trovano molti su fotoreporte e reportage in generale... il mio problema è la realtà, posso leggere tutto senza problema perchè mi piace leggere, ma io vorrei sapere se esiste in Italia una persona che sia in grado di scommettere su un ragazzo di 19 anni, dargli un biglietto per non so dove (tibet, kosovo, iraq.. dove volete) e dirgli "torna quando hai qualche bella foto". E' un sogno??
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notchosen
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Iscritto: 20 Mar 2007
Messaggi: 2632

MessaggioInviato: Mer 26 Mar, 2008 5:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Un'agenzia che scommette dal nulla su un 19enne? Per me è impossibile

Dovresti quantomeno farti un portofolio prima
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mirkoo
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Iscritto: 13 Set 2007
Messaggi: 93
Località: Firenze

MessaggioInviato: Gio 27 Mar, 2008 10:38 am    Oggetto: Rispondi con citazione

a.feliziani ha scritto:
Di libri credo che se ne trovano molti su fotoreporte e reportage in generale... il mio problema è la realtà, posso leggere tutto senza problema perchè mi piace leggere, ma io vorrei sapere se esiste in Italia una persona che sia in grado di scommettere su un ragazzo di 19 anni, dargli un biglietto per non so dove (tibet, kosovo, iraq.. dove volete) e dirgli "torna quando hai qualche bella foto". E' un sogno??


Sì è un sogno. Fatti un biglietto (all'inizio puoi scegliere anche destinazioni meno impegnative), parti e fatti un buon portfolio. Poi quello utilizzalo per
1- Cercare di venderlo
2- Presentarti alle agenzie

A mio avviso devi investire su te stesso e vedere cosa riesci a tirare fuori...
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Teo76
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Iscritto: 23 Ago 2004
Messaggi: 4807
Località: Torino

MessaggioInviato: Lun 31 Mar, 2008 9:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Andiamo sul pratico: il giro delle redazioni.

Come si fa? Dove si trovani i contatti?

Ovviamente è inutile provare a scrivere a redazione@xyz.it, così come è inutile mandare foto, provini, portfoli a casaccio, bisogna mandarlo alla cortese attenzione del Sig./ra Xyz... ma come si trovano codesti nomi?

Photoeditor della rivista?

E per quanto riguarda le agenzie? Quante commissionano?
Qual è l'iter per un eventuale inquadramento? E poi che vuol dire essere "inquadrati"?

Che dite ho esagerato con le domande? Very Happy

Ciao

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Matteo www.matteonobili.com
Sono ottimista: un giorno la Terra servirà a concimare un pianeta lontano [Altan]
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MADWORM
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Iscritto: 05 Mar 2008
Messaggi: 19

MessaggioInviato: Ven 04 Apr, 2008 1:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

io dopo svariati tentativi solo da alcuni mesi ho iniziato a lavorare come fotografo per un quotidiano locale, come inizio non è male alla fine riesco ad entrare a tutti gli eventi senza problemi. La mia fortuna è stata quella di conoscere un giornalista che mi ha fatto entrare altrimenti la vedo complicata.
Come ti hanno consigliato gli altri fatti un bel portfolio con diversi soggetti "15 scatti possono andare bene" e prova a prendere un appuntamento con la redazione.
In bocca al lupo.
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Alessandro Bassi
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Iscritto: 22 Giu 2004
Messaggi: 2045
Località: viterbo/roma roma/viterbo come il treno

MessaggioInviato: Sab 26 Lug, 2008 7:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

io a ottobre parto , vado in etiopia con un organizzazione onlus , tutto a spese mie
l'arte di rimetterci e' un mio stile di vita Very Happy
in compeso, se torno vivo o poco morto , avro' un portfolio , il materiale per un libro,e la gloria
byeeeeeee

_________________
e col tempo poi ...
come la neve caduta ,come l'acqua sui vetri anche il cuore si asciuga e tu speri soltanto di dimenticare , che vietata ai tuoi occhi è la luce del sole. P.F.M. DRACULA
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n_u
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Iscritto: 14 Apr 2007
Messaggi: 1276

