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Hasselblad Vs. PhaseOne

 
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Luigi T.
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MessaggioInviato: Dom 01 Feb, 2015 10:21 am    Oggetto: Hasselblad Vs. PhaseOne Rispondi con citazione

In fatto di fotocamere altamente professionali (14 stop di gamma dinamica, nitidezza al top a tutti i range iso e via dicendo) mi stavo domandando quale fosse la migliore. Ho visto alcuni scatti da far paura! Surprised

Piccolo esempio:

Dorso digitale Phaseone IQ280

Hasselblad h5d-50c

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Sax
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MessaggioInviato: Lun 02 Feb, 2015 1:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Terrei in considerazione anche la..http://www.luminous-landscape.com/reviews/cameras/pentax_645z_first_impressions_review.shtml
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Luigi T.
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MessaggioInviato: Lun 02 Feb, 2015 7:35 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Sax ha scritto:
Terrei in considerazione anche la..

http://www.luminous-landscape.com/reviews/cameras/pentax_645z_first_impressions_review.shtml


Beh si... avendo lo stesso tipo di sensore della hasselblad.

– 51.4 million pixels, 43.8 x 32.8mm large CMOS image sensor. This is the same Sony fabricated sensor as found in the Hasselblad H5D-50c and Phase One IQ250.

E' una fotocamera che non conoscevo!

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AlexFoto
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MessaggioInviato: Sab 14 Feb, 2015 5:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Al livello di mera flessibilità (in termini di alti Iso, live view, in parte migliore gamma dinamica) direi i nuovi sensori Sony 50 Megapixels CMOS, usati da diversi produttori.
Il migliore rapporto prezzo/prestazioni và sicuramente a Pentax.

Io però penso che un sistema medio formato digitale ideale dovrebbe avere un sensore CMOS da 40.4 x 53.9 mm, cosa che di fatto esclude fotocamere con sensore integrato, abbinati con corpi macchina con prestazioni più interessanti, rispetto agli attuali forniti da Hasselblad e Phase One.
Tra l'altro questi pochi mm di differenza incidono pensantemente sui costi e considerando i salti generazionali fatti in campo di miglioramento di gamma dinamica capita molto spesso che prodotti usciti da pure molto tempo, nonostante abbiano una gamma dinamica inferiore, a volte pure un numero inferiore di megapixel, continuino a costare molto più cari rispetto al sensore leggermente più piccolo presente nel medio formato.

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Luigi T.
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MessaggioInviato: Sab 14 Feb, 2015 7:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

PHASE ONE P65+

Sensore 40x53.9mm. Non ho capito perché appena 15mpx e 3200iso Mah

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SlowFlyer
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MessaggioInviato: Sab 14 Feb, 2015 10:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Luigi T. ha scritto:
PHASE ONE P65+

Sensore 40x53.9mm. Non ho capito perché appena 15mpx e 3200iso Mah


Sono 60 MP e fino a 800 ISO. C'è la modalità Sensor+, dove i pixel sono aggregati 4 alla volta.

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milladesign
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MessaggioInviato: Dom 15 Feb, 2015 10:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bellissimi oggetti tutti quanti, ma credo che la resa dei ccd a iso nominali resterà ineguagliata anche nel campo del medio formato come già succede nell'ambito dei sensori piccoli. Ovviamente il cmos ha ua serie di vantaggi rispetto al ccd, ma personalmente ritengo che nell'applicazione naturale del mf, cioè in studio su cavalletto o sul campo ma in situazioni di luce controllata i vantaggi di cui sopra si perdano.

In questo momento, se dovessi investire, credo che guarderei a pentax in primo luogo per il prezzo.

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Giorgio
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AlexFoto
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MessaggioInviato: Dom 15 Feb, 2015 3:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Al momento il più grosso limite del sistema Pentax è costituito dalle poche ottiche Leaf shutter esistenti, a differenza di quanto presente per gli altri sistemi.
Con costi che rimangono ben diversi.

Se si potesse fare un ibrido e dovessi pensare ad una soluzione con sensore integrato, come ideale direi:
Pentax 645z con ottiche Leica, che penso siano le migliori.
Con le Schneider probabilmente al livello comparabile.

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Luigi T.
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MessaggioInviato: Dom 15 Feb, 2015 6:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Giusto per completezza, posto questo articolo:

Medio formato digitale
CCD vs CMOS: tecnologie a confronto


Il cuore di ogni fotocamera digitale è il sensore, cioé il chip che converte le luce in cariche elettriche, per trasformarle poi in informazioni digitali.
Il sensore può essere di tipo CCD (Charge-Coupled Device) o CMOS (Complementary Metal-Oxide-Semiconductor).
Cerchiamo di spiegare le basi delle due tecnologie in poche parole.

