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MC82 utente
Iscritto: 05 Gen 2019 Messaggi: 61
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MC82 utente
Iscritto: 05 Gen 2019 Messaggi: 61
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 9:44 am Oggetto: |
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salve a tutti, mi chiamo Giordano e pratico fotografia di ricerca concettuale.
Il titolo della sequenza è "L'Informe": attraverso queste immagini cerco di intercettare quella forza ed energia che determina il passaggio dalla forma all'informe, attraverso un processo di trasfigurazione materica: processo al quale siamo ineluttabilmente soggetti.
il doppione iniziale è un errore di inserimento.
ancora non so se sono riuscito davvero ad intercettare quanto mi ero prefissato, ci rifletterò sopra nei prossimi mesi;
il timore che ho è quello di cadere nella vacuità inafferrabile di molta arte contemporanea, o in una ricerca intellettualmente e volutamente intricata che ostacola l'accesso e la fruibilità.
Mi piacerebbe sapere quali sono le sensazioni che produce questa serie e se è comprensibile
grazie in anticipo |
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Mario Zacchi utente attivo
Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6625
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 10:41 am Oggetto: |
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Ciao Giordano e benarrivato.
Non le ho guardate abbastanza a lungo perché ho un po' di cose da fare. Magari ci ritorno. Intanto ti dico le prime impressioni a pelle.
La quinta (contando anche il doppione) con quel naso all’ insù e una sagoma che ricorda un personaggio disneyano (il maggiordomo degli Aristogatti a me) è per me la più riuscita. La nona è un’ immagine di dolore, di sofferenza che mi ricorda un Cristo in Croce. Anche questa per me può dirsi riuscita.
Le altre non mi paiono allo stesso modo interessanti. Ma non mi preoccuperei troppo: considerata la genesi fisica, occorre provare molto e, soprattutto, selezionare altrettanto.
Sulla qualità di eventuali stampe nutro qualche serio dubbio, almeno se paragonate a quello che ci si aspetta da una bella stampa bianconero. Ma alla fotografia sperimentale si può anche e si deve pure concedere un buon margine (purché, però, alla fine, si possa guardare). Diciamo che a video vanno anche bene. Però, personalmente, coso come queste le preferisco a muro.
PS: Ricordati di mettere i numeri così è più facile fare e leggere i commenti mirati su una o sull‘altra. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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MC82 utente
Iscritto: 05 Gen 2019 Messaggi: 61
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 11:02 am Oggetto: |
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Grazie molte per il tempo dedicatomi e per le considerazioni.
L'intento della serie è quello di costruire un percorso evolutivo attraverso la relazione e sequenza delle immagini, indipendentemente dalla validità delle stesse considerate singolarmente.
Detto in altri termini: la validità della singola immagine è determinata non da parametri indipendenti, bensì dal senso e la funzione che la stessa possiede all'interno della serie. Per esempio, spostando anche solo la 5 immagine al primo posto non sarebbe più una buona immagine (per me). diciamo che sono questi i parametri che mi hanno indotto a selezionare e a stabilire una sequenza.
provo ad esplicitare la mia lettura da "spettatore" ed il motivo che mi ha indotto a scegliere queste immagini ed a inserirle in questo modo.
le prime tre immagini sono le più tangibili, nella prima vedo un soggetto statico ma colto da qualcosa (forza o energia ?) che lo colpisce, nella seconda inizio a vedere l'effetto di questa forza attraverso una parziale sfigurazione e nella terza percepisco il segno di una sofferenza, grazie all'espressione della bocca.
La quarta immagine è una preparazione verso una forma di ascesi o astrazione: percepisco questo attraverso lo sguardo rivolto verso l'alto e grazie ad un senso di movimento quasi rotatorio. Questa immagine introduce il vero cuore della serie che è anche la parte che inizia a sfuggire perché tendenzialmente più astratta.
Nella quinta avviene la prima vera sfigurazione, la prima vera apparizione dell'informe, seguita dalla sesta che sembra essere l'epilogo conclusivo della distruzione della forma.
se la serie si fosse conclusa in questo modo sarebbe stata a mio avviso troppo prevedibile e quasi banale.
