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Rebis utente attivo

Iscritto: 01 Nov 2005 Messaggi: 2144 Località: Roma[IT]-Wuppertal[DE]
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Inviato: Mar 16 Mgg, 2006 11:09 am Oggetto: |
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Ti posso dare solo una traccia di saggezza taoista che a me è molto utile in casi simili:
Mangia quando hai fame, dormi quando hai sonno.
 _________________ [...] In una notte di luna Chiyono stava portando acqua in un vecchio secchio di legno fasciato di bambù. Il bambù si ruppe ed il fondo del secchio cadde. In quel momento Chiyono fu liberata; disse: "Non più acqua nel secchio, non più luna nell'acqua". Ovvero: l'Arte di mangiare pane e sottilette per 120 giorni, comprare una 350D**BG-E3**Σ APO 70-300 Macro**Tamron 17-50 2.8**5D Mark II**17-40 f4 L**Metz 58, pagare cash e non battere ciglio. |
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Rob612 non più registrato

Iscritto: 26 Lug 2005 Messaggi: 1795
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Inviato: Mar 16 Mgg, 2006 11:16 am Oggetto: |
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| vanda ha scritto: |
prova a fare foto e a non riguardarle subito. fai passare qualche giorno chissà che guardandole come se fossero di altri ti trovi meno rigoroso nel giudicarle  |
A parte che i periodi in cui "non gira" capitano a tutti (personalmente in quei casi metto tutto via e se ne riparla quando mi tornano la voglia e la fantasia), il suggerimento di Vanda non è buono, e' OTTIMO.
Personalmente quando faccio una sessione un pochino seria (lascimao perdere le uscite con gli amici) scarico le CF, do un occhio veloce per vedere se c'e' qualcosa che mi colpisce particolarmente, faccio i backup e poi lascio tutto li' per almeno due o tre giorni. Poi ci rimetto mano e scarto senza pietà. |
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Adaster utente attivo
Iscritto: 21 Feb 2005 Messaggi: 606 Località: Parma
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Inviato: Mar 16 Mgg, 2006 11:36 am Oggetto: |
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| Gianluca Moret ha scritto: | | Gio66 ha scritto: | quale sarebbe il tuo genere?
provare a cambiarlo? non so, hai mai fatto foto sportiva? e naturalistica? (solo per citare due esempi)... con un genere nuovo gli stimoli vengono eccome... |
...se il genere poi è il nudo femminile ti vengono anche stimoli di tutt'altro genere... eccome...
...a parte gli scherzi... io sto passando un periodo ancor peggio del tuo... quasi un apatia... una avversione per la fotografia... mi manca la voglia... non vedo il fine...
...so che uscissi cose da fotografare le troverei... quelle si trovan sempre... ma poi... è come rimanesse una cosa fine a se stessa...  |
sono nella tua stessa palude....
sarà la stagione, saranno i pollini???? |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 10:37 am Oggetto: |
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L'argomento non è serio: è serissimo, anzi se me ne ricordo, alla fine lo sposto in "Fotografia in Generale".
Parlare dei motivi per cui fotografiamo e delle spinte che sentiamo dentro di noi quando usciamo con la macchina è un po' parlare di noi stessi in senso lato.
Significa capire ciò che siamo, ciò che abbiamo dentro di noi prima di ogni altra cosa.
Credo che nessuno possa esprimersi artisticamente in nessun campo se prima non ha chiarito dentro sè stesso che cosa davvero di sè stesso vuole comunicare. Questo sono convinto che sia il punto di partenza. La chiarezza interiore su chi siamo e su che cosa vogliamo dire di noi è la base ineliminabile per poter iniziare un cammino espressivo.
Comunicare con l'arte è un insieme di 2 componenti essenziali: il contenuto e la forma o modalità espressiva. Ambedue sono molto importanti, non c’è dubbio; comunicare male valori intensi li penalizza, così come comunicare bene … “nulla”, alla fine non porta ad opere interessanti.
