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Le focali dei grandi fotografi?
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il signor mario
bannato


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MessaggioInviato: Mer 16 Mar, 2011 5:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Spesso esco con solo lo zoom tele 70-200 ora e prima 80-200.
Scelgo la/le ottica/ottiche a seconda di quello che ho in mente Wink
So cosa cercare se esco col 35 e cosa cercare se esco col tele.
Questo in fondo è il motivo per cui sostengo che non è utile, se non per mera curiosità (legittima, sicuramente biografica ma sempre curiosità è) conoscere le focali utilizzate dai grandi, forse sarebbe meglio conoscere le caratteristiche delle focali e saperne prevedere i risultati, saperle abbinare alle nostre idee.
Questa foto è scattata a 200mm
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Mer 16 Mar, 2011 10:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto Nencioni ha scritto:
....con collega fotografa coi capelli rossi e le gambe lunghe, magari... Rolling Eyes Very Happy


Quoto. Cool

Citazione:
Spesso esco con solo lo zoom tele 70-200 ora e prima 80-200.
Scelgo la/le ottica/ottiche a seconda di quello che ho in mente Wink
So cosa cercare se esco col 35 e cosa cercare se esco col tele.
Questo in fondo è il motivo per cui sostengo che non è utile, se non per mera curiosità (legittima, sicuramente biografica ma sempre curiosità è) conoscere le focali utilizzate dai grandi, forse sarebbe meglio conoscere le caratteristiche delle focali e saperne prevedere i risultati, saperle abbinare alle nostre idee.
Questa foto è scattata a 200mm


Ritengo che questa "curiosità", come l'hai chamata tu, in pratica sia la strada principale per arrivare a quello che hai scritto.

Sono passati anni che ho cercato a tutti i costi il 18mm buono, perchè pensavo tante cose e alla fine, mi son ridotto a usare il 35mm, con un medio tele tipo 85mm. Ho comprato per "errore" (gli sfizi possono essere considerati tali) un 135mm e alla fine mi son trovato a usarlo al posto del 200mm...

Io è da un po' che ci sto pensando e non so darmene una spiegazione: gira che ti rigira, alla fine le ottiche più "logiche" mi sembrano sempre le stesse, tanto che certe volte mi vien di pensare di vendere... e poi non lo faccio! Sono sempre gli 85mm e 35mm. Meno frequenti i 135mm, i 28mm e i 50mm. Ecco che uno zoom come quello da te scelto, in pratica assolve al compito tradizionale da me citato del medio tele.

Che hanno di particolare?

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla"
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Mer 16 Mar, 2011 11:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Bella foto!

Il 200mm permette di stare lontano e di non disturbare. Non è poco. Usandolo mi sono accorto che un 135mm sono solo tre passi, ma avendo uno zoom...

Schiaccia un po', quindi le rospettive non sono molto dinamiche: comodo quando si ha la voglia di dare il senso di staticità. Eccone il senso nella foto da te scattata.

La selezione dei piani la si fa con lo sfocato: già a f5.6, l'iperfocale è cortina: se si ha un f2.8, anche con af, occorre fare attenzione...

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il signor mario
bannato


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MessaggioInviato: Gio 17 Mar, 2011 7:25 am    Oggetto: Rispondi con citazione

1rembrandt ha scritto:
Bella foto!

Il 200mm permette di stare lontano e di non disturbare. Non è poco. Usandolo mi sono accorto che un 135mm sono solo tre passi, ma avendo uno zoom...

Schiaccia un po', quindi le rospettive non sono molto dinamiche: comodo quando si ha la voglia di dare il senso di staticità. Eccone il senso nella foto da te scattata.

La selezione dei piani la si fa con lo sfocato: già a f5.6, l'iperfocale è cortina: se si ha un f2.8, anche con af, occorre fare attenzione...