MessaggioInviato: Ven 01 Ago, 2008 3:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

a.feliziani ha scritto:
Di libri credo che se ne trovano molti su fotoreporte e reportage in generale... il mio problema è la realtà, posso leggere tutto senza problema perchè mi piace leggere, ma io vorrei sapere se esiste in Italia una persona che sia in grado di scommettere su un ragazzo di 19 anni, dargli un biglietto per non so dove (tibet, kosovo, iraq.. dove volete) e dirgli "torna quando hai qualche bella foto". E' un sogno??


sì. fatti una domanda semplice: perchè dovrebbero sostenere delle spese per una persona di cui non sanno nulla? una persona che non ha esperienze precedenti, non ha referenze, non ha materiale da mostrare? allora a quel punto chiunque abbia voglia di andare a farsi una vacanza gratis va in una redazione e dice: ho tanta voglia di fare le belle foto, mi regalate vitto, alloggio e biglietto, che vado e vedo se riesco a far qualcosa?

invece sai che devi fare? non cominciare a partire con l'idea di andare in tibet (che cosa ci vai a fare, che non parli neanche tibetano?). comincia a fare foto su quello che conosci bene, cerca di sviluppare l'argomento in una storia. fotografalo tante volte in tanti modi diversi. da lì sarai all'inizio, comincerai a capire cosa vuol dire avere un argomento da trattare fotograficamente. e poi, successivamente, dovrai renderti conto di quel che significa fare la stessa cosa, ma catapultato giù da un aereo e con la possibilità di rimanere sul posto per una settimana. perchè è questo che fanno quelli che vengono pagati prima di portar le foto.

ah: scarta il suggerimento sul fotografo da quotidiano locale, secondo me. non è un bel lavoro e non c'entra niente con quel che vorresti fare tu.

in bocca al lupo!
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Roberto Carta
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Iscritto: 20 Gen 2006
Messaggi: 3915
Località: Sardegna

MessaggioInviato: Ven 01 Ago, 2008 4:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Impara bene una lingua straniera strana e vedi di aganciarti a qualche giornalista che vada dove la parlano, per i fotoreporter penso che sopratutto all'inizio sia fondamentale avere per riferimento uno scribacchino ....


.
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giorgiospugnesi
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Iscritto: 09 Ago 2006
Messaggi: 546
Località: Livorno

MessaggioInviato: Lun 04 Ago, 2008 9:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Preparati un paio di reportage non banali. Non è necessario andare nel Darfur, puoi fare un buon reportage anche nel tuo quartiere. L'importante è avere qualcosa da dire.
Però, lo sappiamo, siamo tutti più bravi a fare le foto man mano che ci allontaniamo da casa. Questo perché quando viaggiamo abbiamo la capacità di vedere le cose con occhi diversi.
Allora potresti farti un viaggetto da qualche parte e fare un primo reportage e poi fare un altro reportage in zona. Entrambi devono avere un progetto alla base, non sarebbe male se questo fosse comune (saresti veramente bravo).
Cerca poi di far vedere il tuo portfolio a qualcuno in gamba. Qualche tempo fa, a Lucca, Grazia Neri analizzava i portfolio; bastava registrarsi e presentarsi con le foto. Dovresti cercare occasioni del genere.
Se poi trovi qualcuno che sa scrivere e presenti anche dei testi a commento, tanto meglio. Ma non credo sia indispensabile.

Giorgio

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Funboy
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Iscritto: 23 Ago 2004
Messaggi: 2047
Località: ABRUZZO, forte e gentile!

MessaggioInviato: Lun 04 Ago, 2008 11:29 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Penso che qui il problema si sempre quello della semplificazione.
Dice bene n_u , perchè scommetere su "nessuno"?
E' facile volere che qualcuno ti da tutto il necessario e tu parti, poi se non riesci pazienza intanto ti sei fatto un bel viaggio e chi ci ha rimesso non sei tu.
Devi essere disposto alla "gavetta", poche storie e poche chicchere che quelle se le porta via sempre il vento.
Fai capire ai tuoi che è una cosa seria( se lo è davvero), fatti finanziare attrezzatura e un biglietto e fatti un portfolio e poi vedi cosa succede.
E se non lo fanno allora lavori, ti fai il cosiddetto e metti i soldi da parte e poi parti
In Italia non è nostra abitudine purtroppo ma in molte parti del mondo, stati uniti per prima, i ragazzi dopo gli studi si prendono un anno sabbatico per girare il mondo e capire cosa fare,da noi si iscrivono a giurisprudenza perchè non sanno decidere in pochi mesi.
Potrebbe non piacerti andare in giro come un cane solitario o potresti amarlo, potresti non sopportare la visione di situazioni spiacevoli oppure amarle e farne una ragione di vita.
Ma se non lo fai satrai fresco a chidertelo e a chiederlo agli altri, che ne sappiano noi cosa c'è dentro di te!questo lo puoi sapere solo tu.
Io, in un'altro campo, ho fatto così e ora sono esattamente dove avrei voluto essere 10 anni fa.