Certo si può decidere di dedicarsi a temi molto “tecnici”, come la fotografia di “Still Life” o di “Architettura” o di “Macro”, ambiti dove si possono trovare delle soddisfazioni
semplicemente eseguendo perfettamente delle ottime riprese di oggetti, per arrivare a produrre delle “belle” immagini. Questa scelta può in parte o per un certo periodo sviare la nostra attenzione dalla mancanza di ispirazione.
Chi invece ama generi fotografici che privilegiano il contenuto rispetto alla forma, come la street photography o il reportage, sicuramente percepiscono dentro di loro il problema dei contenuti in modo molto più acuto. Proprio perché hanno scelto un filone all’interno del quale ciò che è essenziale non è proporre delle “belle” immagini ma delle immagini significative, cioè immagini che “significhino” quello che vogliamo dire.
Alla fine è comunque vero che, qualsiasi genere si pratichi, la mancanza di stimoli, di contenuti da esprimere, gioca comunque un ruolo importante. E anche nei generi più tecnici, chi ha dentro di sé le idee chiare su ciò che vuole esprimere, mostra una maggiore creatività e alla fine propone opere con una marcia in più. Ma per chi ama i generi più “street” il problema può diventare davvero devastante, fino a causare un vero e proprio blocco totale dell’attività.
E’ ovvio che in un caso del genere, che è intimamente legato alla nostra interiorità più profonda, non è semplice suggerire metodi e rimedi.
In effetti apparentemente non c’è rimedio: smettere di scattare può portare al totale abbandono dell’attività, mentre scattare a tutti i costi in modo svogliato può portare ad accumulare lavori senza capo né coda che ci deprimono ulteriormente.
Sono convinto che la situazione vada affrontata proprio partendo “dall’inizio”, cioè da noi stessi e dai contenuti che vogliamo comunicare. Può sembrare eccessivo ciò che dico, ma forse in qualche caso può anche essere uno stimolo utile a fare una maggior chiarezza dentro di noi in senso generale. In ogni caso chiarirsi che cosa vogliamo esprimere è il primo passo e suggerisco di non avere paura di nessuna sfida: gioia, paura, angoscia, desiderio di mettere in evidenza problemi sociali, voglia di tenerezza. Qualsiasi tema che umanamente ci stia a cuore, qualsiasi momento emozionale intenso che sentiamo di dover vivere può valer la pena di essere comunicato, se si trova la giusta modalità espressiva.
Come ho cercato di esprimere nel mio lavoro sulla street photography ( http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=1635 ), la street e il reportage sono la rappresentazione della poesia della vita, dei suoi drammi e delle sue meraviglie. E naturalmente per essere rappresentati devono essere VISSUTI dentro di noi. Non possiamo pensare semplicemente di fotografare la vita per strada. Dobbiamo innanzitutto “viverla”, cioè sentirla dentro di noi, comprenderla e solo allora potremo tentare di esprimerla.
Io credo che più cercheremo di vivere intensamente e con vera “empatia” nei confronti degli altri e più le immagini che “descrivono” la nostra partecipazione alla vita usciranno da sole dalla nostra fotocamera. Fotografare – per certi generi in particolare – è soprattutto vivere con intensità e con consapevolezza, è cercare di essere noi stessi con onestà intellettuale, è non scappare dalle nostre paure.
Poi, sono altrettanto convinto che quando avremo davvero chiaro che cosa vogliamo dire, la forma valida presto o tardi la troveremo. Forse all’inizio non sarà personalissima, ma col tempo e un po’ d’esperienza la strada si troverà di certo.
Alla fine, credo che la cosa che maggiormente è in grado di uccidere la nostra creatività e la nostra voglia di fotografare sia il pigro desiderio di lasciarsi andare al quotidiano, alle rassicuranti abitudini di una vita fatta purtroppo troppo spesso di luoghi comuni e di convenzioni. Esse “anestetizzano” la nostra capacità di vivere e lentamente e “confortevolmente” ci uccidono……
EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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Claudio Ciseria utente attivo
Iscritto: 22 Lug 2004 Messaggi: 5522
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 11:00 am Oggetto: |
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| Citazione: |
Certo si può decidere di dedicarsi a temi molto “tecnici”, come la fotografia di “Still Life” o di “Architettura” o di “Macro”, ambiti dove si possono trovare delle soddisfazioni
semplicemente eseguendo perfettamente delle ottime riprese di oggetti, per arrivare a produrre delle “belle” immagini. Questa scelta può in parte o per un certo periodo sviare la nostra attenzione dalla mancanza di ispirazione. |
Non sono nel modo più assoluto e totale d'accordo su quanto esprimi sopra, sicuramente per quanto riguarda architettura e still-life. anzi, anche macro.