Sono i due principali motivi per cui spesso amo fare street, i puristi mi fucileranno, con il 200 soprattutto uso il secondo, con un tele, grazie alla sua ridotta profondità di campo, riesco a staccare, a mio piacere, il soggetto dall'ambiente pur lasciandolo in relazione con esso, mi è più facile guidare la lettura della foto.
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il signor mario
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MessaggioInviato: Gio 17 Mar, 2011 7:34 am    Oggetto: Rispondi con citazione

1rembrandt ha scritto:
Ritengo che questa "curiosità", come l'hai chamata tu, in pratica sia la strada principale per arrivare a quello che hai scritto.
...


Io invece ritengo che la strada principale sia quella di usarle per fotografare riflettendo sull'uso che si fa della propria attrezzatura, ma comunque sono convinto che ognuno debba, e possa, farsi il proprio percorso. Ma se dovessi consigliare che strada seguire per imparare a fotografare metterei questa "curiosità" all'ultimo posto, se proprio dovessi metterla.

Che dire? Che finché c'è rispetto reciproco è bello confrontarsi, magari anche con una vena polemica, ma sempre nel rispetto esattamente come sta avvenendo fra noi due adesso.

Ho notato comunque che nella sezione che si occupa maggiormente di fotografia, quella dei grandi autori, "il mondo della fotografia", non esce mai la domanda "Con quale obiettivo?" "Con quale attrezzatura?". Sarà un caso?
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Gio 17 Mar, 2011 10:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Ho notato comunque che nella sezione che si occupa maggiormente di fotografia, quella dei grandi autori, "il mondo della fotografia", non esce mai la domanda "Con quale obiettivo?" "Con quale attrezzatura?". Sarà un caso?


Quello penso che sia puro feticismo!

Certo che... le foto vanno fatte, ma mi sono anche abutuato a una certa "didattica" o se preferisci "scolastica", intesa come a leggere sui libri. Libri, non riviste, quelle qualche volta confondono. Sinceramente è una cosa che mi ha divertito e anche aiutato a migliorare. Nei libri seri, gli obiettivi vengono trattati non come l'oggetto del desiderio, ma un po' come dire... per un pittore la scelta tra una pennellessa e un pennello... l'opportunità di una pittura a olio piuttosto che a tempera... E' come per spiegare il motivo per cui tu usi il 200mm nella street: che poi sia zoom, piuttosto che un vecchio fondo di bicchiere o un modernissimo autofocus f2, non ce ne deve fregare niente!

Sempre nello stesso spirito, ti posso far pensare sulla mia esperienza. Un 135mm f2.8, sostituisce molto bene uno zoom 70/200: bastano tre passi indietro o tre avanti. Un po' come uno zoom a pedali! La lente è più piccola e discreta e sfoca pari pari come un 200mm. Nella street qualche volta è comodo non farsi notare. Un 135mm f2, non svolgerebbe il suo ruolo di obiettivo discreto.

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il signor mario
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MessaggioInviato: Gio 17 Mar, 2011 10:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

1rembrandt ha scritto:
Quello penso che sia puro feticismo!

... Nei libri seri, gli obiettivi vengono trattati non come l'oggetto del desiderio, ma un po' come dire... per un pittore la scelta tra una pennellessa e un pennello... l'opportunità di una pittura a olio piuttosto che a tempera... E' come per spiegare il motivo per cui tu usi il 200mm nella street: che poi sia zoom, piuttosto che un vecchio fondo di bicchiere o un modernissimo autofocus f2, non ce ne deve fregare niente!

...


Esattamente quello che sto cercando di dire dall'inizio della discussione, chiedersi che obiettivi usassero i grandi fotografi rischia di essere feticismo, la via giusta è quella hai indicato nella parte che ho quotato.
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2011 2:13 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Vedi, io sono ben contento di aver fatto questa chiacchierata, perché rispettosa, polemica al punto giusto e senza sfociare nella demenza. Poi ritengo che quello che tu andavi a dire, era pienamente condiviso da me, ma non riuscivo a far capire quel che era mia intenzione dire: non sono un grande scrittore e certe volte trovare le parole mi risolta molto difficile Rolling Eyes Al tempo stesso, ero convinto che tu non avresti mai potuto non condividere quel che io avevo in mente, sia pur con i distinguo legittimi. Quando io parlo di obiettivi, non considero mai il 20mm Canon, piuttosto che il 35mm Nikon. Gli obiettivi mi piace trattarli come argomento di studio: prospettiva, sfocato, luminosità... già la resa può diventare un'argomento spinoso e tendenzioso, soprattutto nei forum, anche se per determinati scopi sarebbe opportuno parlarne almeno un po'. Poi l'attaccamento al brand, lo trovo una cosa che non è per veri appassionati di fotografia.