Non basta dire che una cosa ti piace, il gelato piace, la Ferrari piace, quello di cui parli tu è vita vissuta, passione, cuore e sangue, sacrificio, e per sapere se fa per te non puoi far altro che andarlo a vedere con i tuoi occhi senza aspettare che qualcuno te lo racconti in un forum o in un libro, il resto sono chiacchere che il vento porta via!

Buona fortuna

Ciao

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Io sono nato piccolo e rimango piccolo, con idee piccole; non c'è bisogno di essere grandi
M. Giacomelli
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giorgiospugnesi
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Iscritto: 09 Ago 2006
Messaggi: 546
Località: Livorno

MessaggioInviato: Lun 04 Ago, 2008 4:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Funboy ha scritto:
quello di cui parli tu è vita vissuta, passione, cuore e sangue, sacrificio


http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=286815

Giorgio

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Funboy
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Iscritto: 23 Ago 2004
Messaggi: 2047
Località: ABRUZZO, forte e gentile!

MessaggioInviato: Lun 04 Ago, 2008 4:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Stupenda e da adesso scritta nel mio taccuino, però su questo non sono molto daccordo:
"se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo. "

Scherzo scherzo! Pallonaro

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M. Giacomelli
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flavietto
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Messaggi: 271
Località: Roma

MessaggioInviato: Mar 05 Ago, 2008 8:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi permetto di aggiungere il mio piccolo contributo:
ritengo che in Italia la situazione, soprattutto del fotoreporter, sia molto complessa e difficoltosa. Non posso che condividere tutti i consigli che ti sono stati dati fino ad ora, sottolineando in particolare:

1) Realizza reportage su un tema scelto da te e costriusciti un portfolio da far vedere (sperando magari di vendere qualche cosa per rientrare).

2) Usa tutto il tuo tempo libero, ferie comprese, per organizzare reportage

3) Studia! Un reportage e' il risultato di una buona preparazione teorica oltre che tecnica. Devi conoscere la storia del posto o della gente che vai a fotografare, non puoi partire e scattare cosi' alla cieca.

4) Per ora lascia stare la guerra in Darfur. Si possono fare ottimi reportage anche dientro casa, purche' il tema venga affrontato con cognizione e impegno (io sono di Roma ad esempio e NG italia sono 2 mesi che pubblica servizi proprio su Roma; uno il mese scorso sui monumenti e uno questo mese sul percorso del Tevere. Se fossi stato preparato e volenteroso lo avrei potuto realizzare senza sforzo o spesa alcuna)

5) Segui la tua passione se la ritieni veramente tale. Ne soffrirai, ma almeno saprai che sei tu la causa della tua sofferenza Smile

In bocca al lupo da uno che come te ci sta' provando (e non ha purtroppo 19 anni!!!)
Flavio
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AleZan
coordinatore


Iscritto: 16 Giu 2006
Messaggi: 11698
Località: Bologna

MessaggioInviato: Mar 05 Ago, 2008 12:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Aggiungo anch'io qualcosa:

1) in Italia NON credo che ci siano più oggi testate che fanno lavorare i fotografi su "assignment", cioè che incarichino un fotografo per uno specifico reportage (spesandolo).
Forse lo fanno ancora (forse...) le maggiori agenzie come Grazia Neri e Contrasto.
La maggior parte dei reporter rischia economicamente di tasca propria e spera di vendere il lavoro finito.

2) Va bene lavorare su una tua idea e realizzare un primo reportage. Ma alla tua età io mi dedicherei principalmente alla formazione.
Il lavoro fotogiornalistico non consiste semplicemente in una raccolta di buoni scatti, ma soprattutto nella capacità di costruire un racconto mediante le immagini. E' questa capacità che ti fa piazzare un lavoro.
Cerca dei buoni workshop che parlino di questo aspetto. Ad esempio ad Arles e a Perpignan in estate. Ma anche quelli del TPW (molto cari).