| Citazione: |
Proprio perché hanno scelto un filone all’interno del quale ciò che è essenziale non è proporre delle “belle” immagini ma delle immagini significative, cioè immagini che “significhino” quello che vogliamo dire. |
anche in questo passaggio (riferito a quanto ho quotato sopra), sono nel modo più assoluto totalmente in disaccordo.
scusa se intervengo, ma seguo sempre con molta attenzione i tuoi interventi e non posso esimermi dal dialogo.
ciao. _________________ http://www.claudiociseria.it |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 11:10 am Oggetto: |
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| Claude ha scritto: | | Citazione: |
Certo si può decidere di dedicarsi a temi molto “tecnici”, come la fotografia di “Still Life” o di “Architettura” o di “Macro”, ambiti dove si possono trovare delle soddisfazioni
semplicemente eseguendo perfettamente delle ottime riprese di oggetti, per arrivare a produrre delle “belle” immagini. Questa scelta può in parte o per un certo periodo sviare la nostra attenzione dalla mancanza di ispirazione. |
Non sono nel modo più assoluto e totale d'accordo su quanto esprimi sopra, sicuramente per quanto riguarda architettura e still-life. anzi, anche macro.
| Citazione: |
Proprio perché hanno scelto un filone all’interno del quale ciò che è essenziale non è proporre delle “belle” immagini ma delle immagini significative, cioè immagini che “significhino” quello che vogliamo dire. |
anche in questo passaggio (riferito a quanto ho quotato sopra), sono nel modo più assoluto totalmente in disaccordo.
scusa se intervengo, ma seguo sempre con molta attenzione i tuoi interventi e non posso esimermi dal dialogo.
ciao. |
Non devi scusarti!!!
Quando intervengo lo faccio in totale entusiasmo e buona fede, nel tentativo di dare un sincero contributo, ma NON SONO LA VERITA' RIVELATA!!!
Quindi benvengano persone che intervengono, che la pensano diversamente e che non sono d'accordo!! Il risultato migliore per un post come il mio è proprio questo: stimolare una discussione e fare in modo che altri espongano punti di vista diversi.
Inoltre aggiungo che, dato che il tempo è purtroppo quello che è, spesso mi accorgo di fare affermazioni un po' semplificate, a volte un po' drastiche, che possono dare impressioni non sempre chiare di ciò che voglio dire. Spesso semplificare (per cercare di essere più schematici e per risparmiare tempo) ci fa essere incompleti.
In ogni caso mi piacerebbe molto continuare la discussione. Avrei modo di chiarire meglio quello che intendevo sottolineare e naturalmente di capire bene i punti chiave del tuo disaccordo.
Ciao a presto
EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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Roberto Carta utente attivo
Iscritto: 20 Gen 2006 Messaggi: 3915 Località: Sardegna
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 11:12 am Oggetto: |
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| Claude ha scritto: | | Citazione: |
Certo si può decidere di dedicarsi a temi molto “tecnici”, come la fotografia di “Still Life” o di “Architettura” o di “Macro”, ambiti dove si possono trovare delle soddisfazioni
semplicemente eseguendo perfettamente delle ottime riprese di oggetti, per arrivare a produrre delle “belle” immagini. Questa scelta può in parte o per un certo periodo sviare la nostra attenzione dalla mancanza di ispirazione. |
Non sono nel modo più assoluto e totale d'accordo su quanto esprimi sopra, sicuramente per quanto riguarda architettura e still-life. anzi, anche macro.
| Citazione: |
Proprio perché hanno scelto un filone all’interno del quale ciò che è essenziale non è proporre delle “belle” immagini ma delle immagini significative, cioè immagini che “significhino” quello che vogliamo dire. |
anche in questo passaggio (riferito a quanto ho quotato sopra), sono nel modo più assoluto totalmente in disaccordo.
