La conversione colore > bn è una delle discipline più affascinanti nel fotoritocco. Il suo uso è assimilabile proprio alle tecniche più creative adottate in camera oscura, dove si tenta di riprodurre su carta una realtà a colori usando solo la tinta nera nelle sue possibili gradazioni. Certamente un'operazione di riduzione, di astrazione, di semplificazione della complessità delle informazioni presenti nello spettro e che stimolavano i nostri occhi al momento dello scatto. Riduzione sì... ma creativa. Dallo stesso scatto si possono infatti ottenere un'infinità di stampe diverse, modificando i tempi di esposizione, di sviluppo, la carta, il tipo di acidi o la loro concentrazione.
Vediamo come è possibile effettuare queste interpretazioni in camera chiara:
Photoshop (come tanti altri software di fotoritocco) mette a disposizione diversi strumenti per effettuare la conversione. Vi propongo qualche esempio usando come cavia due famosissimi elementi dello staff.
Foto originale RGB
La conversione in scala di grigi di un'immagine RGB è solo uno dei metodi (immagine>metodo>scala di grigio).
Tendenzialmente restituisce un'ottima conversione. Usa infatti il canale della luminosità della modalità colore LAB. Tradotto in parole povere è come guardare un film su una TV in bianco e nero. Il principio è esattamente lo stesso.
Foto in scala di grigio
La conversione effettuata con la desaturazione (immagine>regolazioni>togli saturazione) usa invece un'altro metodo. Al di là del fatto che la foto resta in RGB 24bit con tutti i canali uguali, essa è ottenuta con un metodo differente. E porta ad un'altro risultato.
Per continuare con la metafora televisiva è come vedere un film a colori abbassando a zero la saturazione su un TVcolor. Vi assicuro che il risultato è assai differente dal primo caso (e di solito è peggiore).
In questo particolare caso, invece, appare più valido del metodo greyscale: notate infatti come i volti si stacchino con più decisione dal fogliame di sfondo.
Foto desaturata
Ecco le due versioni in sequenza:
I due metodi non sono affatto sbagliati. Sono semplicemente due alternative. Scegliete la più adatta in base al risultato. La mia unica remora nell'usarli dipende dal fatto che costituiscono appunto solo 2 alternative non modificabili che qualcuno ha codificato x me.
Io, se permettete, ne voglio di più.. e Adobe, per fortuna, me lo permette...