3) la formazione significa anche vedere molte foto di altri, molte stampe, molti libri. Perché no anche molti siti: a cominciare dai classici MagnumPhoto e VII (seven).

4) cerca qui nel sito il link ad un'intervista ad Alex Majoli, uno dei migliori reporter italiani oggi. Dice alcune cose interessanti sull'inizio della sua carriera, iniziata molto precocemente.

5) devi "sbattere" contro la critica, via maestra per migliorare. La tua figura di riferimento in una redazione è il photoeditor. Nelle manifestazioni del circuito "Portfolio in piazza" hai molte occasioni per fare vedere un tuo portfolio a tanti photoeditor. Non ti scoraggiare per le critiche: all'inizio bisogna ascoltarle e cercare di interpretarle per migliorare (hanno quasi sempre ragione loro...).

6) un libro? Prova con la biografia di Joris Ivens, regista documentarista olandese scomaprso una decina di anni fa. Si intitola "Io-Cinema, autobiografia di un cineasta", ed. Longanesi.
E' un libro molto pericoloso... perché la vita di questo signore è stata talmente straordinaria che si rischia leggendo di essere definitivamente affascinati da questo lavoro. Perché metà della bellezza di raccontare storie sta nelle sitazioni e nelle persone che si incontrano lungo il cammino.


ciao e in bocca al lupo.
Smile

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Cipixlock
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Iscritto: 13 Ago 2008
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Gio 14 Ago, 2008 12:00 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Più o meno quelle che ti hanno fin qui risposto non fanno questo mestiere e/o parlano solo per sentito dire..... Non me ne vogliano, ma qualche imprecisione di troppo è stata detta...... Ora da quello che scrivi si capisce che tu non sappia assolutamente cosa voglia dire fare il fotoreporter, e non c'è nulla di male in questo, salvo che per cominciare questa professione qualche idea prima te la devi chiarire....
Intanto dovresti chiederti quali sono le storie che la tua sensibilità vuole e può raccontare ? Sociale, news, geografico o viaggio, sono tutti reportage possibili... ma sono settore molto diversi tra loro che richiedono ognuno competenze specialistiche. Fare dei workshop, come qualcuno ha suggerito in questo caso non serve veramente a nulla. Nessun workshop può insegnarti il lavoro del reporter, men che meno un libro. E' frutto di uno studio che si fa solo sul campo, con tempo, sudore e buona dose di fatica spesso frammista a dolore, sia che tu racconti le bellezze di un paesaggio in Namibia, sia che tu racconti gli ultimi orrori dalla Georgia. Come cominciare allora.... fatto salvo che tu sappia veramente usare la tua attrezzatura fotografica, cosa di cui è sempre bene dubitarne restando nel cuore e nella mente eterni studenti il primo vero consiglio, che difficilmente sentirai da chi non è di questo mestiere è : cresci tu come persona... per esser un buon reporter devi innazitutto essere un grande uomo o almeno provarci.... ti sarà più di aiuto il saper suonare uno strumento, il conoscere molte lingue, il saperti orientare, o la conoscenza di una favola, di tutti i consigli/luoghi comuni detti fin qui.
E' bene chiariti che nessuno ti assegnerà mai in incarico al buio, non perchè non ci siano persone disposte a scommettere su di te, non perchè come scrivono alcuni, non si lavoro più su assignement, ma perché per te non sarebbe un dono, ma un incubo. E' evidente che non sei preparato a raccontare nessuna storia e neppure e a viverla in prima persona. Come imparare, cerca una storia che rispecchi le tue corde, la tua sensibilità, prendi la tua attrezzature e raccontala.... può essere anche solo il compleanno di tuo zio, non importa ma impara a raccontare per immagini, impara a condividere. Dopo non saprai ancora nulla di questo mestiere ma potrai fare il secondo e più difficile passo, imparare a raccontare te stesso... per questo la scuola migliore, che tutti noi abbiamo fatto è quella del viaggio iniziatico. Semplice prendi zaino, fotocamera, magari un buon amico, e parti verso un luogo lontano, dove non si parli la tua lingua, non si viva secondo le regole, i costumi, le usanze che ti sono note e dove ci sia una storia che ti aspetta, che scoprirai essere sempre e solo la tua storia personale. A questo punto se tu volessi fare un workshop, certo non ti farebbe male. Per raccontare devi imparare ad ascoltare ed ad ascoltarti, ritorna a casa, sperando di non sentirne il desiderio o peggio il bisogno, e mostra quello che hai realizzato a qualcuno capace di vedere.... poi continua a partire e ripartire ancora fino a quando le storie non faranno parte di te e narrare sarà come respirare, vedrai che questo mestiere, se di mestiere si tratta, solo in questo modo può essere appreso. Per i consigli tecnici, cosa fare, come farlo, dove farlo, quando farlo, e perchè, con chi parlare, a chi proporre il materiale, come proporlo poni una domanda precisa avrai una risposta precisa.
Saluti ed auguri.
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AleZan
coordinatore