Inizia a questo punto la seconda fase del lavoro che si sviluppa attraverso apparizione e sparizione della forma, annunciazione o negazione della figura, seguendo un percorso non continuo e prevedibile dalla forma all'informe ma attraverso un dialogo tra questi due poli, fino alla degenerazione conclusiva.
Grazie ancora per l'intervento |
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vittorione utente attivo
Iscritto: 30 Giu 2010 Messaggi: 10024 Località: Roma
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 11:19 am Oggetto: |
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Se il lavoro è inteso come uno slittamento graduale dalla forma alla sua dissoluzione faccio alcune considerazioni sparse partendo da questa base, premettendo che si tratta di una ricerca interessante di cui sono curioso di vedere gli sviluppi:
1. l'avvio che proponi con la tua prima foto (una di quelle per me più valide) parte già da una base in cui la forma è già più che dissolta, forse troppo per segnare il "livello uno" della metamorfosi da te in proposta, che avrebbe potuto partire da una definitezza di qualche grado maggiore, seppur non assoluta.
2. la sequenza non è interamente e coerentemente lineare nel suo andare "da/a" (sempre che coerenza e linearità fossero nei tuoi propositi), nel senso che per esempio a me sembra che la 9 e la 10 tornino a proporre forme più definite che non la 7 e la 8 che le precedono.
3. la 1, la 5 e la 9, sono per me le migliori, ma con il procedere della sequenza la separazione tra soggetto e sfondo diminuisce tanto da diluire in un diffuso grigiore le ultime realizzazioni.
V
P.S. - soffermando il cursore su ogni singola foto appare brevemente il numero di sequenza di questa. _________________ Nessuna "Verità", solo opinioni personali, al massimo spunti di riflessione.
Vittorio |
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vittorione utente attivo
Iscritto: 30 Giu 2010 Messaggi: 10024 Località: Roma
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 11:21 am Oggetto: |
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P.S. - Ho scritto il mio commento mentre tu scrivevi il tuo intervento, quindi prima di averlo letto. _________________ Nessuna "Verità", solo opinioni personali, al massimo spunti di riflessione.
Vittorio |
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Mario Zacchi utente attivo
Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6625
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 12:07 pm Oggetto: |
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Che le foto vadano insieme e secondo l' ordine che hai pensato mi era chiaro anche perché è naturale che sia così visto lo scopo. Solo che poi le guardi una alla volta, anche se una dopo l' altra e ciascuna deve avere qualcosa che ti faccia dire che è riuscita (parlo come osservatore perché tu, chiaramente, sai come stanno le cose). Probabile che per mia deformazione vada a cercare una rispondenza naturalistica che incanali il senso e la lettura anche dove non necessariamente deve esserci. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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Harma utente attivo
Iscritto: 26 Ott 2018 Messaggi: 3319 Località: Barberino val d'Elsa
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 2:12 pm Oggetto: |
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Un esperimento molto interessante,ma volendo fare un percorso dalla forma all'informe,avrei visto meglio la prima foto bella nitida per poi arrivare all'informe...
Molto bella la n°8(partendo dalla seconda) |
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MC82 utente
Iscritto: 05 Gen 2019 Messaggi: 61
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 9:10 pm Oggetto: |
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Vi ringrazio tutti molto!
ho escluso dall'inizio l'ipotesi di sviluppare il progetto nel senso di una progressione lineare e continua verso la dissoluzione della forma, mi sembrava un modo troppo prevedibile e didascalico, anche se esso viene imposto dall'idea stessa che abbiamo della nostra esistenza, nel percorso dalla nascita alla morte, pertanto è comprensibile che possa risultare più logica.
Per la stessa ragione non ho chiuso la serie con la prima immagine indecifrabile e astratta, ma ho voluto aprire un secondo paragrafo, che tra l'altro mi da l'idea di una resistenza e di un tentativo (vano) di ritornare alla forma.
Pertanto, più che percorso, mi interessa decifrare il dialogo tra questi due poli, e soprattutto, come dicevo nella presentazione, mi interessa intercettare quella forza o energia cui siamo soggetti.