scusa se intervengo, ma seguo sempre con molta attenzione i tuoi interventi e non posso esimermi dal dialogo.
ciao. |
Perchè? se non spieghi il motivo del disaccordo, non nasce il dialogo...  |
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gerarcone utente attivo

Iscritto: 04 Mgg 2004 Messaggi: 5313 Località: Roma
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 11:17 am Oggetto: |
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Credo di aver capito quel che vuole dire Claude, e lo quoto  |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Rob612 non più registrato

Iscritto: 26 Lug 2005 Messaggi: 1795
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 1:01 pm Oggetto: |
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| edgar ha scritto: | Io credo che più cercheremo di vivere intensamente e con vera “empatia” nei confronti degli altri e più le immagini che “descrivono” la nostra partecipazione alla vita usciranno da sole dalla nostra fotocamera.
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Non entro nel merito del discorso perche' com ho già avuto modo di dire la street ed il reportage non mi interessano. Ma questa tua frase mi aha fatto capire PERCHE' non mi interessano. Non scappo dalle mie paure, ma dell'umanità, intesa come massa di esseri, non me ne frega proprio un accidente, per quel che mi riguarda chiunque della massa ha tutto il diritto di schiattare quando vuole, purche' non mi schiatti sui piedi perche' mi darebbe fastidio. Voglio - ho sempre voluto - essere IO a scegliere chi, come, dove e quando vivere. Il che spiega, a fronte della tua lettura dei due generi in questione, la mia avversione per la street e il reportage.
Grazie, sei stato davvero illuminante. E non e' un sarcasmo ne' una battuta, sia chiaro. |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Claudio Ciseria utente attivo
Iscritto: 22 Lug 2004 Messaggi: 5522
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 1:13 pm Oggetto: |
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| edgar ha scritto: |
Dai, spiegatelo anche a noi, così ne parliamo!
EDgar |
purtroppo ho una tendinite che non mi permette di scrivere moltissimo, alcuni giorni è veramente fastidiosissima, altri mi tiene il braccio e la mano sinistra 'addormentati' per una giornata intera...
cercherò di essere breve e conciso: quanto hai detto sopra, prescinde e sarebbe valido se il concettualismo ed il simbolismo non fossero secondo me parte integrante della fotografia, dell'espressione fotografica.
non sono d'accordo quando parli dello still-life come un genere prettamente tecnico. anzi. credo sia il genere più difficile in senso assoluto quando lo si usa per poter esprimere un concetto. quando lo still life diventa espressione di emozioni o situazioni, esso diventa a mio parere il più alto gradino di espressione fotografica nonchè uno dei generi più difficili e bisognosi di forte ispirazione (e forse è riduttivo persino definirlo still life).
deve essere oltretutto accompagnato da una realizzazione tecnica di un certo livello a mio parere, cosa che invece può essere un poco più assente nei generi street e reportage a cui accenni.
lo still-life non è solo fotografare delle valige o delle borse (o fotografia di prodotto in generale), può trasformarsi in quella che viene definita conceptual art e nella sua più alta forma è, a mio modo di vedere, devastante rispetto ad altri generi. ti permette di esprimere qualcosa altrimenti difficilmente esprimibile in altri ambiti.
parlando di macro (ma macro è riduttivo) mi vengono in mente le immagini di Alex Pieroni, in architettura quelle di Giovanna Griffo (per citare solo autori italiani).
edgar, purtroppo constato sempre più spesso che il tuo approccio è condizionato, credo, dai generi che ami di più, senza prendere in considerazione branchie molto ampie ed allo stesso tempo valide di quello che è questo grande mondo: la fotografia.
ciao. _________________ http://www.claudiociseria.it |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 1:14 pm Oggetto: |
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Dare per scontate alcune affermazioni, per il fatto che sono sempre dette da tutti, può anche essere poco produttivo (ora mi impegolo).
L'arte, e dunque anche la fotografia fatta al modo indicato (bene) da Edgar, NON E' comunicazione, il suo scopo non è comunicare, ma rappresentare.