Iscritto: 16 Giu 2006
Messaggi: 11698
Località: Bologna

MessaggioInviato: Gio 14 Ago, 2008 10:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Cipxlock, interessante il tuo intervento. Si riferisce ad un'esperienza personale, immagino.
Lo condivido in molte parti. Anche se mi pare che ad un ragazzo di diciannove anni occorra dire qualcosa di più.

E' vero, verissimo, che c'è alla base un discorso imprescindibile di sensibilità individuale. Sensibilità che è innata o si può acquisire? Primo problema.
Se si può acquisire, o perlomeno educare e sviluppare, è vero che questo lo si fa di più con esperienze che coinvolgono ogni aspetto della vita, piuttosto che la sola fotografia in quanto tale.
E' un po' come se dovessimo suggerire come imparare a scrivere un romanzo.... Un "viaggio iniziatico", come dici tu, vale di più di un workshop. Siamo d'accordo.
Ci sono condizioni e sensibilità individuali che sono indispensabili, senza le quali "certi mestieri" non si fanno. Punto.

Questo approccio è corretto, condivisibile, ma insufficiente.
Lo è perché riduce tutto ad un'idea molto "romantica" del reporter-artista: una persona baciata da un talento unico e speciale. Una persona che in fondo mai ti potrà raccontare come è arrivato fin lì, perché il suo percorso è stato appunto "iniziatico". Un sapere esoterico, nel senso proprio del termine.
Questo modo (un po' antiquato) di rappresentare, o di autorappresentarsi, l'ho visto in più di un mondo para-artistico che ho avuto modo di visitare almeno un po'. Il mondo del cinema, ad esempio, è fatto molto in questo modo. Che sia in parte una moda italiana?
Dico questo perché basta vedere le storie individuali (biografie e modus operandi) di molti professionisti dell'immagine (fissa e in movimento) di scuola anglossassone o dell'est Europa, ad esempio, per cogliere subito un approccio molto più pragmatico: sensibilità individuale, certo ci mancherebbe, ma anche una solida formazione, nel senso più ampio del termine.
E questo dalle nostre parti fa fatica ad entrarci in testa...

Anche se non faccio il reporter, tengo la reflex al collo da trentotto anni. Ho anche vissuto una decina d'anni in luoghi che tu ben definisci come luoghi lontani, dove non si parlava la mia lingua e non si viveva secondo le mie regole.
Mi piace raccontare storie: ne sento personalmente l'urgenza. E ci provo nei miei evidenti limiti. L'ho fatto, lo faccio, anche con l'immagine in movimento, ma la fotografia resta il mezzo che sento più vicino.

In questo modestissimo (ma non breve) percorso personale, dove la "crescita" è stata affidata essenzialmente all'esperienza sul campo, una delle cose che oggi sento mi sono mancate è stata proprio quella di non avere avuto un atteggiamento razionale ed efficace di fronte al tema dell'"imparare a raccontare".
Per questo ad un ragazzo che si affaccia ora a questo genere di fotografia (e a tutta la vita) dico certo di curare la sensibilità del suo animo. Ma direi anche di studiare (studiare davvero) tante altre cose.
Perché a raccontare si impara, e sensibilità e "ispirazione" non bastano.
Studiare in attesa di trovare il suo viaggio iniziatico...

Spero che questi ultimi sproloqui servano un po' a che ha aperto questo thread... Intanto piacere di conoscerti. Smile

ciao

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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