Grazie di nuovo |
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Antonio Mercadante moderatore
Iscritto: 21 Giu 2009 Messaggi: 11369 Località: Marigliano (NA)
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Inviato: Dom 06 Gen, 2019 10:26 pm Oggetto: |
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Benvenuto prima di tutto. Oltre alle prime due anche la 7 e la 11 mi sembrano ripetizioni. La proposta è interessante, immagino che tu abbia scelto tra tanti scatti, il mio appunto è che non vi trovo un' evoluzione, sembra quasi un portfolio sul tema. 4 e 5 quelle che mi colpiscono di più. Un caro saluto _________________ Antonio Mercadante
NIKON Z5, Z6II, Z24-70 f/4 S, Z35 f/1.8 S, Z85 f/1.8 S, SB700; Panasonic LX100M2 Mio Flickr
"Un fotografo professionista non è altro che un fotografo dilettante che non ha mai smesso di provarci" |
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opeio utente attivo
Iscritto: 18 Lug 2013 Messaggi: 3229
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Inviato: Lun 07 Gen, 2019 7:23 pm Oggetto: |
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Ti dovresti spingere di più nel senso che se vuoi intercettare quella forza ed energia penso che dovresti creare un loop visivo dove l'informe ingabbiato nel suo non essere coinvolga chi guarda al punto tale che si senta lui informe devi mettere più foto dove non esista forma o perlomeno forma riconducibile all'essere _________________ La banalità è negli occhi di chi guarda |
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MC82 utente
Iscritto: 05 Gen 2019 Messaggi: 61
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Inviato: Lun 07 Gen, 2019 9:54 pm Oggetto: |
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opeio ha scritto: | Ti dovresti spingere di più nel senso che se vuoi intercettare quella forza ed energia penso che dovresti creare un loop visivo dove l'informe ingabbiato nel suo non essere coinvolga chi guarda al punto tale che si senta lui informe devi mettere più foto dove non esista forma o perlomeno forma riconducibile all'essere |
Mi sembra una considerazione molto interessante, da rifletterci.
Senza cadere troppo nei sofismi, il problema potrebbe riguardare il piano teorico, nel senso che l'informe, come declinazione del nulla, esiste solo in seno all'essere.
Cioè pensiamo il nulla solo nel momento in cui poniamo la possibilità dell'essere.
così come parlare di forza ed energia, lo si più fare solo presupponendo l'essere, come azione sull'essere. Non esiste una forza ed energia senza l'essere.
Magari si potrebbe eliminare di più la componente antropomorfica, ma temo che in questo caso sarebbe meno coinvolgente
questo non toglie il fatto che ci si possa riflettere su...
grazie molte |
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pamar utente attivo
Iscritto: 03 Feb 2006 Messaggi: 1992 Località: Varese
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Inviato: Mer 09 Gen, 2019 12:56 am Oggetto: |
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La reputo una validissima idea e una buona realizzazione. Un lavoro basato sul concettualismo e deve essere assimilato con calma. Personalmente non cerco una consecutività delle immagini atta ad illustrare un divenire logico o una sorta di metamorfosi che mano mano si compie. Questo sarebbe logico e dovuto in una vicenda concreta, come per esempio la metamorfosi che porta un bruco a diventare farfalla (che poi in un certo senso passa per una smaterializzazione), non in questo caso. Qui non vi è una evoluzione che si compie di pari passo con lo scorrere del tempo ma frammenti di un'identità in cambiamento, ma una sorta di cambiamento non per forza guidato da una logica come siamo abituati ad interpretarla (e ad aspettarcela) per le cose concrete....almeno, questo è quanto mi trasmette. Non tutti gli scatti li collocherei sullo stesso piano. La tecnica è omogenea (ottima cosa per un portfolio), ma il patos che emerge da ciascuno è profondamente diverso. la 3,4,5, e 6 formano un insieme nettamente superiore e sono in grado di essere molto efficaci. Volto umano riconoscibile ma deformato e "corroso" da un influsso anomalo ma evidente. La 3 e la 4 sono probabilmente le più efficaci e capaci di trasmettere sensazioni, interrogativi, paure e incertezze.....guardando questi due scatti mi torna in mente il lavoro di un pittore inglese; certamente ambiti diversi, tecnica diversa, colore vs B&N....ma le impressioni sottese sono molto simili. Parlo di un certo Francis Bacon.