Entrambi i sensori hanno come elemento base il fotodiodo, l'elemento fotosensibile che, colpito da un raggio di luce, genera una carica elettrica.
Nel caso del sensore CCD, la carica elettrica viene trasferita attraverso pochi "nodi" di uscita, per essere poi covertita in voltaggio e uscire dal sensore come segnale analogico. Tutti i fotodiodi sono dedicati esclusivamente alla lettura della luce e l'uniformità dell segnale generato è alta - si tratta di una caratteristica importantissima ai fini della qualità dell'immagine.

In un sensore CMOS ogni fotodiodo è accompagnato da un covertitore che trasforma l'energia luminosa in voltaggio, e spesso anche amplificatori di segnale, riduttori di rumore e circuiti di digitalizzazione, cosicché il segnale in uscita dal sensore è in formato digitale. Questi altri circuiti intorno al fotodiodo riducono lo spazio dedicato alla cattura della luce. Inoltre, quando ogni fotodiodo effettua la propria conversione, l'uniformità del segnale è minore.

Ognuna delle due tecnologie ha quindi punti di forza e di debolezza che le rendono più adatte per certe applicazioni e non altre.
Le differenze principali possono essere così riassunte:
- il CCD crea un'immagine di alta qualità e basso livello di rumore, mentre il CMOS è più suscettibile al rumore
- il CCD consuma una grande quantità di energia, mentre il CMOS è molto più economo
- I sensori di tipo CCD sono più costosi dei CMOS
- i sensori CMOS hanno una maggiore complessità costruttiva dei CCD

Sia i sensori CCD che CMOS possono offrire un'eccellente qualità dell'immagine se ben progettati.
I sensori CCD hanno finora rappresentato il punto di riferimento per le prestazioni in ambito fotografico, scientifico, applicazioni industriali che richiedevano la massima qualità dell'immagine possibile, anche a discapito delle dimesioni del sistema.
I sensori CMOS offrono più integrazione (più funzioni all'interno del chip) minore dissipazione di energia e la possibilità di realizzare un sistema di minori dimensioni - per questo motivo li troviamo sulle piccole fotocamere consumer o nelle fotocamere dei cellulari.

Gli sforzi dei progettisti di CMOS sono stati direzionati a raggiungere una più alta qualità dell'immagine, mentre i realizzatori di CCD hanno lavorato per ridurre il consumo energetico e le dimensioni dei pixel.
Il risultato è che mentre fino a pochi anni fa c'era una netta divisione di ambiti fra i sensori CMOS, legati a foto e videocamere consumer e cellulari, e CCD presenti su fotocamere reflex professionali e dorsi digitali, ora non è più così. Mentre i dorsi digitali montano esclusivamente sensori CCD per la maggiore precisione cromatica e qualità dell'immagine a discapito di dimensioni e consumi, il mondo delle reflex digitali professionali e prosumer ha visto un proliferare di fotocamere con sensori CMOS a fianco di quelle che montano CCD.

I sensori CMOS, che hanno subito così tante implementazioni in questi ultimi anni, richiedono minori componenti e consumano meno energia, ma generalmente necessitano la presenza di un chip che ottimizzi la qualità dell'immagine, incrementando così il costo e riducendo il vantaggio sui consumi.


SCARSA ILLUMINAZIONE
In condizioni di luce fioca, in cui le variazioni dovute all'amplificazione sono più significative, i sensori CCD generano una risposta dei pixel più uniforme rispetto a quanto succede nei CMOS: gli amplificatori mono-pixel del CMOS generano valori di illuminazione e rumore poco uniformi; nel caso dei sensori CCD, le informazioni di tutti i fotodiodi sono amplificate dallo stesso strumento quindi la variazione dei valori fra un pixel e l'altro sarà minore, e risulterà in output più omogeneo.

Condizioni di luce fioca significa anche che il segnale risultante dall'illuminamento è vicino al livello di rumore di base del sensore.

Gli amplificatori mono-pixel dei sensori CMOS hanno minore ampiezza di banda rispetto ad un amplificatore a banda larga per CCD, dovendo amplificare il segnale di un solo pixel e non dell'intero sensore. Questo permette all'amplificatore del CMOS di acquisire un maggiore voltaggio prima che i livelli di rumore diventino intollerabili, mantenendo un quoziente Segnale/Rumore maggiore.
Questo è il motivo per cui i sensori CMOS offrono un'apparente sensibilità ISO più elevata - l'operazione di amplificazione del segnale è più agevole rispetto ad un CCD, a discapito della precisione cromatica che nei sensori CCD è invece maggiore.


