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Primi scatti: Piccolo lago svedese - di WillyTheDog

 
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edgar
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MessaggioInviato: Dom 06 Ott, 2013 1:20 am    Oggetto: Primi scatti: Piccolo lago svedese - di WillyTheDog Rispondi con citazione



http://www.photo4u.it/viewcomment.php?t=596369#

Utilizzo volentieri questo scatto di panorama - sicuramente gradevole - per approfondire alcuni problemi legati alla composizione fotografica.

Lo scatto così come lo vediamo è piuttosto statico, a causa di un orizzonte perfettamente centrale nel fotogramma; è come dire:"il cielo è bello, il lago anche, sono tutti e due Centri d'Interesse", li pareggio.

Per chi osserva criticamente però appare chiaro che l'autore non ha saputo decidere e ha preferito un approccio "salomonico" del 50/50; la teoria di inserire tutti gli elementi di per sè interessanti non regge, perchè la fotografia non è "riempimento" del fotogramma con "cose belle", ma scelta di ciò che va inserito tramite il filtro dell'inquadratura.

Come sempre accade in casi simili infatti il decentramento dell'orizzonte fornisce scatti più interessanti perchè sottolinea il cielo o la componente terrestre, dando soltanto all'uno o all'altra il ruolo di Centro d'Interesse.

(In genere uno dei pochi casi in cui ci si aspetta una centralità dell'orizzonte - e quindi cielo e terra in parti uguali è quando ci sono in gioco riflessi sull'acqua che forniscono immagini speculari. Questo però non poteva essere il caso, perchè la superficie increspata dell'acqua non permetteva alcun riflesso visibile).

Allora la miglior soluzione sarebbe stata decidere per un decentramento dell'orizzonte; bene, ma a vantaggio di quale parte: il cielo o l'acqua?

Il tema non è così scontato in casi come questo, dove ci sono elementi interessanti sia in una componente che nell'altra; a volte non ci si sa decidere e allora .... si sceglie di non rinunciare a nulla ed ecco che si torna ... alla centralità!

Per operare una scelta consapevole in caso di decentramento dell'orizzonte è necessario tener conto che uno scatto riuscito è quello che riesce a valorizzare ciò che di realmente interessante esiste in una certa porzione di spazio.

Partiamo allora osservando il cielo: non possiamo non apprezzare il meraviglioso gioco di nuvole, che hanno tra l'altro un dinamicissimo andamento diagonale, a partire da un punto decentrato; quasi una specie di esplosione. Il decentramento sul cielo avrebbe valorizzato ulteriormente questo disegno, producendo una immagine dove la componente terrestre con gli alberi della riva e una striscia d'acqua avrebbe avuto la funzione di "ancoraggio" del cielo, protagonista assoluto, unico Centro d'Interesse.

Allo stesso modo però avremmo potuto considerare come il lago fosse affascinante, con le sue increspature d'acqua che riflettono la luce azzurrina del cielo, le sue sponde boscose e le ninfee in primo piano a costituire un ornamento naturale, come perle di una collana. E allora ecco che anche il decentramento sul lago avrebbe prodotto uno scatto molto affascinante, dove le ninfee - meglio se enfatizzate da una ripresa grandangolare - avrebbero "riempito" e valorizzato il primo piano (problema comune alle grandi distese d'acqua).

Allora, quale opzione scegliere, sembrano ambedue praticabili?

Non esiste una risposta univoca; tutte e due le opzioni - se realizzate correttamente - sono in grado di produrre immagini originali e di grande impatto, seppur completamente diverse.

Quando dobbiamo calibrare una composizione fotografica, spesso ci troveremo di fronte a situazioni come questa dove ci sono due o anche più opzioni di ripresa, e dove per ogni scatto dovremo operare una precisa scelta, in funzione di ciò che volgiamo raccontare con la nostra immagine. Nessuno naturalmente ci vieta di applicarci alle due o più varianti in tempi successivi, esplorando quindi tutte le possibilità che abbiamo intuito.
Siamo assolutamente liberi di portarci a casa quanti scatti con quante varianti desideriamo, fermo restando il fatto fondamentale che dobbiamo avere in testa chiaramente la chiave di lettura che dobbiamo di volta in volta applicare e che per ogni singolo scatto dobbiamo averne una e una sola.

Non applicarne alcuna, per evitare di complicarsi la vita sembra facilitare le cose, ma ci impedisce di esplorare a fondo il potenziale espressivo dei diversi elementi compositivi a cui ci troviamo di fronte, e ci fa operare a volte scelte più "facili" o "di comodo" che però non ci fanno crescere.

EDgar

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Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione


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