Marco _________________ Marco |
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pamar utente attivo
Iscritto: 03 Feb 2006 Messaggi: 1992 Località: Varese
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Inviato: Mer 09 Gen, 2019 11:40 am Oggetto: |
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Torno a parlare di questo lavoro. una caratteristica che trovo interessante è la tipologia del B&N. Lo definirei “ruvido”. Abbastanza granuloso, deciso. Trovo che si adatti bene alla tipologia del soggetto rappresentato. Un lavoro del genere merita di essere stampato. A mio avviso, se un portfolio merita, se ne coglie la vera essenza una volta stampato; non c’è nulla da fare: vedere un’immagine a monitor o stampata è cosa diversa e la stampa permette di cogliere sfumature che non sempre vengono colte a schermo. Non sto dicendo che una stampa è migliore (come dettagli o risoluzione) di una stampa su carta, è la loro natura che è profondamente diversa. Quanto riesce a comunicare una stampa è “altro” rispetto ad un uno schermo. Se fosse mio, per questo lavoro, opterei sicuramente per la stampa inkjet. Fondamentalmente perché permette di scegliere fra diversi supporti con caratteristiche diverse. Io eviterei una carta lucida o semiglossy…eviterei pure le carte con coating (perla, setin, baritate ecc.). Opterei invece per una carta matte, magari una bella carta cotone ma non di quelle lisce ma con un leggera texture, non una cosa eccessiva ma quasi accennata tipo la Ilford Cotton Rag. Secondo me verrebbe fuori proprio un bel risultato.
Marco _________________ Marco |
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MC82 utente
Iscritto: 05 Gen 2019 Messaggi: 61
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Inviato: Ven 11 Gen, 2019 5:15 pm Oggetto: |
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pamar ha scritto: | La reputo una validissima idea e una buona realizzazione. Un lavoro basato sul concettualismo e deve essere assimilato con calma. Personalmente non cerco una consecutività delle immagini atta ad illustrare un divenire logico o una sorta di metamorfosi che mano mano si compie. Questo sarebbe logico e dovuto in una vicenda concreta, come per esempio la metamorfosi che porta un bruco a diventare farfalla (che poi in un certo senso passa per una smaterializzazione), non in questo caso. Qui non vi è una evoluzione che si compie di pari passo con lo scorrere del tempo ma frammenti di un'identità in cambiamento, ma una sorta di cambiamento non per forza guidato da una logica come siamo abituati ad interpretarla (e ad aspettarcela) per le cose concrete....almeno, questo è quanto mi trasmette. Non tutti gli scatti li collocherei sullo stesso piano. La tecnica è omogenea (ottima cosa per un portfolio), ma il patos che emerge da ciascuno è profondamente diverso. la 3,4,5, e 6 formano un insieme nettamente superiore e sono in grado di essere molto efficaci. Volto umano riconoscibile ma deformato e "corroso" da un influsso anomalo ma evidente. La 3 e la 4 sono probabilmente le più efficaci e capaci di trasmettere sensazioni, interrogativi, paure e incertezze.....guardando questi due scatti mi torna in mente il lavoro di un pittore inglese; certamente ambiti diversi, tecnica diversa, colore vs B&N....ma le impressioni sottese sono molto simili. Parlo di un certo Francis Bacon.
Marco |
grazie molte per l'impegno intellettuale e per la citazione di Bacon.
Il pittore in questione è uno dei miei padri spirituali, per la realizzazione dei suoi quadri partiva da fotografie mosse, ed effettivamente come sottolinei alcune immagini richiamano alla memoria la serie dei rtitratti, serie che reputo straordinaria.
Ho un altro lavoro molto simile a questo, ma con un accento molto più drammatico e bestiale, che si avvicina molto di più allo stile dell'autore, se vorrai, quando lo posterò, avrei piacere di ricevere un tuo parere.
Grazie anche per i consigli sulla stampa.
A risentirci |
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