Capiamo piuttosto perché questi Santi Fotografi scelgono il grandangolare moderato, o il normale o il mediotele! Cerchiamo di metterci a confronto con loro...

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neldot
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MessaggioInviato: Sab 09 Apr, 2011 4:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

C'è un aspetto che va al di là di quello tecnico su cui mi sembra che nessuno si sia soffermato molto. Mi piacerebbe saperne di più.

Nella maggioranza dei casi le focali usate dai grandi del reportage, mi sembra più o meno assodato, variano dal 35 all'80mm, ma questa scelta è sempre e solo tecnica, o c'è anche un diktat "etico" a cui si adeguano gli autori?

E' una scelta dettata dal voler rendere la riproduzione del soggetto fotografato quanto più vicina alla visione umana della realtà?

L'uso delle focali più estreme sarebbe di per sé una violenza ai soggetti ritratti, distorcendone e sovvertendone la rappresentazione ed il significato?

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MessaggioInviato: Sab 09 Apr, 2011 8:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

neldot ha scritto:
...E' una scelta dettata dal voler rendere la riproduzione del soggetto fotografato quanto più vicina alla visione umana della realtà...

...da quando la visione umana va da 35mm a 80mm? Mah
Si è presa convenzionalmente l'apertura di 45° del 50mm come "visione umana", intendendo il campo visivo di un occhio inesistente in natura e probablimente paralizzato dall' atropina. L'altra considerazione era quella sulla deformazione prospettica del 50mm "simile" a quella dell' occhio, ma è tirata per i capelli, dato che l'angolo di copertura non corrisponde. La nostra visione consiste in realtà in un'area nitidissima di pochissimi gradi di apertura circondata da una zona a dettaglio molto minore e da una visione periferica in grado praticamente di percepire soltanto i movimenti, il tutto in continuo movimento esplorativo. Se fosse davvero la riproduzione del campo visivo umano sarebbe più simile al 179° (orizzontali) di un 8mm, deformazione a parte.... Very Happy
Guardiamo l'aspetto più semplicemente pratico, che probabilmente ha determinato la grande diffusione di quelle lenti: con quelle lunghezze focali hai obiettivi abbastanza semplici da costruire e perciò relativamente economici, sufficientemente versatili (nel senso di compromesso tra dettagli che devi lasciar fuori e cose che riesci a tenere dentro) e non molto deformanti, per cui i ritratti ma anche l'architettura non ne escono TROPPO devastati.
Quando poi un Maestro tira fuori un capolavoro con una lente trova subito il "cataloghista" che riveste di etica, meditazione e filosofia quella che verosimilmente molte volte era ed è un "usare quello che c'era nella borsa"...
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AleZan
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MessaggioInviato: Sab 09 Apr, 2011 9:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Infatti... i motivi sono diversi. Quello tecnico è uno di questi.
Il reportage è cominciato molto prima della Leica. Ma con la Leica arriva finalmente una macchina fotografica compatta e leggera, con obiettivi leggeri e soprattutto luminosi, che permettono di seguire l'azione in un modo prima quasi impossibile. E le ottiche migliori erano in quel range: dal grandangolo moderato al medio tele.
Anche l'avere a disposizione 36 scatti prima di "ricaricare" è stato un bel passo in avanti.