Comunicazione è adattamento all'esterno da sè, rappresentazione è adattamento all'interno di sè.
Comunicare è facoltà solo animale.
Rappresentare è facoltà solo umana.
Se pensiamo di dover comunicare ci muoviamo in un ambito animale, raffinatissimo, ma animale.
Se pensiamo di dover uscire con la fotocamera per rappresentare a noi stessi la realtà facciamo una cosa che solo gli umani sono in grado di fare, anzi, per come la vedo io, il meglio che possiamo fare.
Ciao, per ora, Claudio
ps: discorso forse già fatto su 4U mesi fa. |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Roberto Carta utente attivo
Iscritto: 20 Gen 2006 Messaggi: 3915 Località: Sardegna
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Inviato: Ven 19 Mgg, 2006 3:13 pm Oggetto: |
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| claudiom ha scritto: | Dare per scontate alcune affermazioni, per il fatto che sono sempre dette da tutti, può anche essere poco produttivo (ora mi impegolo).
L'arte, e dunque anche la fotografia fatta al modo indicato (bene) da Edgar, NON E' comunicazione, il suo scopo non è comunicare, ma rappresentare.
Comunicazione è adattamento all'esterno da sè, rappresentazione è adattamento all'interno di sè.
Comunicare è facoltà solo animale.
Rappresentare è facoltà solo umana.
Se pensiamo di dover comunicare ci muoviamo in un ambito animale, raffinatissimo, ma animale.
Se pensiamo di dover uscire con la fotocamera per rappresentare a noi stessi la realtà facciamo una cosa che solo gli umani sono in grado di fare, anzi, per come la vedo io, il meglio che possiamo fare.
Ciao, per ora, Claudio
ps: discorso forse già fatto su 4U mesi fa. |
Non avevo mai pensato a questo, ma la cosa mi fa comprendere alcune cose di me stesso, mi chiarisce alcune problematiche e mi fa tornare i dubbi su altre che in questi giorni pensavo di aver sistemato, devo aprire una riflessione profonda sull'argomento, se non dormo sappiate che è colpa vostra.....
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Mar 23 Mgg, 2006 10:53 am Oggetto: |
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| Claude ha scritto: | | edgar ha scritto: |
Dai, spiegatelo anche a noi, così ne parliamo!
EDgar |
purtroppo ho una tendinite che non mi permette di scrivere moltissimo, alcuni giorni è veramente fastidiosissima, altri mi tiene il braccio e la mano sinistra 'addormentati' per una giornata intera...
cercherò di essere breve e conciso: quanto hai detto sopra, prescinde e sarebbe valido se il concettualismo ed il simbolismo non fossero secondo me parte integrante della fotografia, dell'espressione fotografica.
non sono d'accordo quando parli dello still-life come un genere prettamente tecnico. anzi. credo sia il genere più difficile in senso assoluto quando lo si usa per poter esprimere un concetto. quando lo still life diventa espressione di emozioni o situazioni, esso diventa a mio parere il più alto gradino di espressione fotografica nonchè uno dei generi più difficili e bisognosi di forte ispirazione (e forse è riduttivo persino definirlo still life).
deve essere oltretutto accompagnato da una realizzazione tecnica di un certo livello a mio parere, cosa che invece può essere un poco più assente nei generi street e reportage a cui accenni.
lo still-life non è solo fotografare delle valige o delle borse (o fotografia di prodotto in generale), può trasformarsi in quella che viene definita conceptual art e nella sua più alta forma è, a mio modo di vedere, devastante rispetto ad altri generi. ti permette di esprimere qualcosa altrimenti difficilmente esprimibile in altri ambiti.
parlando di macro (ma macro è riduttivo) mi vengono in mente le immagini di Alex Pieroni, in architettura quelle di Giovanna Griffo (per citare solo autori italiani).
edgar, purtroppo constato sempre più spesso che il tuo approccio è condizionato, credo, dai generi che ami di più, senza prendere in considerazione branchie molto ampie ed allo stesso tempo valide di quello che è questo grande mondo: la fotografia.
ciao. |
Sono d'accordo con te riguardo alle critiche che mi fai. E' vero, io sono piuttosto condizionato dai generi che sento più vicini.