Per contro, i sensori CCD hanno una maggiore copertura di superficie fotosensibile rispetto all'area complessiva del sensore, cioè ogni pixel cattura più luce e genera una carica elettrica maggiore, rispetto al pixel di un CMOS.

Ricordiamo inoltre che un sensore CCD può utilizzare la tecnologia del pixel binning, che permette di unire i dati di 4 pixel adiacenti in modo da moltiplicare la sensibilità del sensore, riducendo la risoluzione.
Questa tecnologia è stata portata ad altissimi livelli di efficienza da Phase One, che ha brevettato la tecnologia Sensor+ utilizzata nei dorsi digitali P40+ e P65+.


FRAME RATE
Una seconda considerazione da fare nella scelta del sensore, è relativa al frame rate (numero di acquisizioni al secondo) o raffica.

Per i sensori CCD è la velocità di trasporto dei dati dai singoli pixel a porre il limite massimo del frame rate. Questo perché un sensore CCD deve trasferire i dati di tutti i pixel per vuotare i suoi registri di trasmissione, prima che possano accogliere la successiva immagine. Se ogni pixel trasmette alla stessa velocità, un'immagine più ampia richiederà più tempo di trasmissione e quindi il frame rate sarà minore.

In un sensore CMOS invece, ogni pixel è dotato di convertitore in voltaggio, quindi l'amplificatore del pixel non ha bisogno di essere superveloce per supportare un'alto frame rate. In questo modo, i sensori CMOS possono più facilmente raggiungere velocità di raffica maggiori rispetto ai CCD.

OTTURAZIONE ELETTRONICA
L'otturazione elettronica è la capacità di iniziare e fermare la cattura della luce ed è particolarmente importante per i sensori CCD. Finchè un sensore CCD è colpito dalla luce esso continua ad accumulare carica, anche duranta il lasso di tempo necessario a trasferire la carica all'amplificatore e al convertitore. Come risultato, se la scena è in movimento, l'immagine risulterà mossa.
La soluzione ideata per i CCD è la creazione di canali di trasferimento, mascherati per bloccare la luce, adiacenti ad ogni linea di pixel immagine. Questa struttura permette di trasferire l'intera immagine ai canali mascherati, fermando la cattura di luce, poi spedire i dati fuori dal sensore senza che questo accumuli ulteriore carica mentre svolge questa operazione.

Lo svantaggio di questo tipo di struttura (ILT) è che la presenza dei canali mascherati riduce l'area fotosensibile del pixel, e quindi dell'intero sensore.
Nonostante ciò, la maggior parte dei sensori CCD utilizza la struttura ILT. L'utilizzo di microlenti sulla superficie del sensore per concentrare la luce incidente sull'area attiva del pixel compensa parzialmente la perdita di area sensibile, ma il risultato della acquisizione subisce variabilità a seconda degli angoli di incidenza della luce.

Con un sensore CMOS, l'otturazione elettronica è realizzata attraverso l'uso di transistor in ogni pixel che controllano la connessione tra il fotodiodo e l'accumulatore di carica. Per massimizzare l'area fotosensibile, alcuni sensori CMOS usano una struttura a 3 transistor per pixel, che finisce per risultare in un ROLLING SHUTTER, che influenza l'esposizione di una linea di pixel alla volta. Questo rolling shutter può distorcere l'immagine finale se il soggetto è in movimento.

Ottenere una vera otturazione elettronica che fornisca un tempo di esposizione arbitrario richiede una struttura di 5 transistor per pixel, con una rilevante perdita di area fotosensibile. Le microlenti vengono usate, come nei CCD, per supplire parzialmente a questa perdita.

Fonte

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MessaggioInviato: Dom 15 Feb, 2015 6:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

interessantissima questa comparazione. diciamo che rende al meglio il concetto che io ho espresso in maniera estremamente sintetica qualche post sopra
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Giorgio
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MessaggioInviato: Lun 16 Feb, 2015 3:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Interessante articolo però occorre pure considerare i progressi tecnologici e la diffusione di un determinato sistema perché questo può portare a variazioni nella resa, anche significative, rispetto alla teoria.
Ed i sensori CMOS dominano il mercato (1), di conseguenza è più probabile che il progresso tecnologico risulti più accelerato, tanto da colmare lacune e/o limiti di questi sistemi.

1) Medio formato a parte ... ma adesso che è presente il Sony Cmos chissà quanto spazio avranno ancora i Ccd ...

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