Tieni conto però che negli anni la preferenza delle focali è cambiata, seguendo un'evoluzione negli "stili" o semplicemente nelle "mode" del momento.
E' stata la fotografia di guerra a introdurre nel reportage i grandangolari spinti. Il motivo è legato alla sicurezza del fotografo che in momenti di vero pericolo deve stare vicinissimo ai compagni se vuole salvarsi.
Stare vicinissimo e riprendere un campo ragionevolmente ampio significa usare ad esempio un 20 mm. E infatti il 20 mm. Nikon sulle reflex della serie F è diventato una mezza leggenda.

Quando io sono nato fotograficamente, negli anni '70, in negozio compravi la reflex con il 50 mm. (il kit di oggi...). Ma il 50 mm. era considerato troppo "normale", era un po' da pantofolai, da fotografo della domenica... Nessuno dei miei amici dell'epoca aveva in casa un 50 mm....
Se eri veramente figo compravi solo il corpo e ci attaccavi su come minimo un 28 mm. o qualcosa di ancor più corto. Perché?
In un momento in cui un po' dappertutto, non solo da noi, molti (ri)scoprivano la fotografia sociale, l'uso del grandangolo spinto veniva teorizzato con forza: il tele isola il soggetto dal contesto, il grandangolo invece lo immerge nella realtà che lo circonda. Vediamo insieme l'uomo e la realtà (sfigata) dove vive. L'ideale per chi usa la fotografia come denuncia dei mali del mondo.
Quindi le focali molto corte sono diventate i ferri del mestiere di un'intera generazione di fotografi.

Oggi tutto questo è cambiato. E cambierà ancora...

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neldot
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MessaggioInviato: Dom 10 Apr, 2011 12:00 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Quindi mi sembra di poter dire che sia Alezan che Alberto Nencioni escludano che vi sia stata anche una componente "etica" nell'indurre i grandi fotografi di reportage e street all'uso di focali più o meno moderate.

Alberto Nencioni, parlavo naturalmente di visione prospettica, non di angolo di campo, come tu ben sottolinei. Smile

La mia curiosità nasceva dal fatto che, purtroppo non ricordo più il link, ma lessi su di un sito in lingua inglese che alcuni fotografi di reportage moderni criticavano proprio l'uso del 20mm e comunque di grandangolari spinti, come una sorta di "violenza" e di non necessaria estremizzazione dei soggetti inquadrati. Naturalmente riferendosi soprattutto a situazioni già estreme di per sé, come la guerra, le rivolte, le catastrofi...

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AleZan
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MessaggioInviato: Dom 10 Apr, 2011 9:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

neldot ha scritto:
alcuni fotografi di reportage moderni criticavano proprio l'uso del 20mm e comunque di grandangolari spinti, come una sorta di "violenza" e di non necessaria estremizzazione dei soggetti inquadrati.

E' una sorta di reazione all'atteggiamento della generazione precedente di fotografi.
Un fotografo negli anni '70 ti avrebbe detto che andare vicinissimo al soggetto era anche "mettersi in relazione" con il soggetto, superare la distanza. E che "violento" era semmai catturare le foto da lontano, quasi di nascosto...
Come vedi sono entrambe due posizioni ideologiche, una non è migliore dell'altra.
La distorsione non veniva allora cercata ad ogni costo, ma il fatto che ci fosse dimostrava che stavi usando focali molto corte, e quindi fotografavi in un "certo modo".

L'unico punto che secondo me il fotografo deve avere chiaro dentro di sé quando sceglie una lente per questo genere di fotografia è quale tipo di rapporto intende ottenere tra il soggetto e il suo contesto. Che non è solo una scelta estetica ma è determinante nel dare contenuto/significato all'immagine.

Non si sceglie un tele per i soggetti troppo lontani e non si sceglie un grandangolo per quelli troppo vicini...
La prima cosa che si insegna a chi inizia a fotografare è imparare a capire come questi due tipi di ottiche cambiano il rapporto soggetto/sfondo.
Questo è un dato "ottico", non ideologico. Che il fotografo dovrebbe usare consapevolmente, superando magari il timore di andare troppo vicino.

