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Tropico utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Mer 15 Feb, 2017 11:54 pm Oggetto: |
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schyter ha scritto: | E invece devi credermi !!
------omissis anche se estremamente interessante-------
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Ti crediamo, ok.
Ma leggendo questo altro bellissimo tuo post mi suona ancora più strano che tu non ti ritenga all'altezza di commentare, dai provaci Sam, sbloccati che son sicuro potrai dare molto alla causa...solo i pesci morti seguono la corrente, ma tu sei vivo e pure molto aggiungo......
P.S. intanto ringrazio i partecipanti, Clara in primis con la sua storia lunga ma molto interessante, questo thread sta volando ma il merito è tutto di Alezan, sua è l'idea, io ho solo fatto da organizzatore.  |
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GiovanniQ utente attivo

Iscritto: 18 Dic 2009 Messaggi: 31085
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Tropico utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2014 Messaggi: 4530
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Inviato: Gio 16 Feb, 2017 7:23 pm Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | Mettendo in fila le cose, mi pare che possiamo dare per assodato che si fotografa e si mostrano le fotografia agli altri, sia perché vogliamo "dire qualcosa", sia perché c'è anche una componente di ricerca di approvazione e gratificazione.
Detto ciò, se guardo alla mia esperienza (come il titolo del topic richiede), devo dire che il primo fondamentale motivo che mi spinge a fotografare lo trovo in una necessità personale. E credo che questo valga per molti se non per tutti.
Faccio foto perché sento il bisogno di farlo. Nell'arco della mia vita questa cosa ha avuto maggiore o minore spazio e importanza (ho avuto un periodo di stop durato diversi anni) ma fondamentalmente di questo si tratta.
Poiché però mi interessa che nella fotografia che ho scattato si legga il perché l'ho fatta, allora mostrarla agli altri è per me un modo per sapere se dico qualcosa di comprensibile oppure se parlo ostrogoto.
Quindi per me "migliorare" nel confronto è migliorare nella capacità di dire quello che voglio dire. Non migliorare tecnicamente.
Sulla tecnica ammetto di essere un po' presuntuoso, siate comprensivi Tutti gli "errori" che faccio li vedo perfettamente da me oppure li ho ricercati apposta....
Se contiamo gli anni passati con la reflex al collo, credo di essere tra i più anziani (purtroppo)....  |
Proviamo ad andare più a fondo nel discorso visto che gli spunti che offri sono notevoli. D'accordo con te che si scatta perchè si sente la necessità di farlo ma a questo punto sarebbe anche giusto chiedersi il perchè, quali motivazioni profonde e non ci portano a fotografare.
Quelle meno profonde (apparentemente) le hai ben descritte, voglia di mettersi in mostra, cercare approvazione, consensi, quantomeno attenzione perchè non c'è nulla di peggio che essere ignorati al punto che alcuni, pur di ottenere attenzione, propongono cose improponibili anche per farsi dire che è una monnezza piuttosto che confondersi con la massa di foto piacevoli e nulla più.
Quelle più profonde potrebbero essere la voglia inconscia di fermare il tempo e quindi la morte. Una sorta di immortalità fittizia ma consolatoria insomma.
Oppure mettere in scena l'o-sceno (Deleuze, Carmelo Bene) cioè il fuori scena, quello che esce dalla quotidianità e dalla routine, dal luogo (fisico e non) comune. Addirittura potrebbe rappresentare quello che vorremmo essere o dove vorremmo essere se magari è un tramonto in un'isola tropicale l'immagine proposta.
Prendiamo uno a caso, opisso, perchè fotografa sempre quella stazione? Certamente rappresenta qualcosa nel suo immaginario, magari la voglia di evadere, di perdersi, leggendolo non mi stupirebbe affatto se questa ipotesi fosse vera. Perdersi per magari poi ritrovarsi più ricco dentro, perchè no?  |
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opisso utente attivo

Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5479 Località: Genova
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 9:20 am Oggetto: |
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Tropico ha scritto: | Prendiamo uno a caso, opisso, perchè fotografa sempre quella stazione? Certamente rappresenta qualcosa nel suo immaginario, magari la voglia di evadere, di perdersi, leggendolo non mi stupirebbe affatto se questa ipotesi fosse vera. Perdersi per magari poi ritrovarsi più ricco dentro, perchè no?  |
Rappresenta qualcosa semplicemente perché ci passo tutti i giorni Così come per la passeggiata. Luoghi di transito sui cui indagare e/o prendere come pretesto.
Per quanto riguarda l'ipotesi di fermare il tempo. Per alcuni può essere...
Ma non credo che sia la ragione più comune. Date un macchina fotografica a un bambino piccolo e quello inizia a scattare a raffica. E non penso che la ragione primaria sia quella di fermare la morte...
Ma sto parlando in "generale".
Per il fotoamatore credo poi che convivano tante motivazioni anche in contraddizione fra loro. Da quelle più primordiali del bambino a quelle più "autoriali" e "topografiche"
Ma ovviamente anche se si possono fare die raggruppamenti ogni fotografo fa storia a se... _________________ opisso su instagram = angolo.b |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 10:41 am Oggetto: |
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Tropico ha scritto: | Quelle più profonde potrebbero essere la voglia inconscia di fermare il tempo e quindi la morte. Una sorta di immortalità fittizia ma consolatoria insomma.
Oppure mettere in scena l'o-sceno (Deleuze, Carmelo Bene) cioè il fuori scena, quello che esce dalla quotidianità e dalla routine, dal luogo (fisico e non) comune. Addirittura potrebbe rappresentare quello che vorremmo essere o dove vorremmo essere se magari è un tramonto in un'isola tropicale l'immagine proposta. |
Non mi avventurerei su questo terreno perché temo che il discorso diventerebbe inevitabilmente molto generico.
Non credo che fotografare abbia "motivazioni profonde" diverse da qualsiasi altro processo espressivo/creativo/artistico. Quindi basta rileggersi le tante teorie sviluppate attorno a questo tema e il caso è risolto. Ne hanno parlato sotto tanti punti di vista... dalla psicoanalisi alle neuroscienze...
Se invece vogliamo indagare le motivazioni profonde di uno specifico fotografo, non so se qui sul forum si riesca a fare una seduta di psicoterapia...
Forse è più realistico restare in una zona dove batte la luce del sole e ascoltare quel che dicono le persone che passano di qui. Qualcuno ha già iniziato a farlo e tutte le posizioni personali sono ugualmente interessanti e importanti.
Ritornando sul piano personale, devo dire che in me prevale la ricerca di un progetto dietro alla fotografia.
Non dico che non mi capiti di fare foto 'al volo' per un motivo solo estetico. Ma non mi porto mai la macchina al collo andando a zonzo a caso.
Mi rendo conto che più passa il tempo più ho bisogno di trovare un tema (per me) interessante e di svilupparlo attraverso la fotografia.
Questo mi pone dei seri limiti. Prima di tutto perché richiede una quantità di tempo che non ho e nemmeno ho la possibilità di dedicare tutte le energie necessarie ad approfondire un argomento nel modo che vorrei.
Il risultato purtroppo è che ho sempre molte idee che potrebbero concretizzarsi ma che in realtà rimangono idee, cioè nulla....  _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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schyter utente attivo

Iscritto: 30 Mgg 2014 Messaggi: 1314 Località: Lodi
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 10:48 am Oggetto: |
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opisso ha scritto: | Per quanto riguarda l'ipotesi di fermare il tempo. Per alcuni può essere...
Ma non credo che sia la ragione più comune.
Ma sto parlando in "generale". |
Ho scritto che ne so poco di "filosofia" fotografica ma mi ci ritrovo, per quel che concerne ilmomento con le interessanti riflessioni di Philippe Daverio .
qui : http://www.treccani.it/magazine/cultura/I_calciatori_volanti.html?nt=1#
Il suo ragionamento credo sia inconsapevolmente alla base della mia passione per la fotografia pinhole. Le sue risposte coincidono con il mio pensiero
per quanto concerne il titolo del topic. _________________ Consultare le regole della composizione prima di scattare una fotografia è come consultare la legge di gravità prima di fare una passeggiata.
Solo i pesci morti seguono la corrente. ;/)
Cos'è la fotografia pinhole? Come dire che si sente un leggero fruscio ascoltando un vecchio 78 giri su un grammofono a manovella! ;/) |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 11:10 am Oggetto: |
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Intervista molto interessante. Grazie!
Anche se non sono del tutto d'accordo.
Anzi..... Bisognerebbe aprire un topic (difficilissimo!!!) sul significato della dimensione del tempo e dello spazio in fotografia e sulle possibilità legate al loro uso.
Questo sì sarebbe un argomento molto tosto. _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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opisso utente attivo

Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5479 Località: Genova
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 11:14 am Oggetto: |
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Interessante il link, grazie.
Non condivido al 100% ma ci sono un sacco di spunti che fanno riflettere... _________________ opisso su instagram = angolo.b |
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Ettore Perazzetta utente attivo

Iscritto: 24 Dic 2015 Messaggi: 1487
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 11:50 am Oggetto: |
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Ho letto l'intervista, mi pare non si tenga conto che la fotografia ha delle sue specificità, allontandosi dalle quali diventa qualcosa d'altro. E poi cos'è il cinema se non una serie di fotogrammi e fra un fotogramma e l'altro non c'è forse uno spazio buio nel quale succede qualcosa, non si vede, ma non per questo non esiste. Il Canaletto per i suoi quadri usava la camera oscura, da questo la prospettiva, ma non la fotografia. Ho sempre pensato che la fotografia si distingua da altre forme di espressione proprio per la caratteristica di "essere" non di divenire.  |
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opisso utente attivo

Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5479 Località: Genova
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 12:10 pm Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | Intervista molto interessante. Grazie!
Anche se non sono del tutto d'accordo.
Anzi..... Bisognerebbe aprire un topic (difficilissimo!!!) sul significato della dimensione del tempo e dello spazio in fotografia e sulle possibilità legate al loro uso.
Questo sì sarebbe un argomento molto tosto. |
Daverio la paragona la pittura e paradossalmente asserisce che sia quest'ultima più "rappresentativa" e quindi reale. Su questo posso anche essere d'accordo. Non mi convince però del tutto. Il fatto è che quando riconosciamo, a torto o a ragione, lo scatto come un "documento" la fotografia può diventare più "vera" di quella percepita dai 5 sensi.
Dal capitolo "time" di questo link (già citato in altro topic):
http://www.jnevins.com/szarkowskireading.htm
As lovingly drawn countless thousands of times by Greeks and Egyptians and Persians and Chinese, and down through all the battle scenes and sporting prints of Christendom the horse ran with four feet extended, like a fugitive from a carousel. Not till Muybridge successfully photographed a galloping horse in 1878 was the convention broken.
La "realtà" qual è? Per me in questo caso è appunto quella fotografica in luogo di quella percepita...
Diciamo che sebbene la fotografia pinhole possa essere più vicina all'idea pittorica ( ) per me come motivo per scattare vale anche il "viceversa" del "congelamento", citando sempre il link sopra:
Immobilizing these thin slices of time has been a source of continuing fascination for the photographer. And while pursuing this experiment he discovered something else: he discovered that there was a pleasure and a beauty in this fragmenting of time that had little to do with what was happening.
Ma forse sto solo sproloquiando più del solito: è venerdì per cui mi riservo di rieditare completamente l'intervento quando lo rileggerò lunedì  _________________ opisso su instagram = angolo.b |
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schyter utente attivo

Iscritto: 30 Mgg 2014 Messaggi: 1314 Località: Lodi
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 1:33 pm Oggetto: |
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opisso ha scritto: |
La "realtà" qual è? Per me in questo caso è appunto quella fotografica in luogo di quella percepita...
Diciamo che sebbene la fotografia pinhole possa essere più vicina all'idea pittorica ( ) per me come motivo per scattare vale anche il "viceversa" del "congelamento...[/i]
Ma forse sto solo sproloquiando più del solito: è venerdì per cui mi riservo di rieditare completamente l'intervento quando lo rileggerò lunedì  |
Purtroppo nn potrò molto "meditare" nel WE perchè lavoro... cmq anche il tuo punto di vista può essere certamente condivisibile; faccio notare però che Daverio riferiva tutto il ragionamento all'Arte, non alle foto documentaristiche o rapportate al reale... almeno credo di aver capito così.  _________________ Consultare le regole della composizione prima di scattare una fotografia è come consultare la legge di gravità prima di fare una passeggiata.
Solo i pesci morti seguono la corrente. ;/)
Cos'è la fotografia pinhole? Come dire che si sente un leggero fruscio ascoltando un vecchio 78 giri su un grammofono a manovella! ;/) |
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opisso utente attivo

Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5479 Località: Genova
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 1:59 pm Oggetto: |
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Si e no.
Ma io conoscevo già questo interessante video di Daverio che ti consiglio vivamente di guardare ...
https://youtu.be/PkoxoK_GJas
Qui vedendo gli esempi concreti (foto iniziale e quadro di Canaletto) si capisce meglio quello che intende.
Sostiene che l'interpretazione pittorica è più vicina alla "realtà" della trasposizione fotografica della reflex. Perché è appunto l'interpretazione artistica del pittore che permette di ricostruire le sensazioni avute al cospetto della "realtà".
Cosa che in foto si riesce a fare allontanandosi dalla precisione restituita dalla macchina (bn ecc.) ma, da quello che ho capito dal tuo link, solo parzialmente visto che l'istantaneità del congelamento permette meno margine di mediazione e manovra.
Discorso condivisibile ma che non rispecchia a 360° il mondo della fotografia.
Ok, bisognerebbe aprire l'ennesimo topic...  _________________ opisso su instagram = angolo.b |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 2:19 pm Oggetto: |
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opisso ha scritto: | Sostiene che l'interpretazione pittorica è più vicina alla "realtà" della trasposizione fotografica della reflex. Perché è appunto l'interpretazione artistica del pittore che permette di ricostruire le sensazioni avute al cospetto della "realtà".
Cosa che in foto si riesce a fare allontanandosi dalla precisione restituita dalla macchina (bn ecc.) ma, da quello che ho capito dal tuo link, solo parzialmente visto che l'istantaneità del congelamento permette meno margine di mediazione e manovra |
Si, anch'io ho capito che sia questa la sua posizione.
Dove sostiene che la realtà mediata dal pittore sia più vera della riproduzione meccanica fotografica, mi pare affermi una semplice opinione. Si può essere d'accordo o meno. Si tratta di capire cos'è significa 'vero'.
Personalmente credo invece che ricchezza di particolari, cioè la caratteristica ridondanza che distingue la fotografia dalla pittura, renda possibile la sua polisemia. Così come l'osservazione della realtà sensibile è un'esperienza polissemica.
È possibile cioè tornare e ritornare ad osservare una fotografia scoprendo nuovi dettagli, che vediamo perché cerchiamo qualcosa di diverso. Esattamente quello che accade quando osserviamo una stessa scena reale (vera) 'con occhi diversi'. La pittura ci dà meno spazio in questo senso.
Secondo me è la ridondanza è il nocciolo del 'realismo' della fotografia.
Poi non sono assolutamente d'accordo sull'affermazione secondo cui la fotografia appiattisce la dimensione del tempo, riducendola alla riproduzione meccanica di un 'attimo'. Mentre la pittura non corre questo rischio.
Ho in mente quadri che mostrano un attimo.
Ho in mente foto dove il tempo non è un istante.
Ma qui si apre un burrone sotto di noi.... (Un altro topic?) _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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opisso utente attivo

Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5479 Località: Genova
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Inviato: Ven 17 Feb, 2017 2:36 pm Oggetto: |
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Alessandro sono sostanzialmente d'accordo con te.
In più per fare una fotografia di un monte innevato devi avere il monte davanti. Mentre nella pittura no.
Quindi anche se la foto "non è" il monte non si può no tenere conto che il fotografo era lì. Cioè alla fine, pur nell'epoca dei fotoritocchi, all'osservatore questo legame col referente arriva.
Poi possiamo pure discutere, e su questo do parzialmente ragione a Daverio, che magari il quadro in "due pennellate" ti richiama più la sensazione di freddo della foto ricca di dettagli e che il livello di interpretazione sia maggiore.
Guardati anche tu il video che ho postato dove ci sono degli esempi concreti...
Come foto ovviamente ne ha scelta una bella ma senz'anima... _________________ opisso su instagram = angolo.b |
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