Però non è del tutto vero che non prendo in considerazione altro. Proprio ieri ho commentato un lavoro di "CloseUp" che ritengo espressivamente molto valido:
http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=90346
In questo lavoro ho inserito un commento, dal quale credo si capisca che non considero la macro solo la perfetta riproduzione di piccoli oggetti.
La stessa cosa vale per lo still life, dove ho commentato uno scatto:
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?p=832283#832283
Anche in questo caso, se leggi il mio commento (al di là della sua correttezza o meno) credo sia chiaro che riesco ad apprezzare emozioni e contenuti artistici, che vanno al di là delle luci corrette e dei parametri tecnici.
Quindi, hai ragione nel dire che nelle mie risposte tendo a privilegiare alcuni generi, però ti assicuro che non li sottovaluto affatto, anzi.
In realtà se ti ricordi, il tema del post di gian1804 in cui stiamo scrivendo, era relativo ad una mancanza di ispirazione nel reportage/street, per cui ho focalizzato su quei generi, utilizzando poi generi diversi solo per spiegarmi meglio. E' chiaro che si è trattato di una spiegazione incompleta, ma non sempre si può essere precisissimi e spiegare tutto!!!
Quello che volevo comunicare era il particolare tipo di ispirazione che è necessaria nella street/reportage, aggiungendo anche che, se in alcuni generi più "tecnici" il "mestiere" (nel senso di capacità tecniche) aiuta a creare delle immagini quanto meno gradevoli e curate e quindi in un certo senso accettabili, nella street la cura formale di per sè non serve, e la mancanza di ispirazione si maschera molto meno che in altri generi.
Non pretendo quando esprimo delle opinioni di rappresentare la verità rivelata, su questo puoi stare sicuro. Solo, visto che devo anche lavorare e che non ho sempre il tempo che servirebbe, a volte sintetizzo per far capire i concetti base, tralasciando ovviamente molti particolari. Ma dire tutto non è sempre possibile.
Spero di aver risposto in parte alle tue obiezioni.
Ciao EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Mar 23 Mgg, 2006 10:58 am Oggetto: |
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| claudiom ha scritto: | Dare per scontate alcune affermazioni, per il fatto che sono sempre dette da tutti, può anche essere poco produttivo (ora mi impegolo).
L'arte, e dunque anche la fotografia fatta al modo indicato (bene) da Edgar, NON E' comunicazione, il suo scopo non è comunicare, ma rappresentare.
Comunicazione è adattamento all'esterno da sè, rappresentazione è adattamento all'interno di sè.
Comunicare è facoltà solo animale.
Rappresentare è facoltà solo umana.
Se pensiamo di dover comunicare ci muoviamo in un ambito animale, raffinatissimo, ma animale.
Se pensiamo di dover uscire con la fotocamera per rappresentare a noi stessi la realtà facciamo una cosa che solo gli umani sono in grado di fare, anzi, per come la vedo io, il meglio che possiamo fare.
Ciao, per ora, Claudio
ps: discorso forse già fatto su 4U mesi fa. |
Sono d'accordo con te, ma solo in parte.
Sono d'accordo quando dici che rappresentare è tipico solo delgi esserei umani. Infatti la rappresentazione richiede una forma di astrazione ben più evoluta della semplice comunicazione.
Non sono d'accordo quando dici che con la fotografia noi rappresentiamo e basta: la fotografia è certamente rappresentazione, ma è anche comunicazione. Rappresentare senza comunicare è possibile solo nella nostra mente, ma quando stampiamo, pubblichiamo, condividiamo con gli altri, ci piaccia o no, comunichiamo.
Ciao EDgar _________________
Edgar
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mar 23 Mgg, 2006 1:48 pm Oggetto: |
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Ricapitolo: Gian lamenta la sua inanità fotografica:
Gli rispondo di non tentare la strada della comunicazione, cosa di poco o nessun conto, ma quella della ricerca, in giro, di se stesso, di quel che davvero pensa.
ciao, Claudio. |
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