Non so se questo possa dare un contributo alla discussione generale, ma parlare di quali ottiche usano i "grandi", significa prima di tutto parlare del loro modo di vedere i soggetti entro la realtà che li circonda.

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il signor mario
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MessaggioInviato: Dom 10 Apr, 2011 9:58 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ale a volte, spesso, invidio la tua capacità di sintesi, questa è una di quelle volte.
Sei riuscito a sintetizzare molto bene tutta la discussione.


AleZan ha scritto:
L'unico punto che secondo me il fotografo deve avere chiaro dentro di sé quando sceglie una lente per questo genere di fotografia è quale tipo di rapporto intende ottenere tra il soggetto e il suo contesto. Che non è solo una scelta estetica ma è determinante nel dare contenuto/significato all'immagine.


La parte che trovo più condivisibile, e che condivido appieno, è proprio questa
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neldot
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MessaggioInviato: Dom 10 Apr, 2011 11:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
E' una sorta di reazione all'atteggiamento della generazione precedente di fotografi.
Un fotografo negli anni '70 ti avrebbe detto che andare vicinissimo al soggetto era anche "mettersi in relazione" con il soggetto, superare la distanza. E che "violento" era semmai catturare le foto da lontano, quasi di nascosto...
Come vedi sono entrambe due posizioni ideologiche, una non è migliore dell'altra.
La distorsione non veniva allora cercata ad ogni costo, ma il fatto che ci fosse dimostrava che stavi usando focali molto corte, e quindi fotografavi in un "certo modo".

L'unico punto che secondo me il fotografo deve avere chiaro dentro di sé quando sceglie una lente per questo genere di fotografia è quale tipo di rapporto intende ottenere tra il soggetto e il suo contesto. Che non è solo una scelta estetica ma è determinante nel dare contenuto/significato all'immagine.

Non si sceglie un tele per i soggetti troppo lontani e non si sceglie un grandangolo per quelli troppo vicini...
La prima cosa che si insegna a chi inizia a fotografare è imparare a capire come questi due tipi di ottiche cambiano il rapporto soggetto/sfondo.
Questo è un dato "ottico", non ideologico. Che il fotografo dovrebbe usare consapevolmente, superando magari il timore di andare troppo vicino.

Non so se questo possa dare un contributo alla discussione generale, ma parlare di quali ottiche usano i "grandi", significa prima di tutto parlare del loro modo di vedere i soggetti entro la realtà che li circonda.


Grazie Alezan, molto chiaro ed esaustivo. Smile

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Dom 10 Apr, 2011 4:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:


L'unico punto che secondo me il fotografo deve avere chiaro dentro di sé quando sceglie una lente per questo genere di fotografia è quale tipo di rapporto intende ottenere tra il soggetto e il suo contesto. Che non è solo una scelta estetica ma è determinante nel dare contenuto/significato all'immagine.



E' proprio questo il raccordo di tutti gli interventi fin qui fatti, ognuno dal proprio punto di vista.

Bello è studiare come i grandi fotografi usavano le loro lenti. Una discussione al limite del ludico e del didattico.

Per quanto riguarda noi fotografi della domenica, potrebbe essere interessante lo studio di certe cose anche attraverso l'emulazione (anche se magari non possiamo sfruttare luoghi troppo esotici...).

Personalmente penso che il tempo delle mode sia finito e i Fotografi, riescano in modo estremamente naturale a fare proprio la scelta giusta in funzione del messaggio/significato, proprio come detto da Alessandro.

Faccio anche presente che di scelte nelle focali fisse, oramai con gli zoom di alta qualità sia porfondamentemutata. Questa discussione potrebbe essere valida nello studio della storia fotografica, ma ritengo che se analiziamo l'opera dei fotografi contemporanei, salvo pochi esempi tutti si portino in giro al massimo tre solo zoom... ma forse anche solo due! Si potrebbe parlare anche di questo ovviamente, ma di parole da spendere ce ne sarebbero molte meno.

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