Una giornata a S.Siro

[non più registrato]

[Izutsu]

[roiter]

[edgar]

Izu,

arrivo tardi sul tema, per pregressi arretrati, ma mi sono letto attentamente gli interventi.

Parto dal punto più importante che è: "ho raggiunto lo scopo di comunicare quello che mi ero prefisso?"

Probabilmente no, se questa è la domanda esatta. Se è vero, come dichiari, che voleva essere il reportage di una giornata a s. siro, in realtà non sei riuscito a darne il senso.

Per ottenere il risultato chiaro di trasmettere il racconto di ciò che ci si propone, la prima cosa è fare in modo che i propri scatti siano coerenti con le premesse: quindi se devo raccontare una giornata allo stadio, riprendo lo stadio stesso in modo che l'architettura e la geometria non siano l'unico protagonista.

Certo i volumi sono imponenti e catalizzano l'attenzione, ma se ti concentri solo su di essi, ottieni involontariamente l'effetto di dare all'osservatore la sensazione precisa di un reportage architettonico.

Nelle tue immagini non c'è una persona, nè dentro, nè fuori dallo stadio, che "racconti" qualcosa, non c'è uno spunto che non sia permeato dall'incombenza delle "masse" architettoniche. Perfino gli scatti con il tram, che poteva essere uno spunto valido per raccontare qualcosa della giornata, sono incentrate sui giochi geometrici di contrasto tra le infrastrutture del veicolo e le masse dello stadio.

La rimessa dei tram/parcheggio, qualcosa racconta certo, ma il primo elemento che comunica è ancora la geometria. Non voglio approfondire poi l'ultimo scatto che potevi onestamente fare a meno di scattare.

E' chiaro che in queste condizioni non sei stato coerente con i tuoi obiettivi, e non hai comunicato ciò che volevi, semplicemente perchè.......ti sei dedicato ad altro. E per questo, coerentemente con quanto risulta dai tuoi scatti, sei stato giudicato in base alle aspettative riferite ad un reportage "architettonico".

Rispetto al quale i commenti ricevuti sono abbastanza condivisibili: se penso di trovarmi davanti ad un reportage di architetture e geometrie, lo giudico per questo. E quindi i parametri sono: le linee, i contrasti che sottolineano le geometrie, la saturazione dei colori, l'equilibrio delle masse, tutti i punti che ci sottolineiamo continuamente quando parliamo di architettura. E che invece possono non significare nulla se parliamo di reportage umano, urbano, sportivo, sociale o altro.

La disputa (per altro interssantissima) che ha avuto luogo poco fa era sostanzialmente incentrata su questo difetto di comunicazione.

Spero di aver dato un piccolo contributo a chiarire una impostazione di lavoro e di intenti.

Saluti a tutti e al prossimo reportage.

Ciao EDgar

[Izutsu]

[quote="roiter][mode SCUSALAFRANCHEZZA ON]

Quello che conta è il risultato.

[mode SCUSALAFRANCHEZZA OFF][/quote]

[mode SCUSALAFRANCHEZZA ON]

Appunto, il problema è che l'unico che ha valutato il lavoro nel suo complesso è stato The Log... e se permetti, non mi interessava, in questo caso, il giudizio sulla saturazione, non mi interessava sapere che una è carina e le altre fanno pena... mi interessava sapere che non sono scatti omogenei, che manca il racconto... questo volevo sapere, punto.

[mode SCUSALAFRANCHEZZA OFF]

[edgar]

[Izutsu]

Edgar, sei staco come sempre chiarissimo.

A dire il vero, qualche scatto con persone l'avrei anche ma... non mi piace, tutto qui... non riesco a infilarli nel "reportage", non mi piacciono proprio...

Per quanto riguarda il fatto che assomigli più ad un reportage architettonico, speravo che il titolo fosse abbastanza esplicito da far capire che era la storia di una giornata piuttosto che di s.siro. Colpa mia sicuramente. Tra l'altro a vedere il risultato credo che anche se fossi stato più esplicito non avrei raggiunto lo scopo.

Cmq era il primo reportage, ho tempo per affinarmi

[Izutsu]