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Apologia dell'imperfezione
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_Nico_
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MessaggioInviato: Ven 12 Nov, 2010 9:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se si riuscisse a sganciare questa riflessione della discussione che l'ha fatta scaturire, allora si potrebbe tentare di capire come si possa manifestare il Wabi sabi in fotografia...
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ruuuz
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MessaggioInviato: Mar 16 Nov, 2010 10:00 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Io son più terra terra: io son dell'idea che la tecnica e la ricerca della perfezione sono un mezzo non il fine.

Se non si ha niente da dire (e non sensazioni, ma proprio qualcosa da dire) si fanno (anzi ho fatto) troppi scatti inutili perchè fini a se stessi nell'inutile rincorrersi di regole.

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alxcoghe
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MessaggioInviato: Mar 16 Nov, 2010 2:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ruuuz ha scritto:
Io son più terra terra: io son dell'idea che la tecnica e la ricerca della perfezione sono un mezzo non il fine.

Se non si ha niente da dire (e non sensazioni, ma proprio qualcosa da dire) si fanno (anzi ho fatto) troppi scatti inutili perchè fini a se stessi nell'inutile rincorrersi di regole.


Perfettamente d'accordo con il tuo intervento, che quoto nella sua totalità.

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massimo729
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Iscritto: 21 Lug 2004
Messaggi: 1683

MessaggioInviato: Mar 16 Nov, 2010 2:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ruuuz ha scritto:
Io son più terra terra: io son dell'idea che la tecnica e la ricerca della perfezione sono un mezzo non il fine.

Se non si ha niente da dire (e non sensazioni, ma proprio qualcosa da dire) si fanno (anzi ho fatto) troppi scatti inutili perchè fini a se stessi nell'inutile rincorrersi di regole.


Grazie, concordo pienamente con te.
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beppe02
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MessaggioInviato: Mar 16 Nov, 2010 9:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ruuuz ha scritto:


Se non si ha niente da dire (e non sensazioni, ma proprio qualcosa da dire)



Penso di essere d'accordo.
Tuttavia, ti sarei grato se riuscissi ad approfondire o fare degli esempi... cosa è sensazione, cosa è qualcosa da dire...
Giusto per capire meglio, la cosa è interessante.
Merci.
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ldani
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MessaggioInviato: Mer 17 Nov, 2010 8:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Io credo che se si fanno fotografie con in mente qualcosa da dire vengono fuori immagini banalotte e molto pubblicitarie.
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ruuuz
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Località: Pistoia

MessaggioInviato: Mer 17 Nov, 2010 9:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

beppe02 ha scritto:
Penso di essere d'accordo.
Tuttavia, ti sarei grato se riuscissi ad approfondire o fare degli esempi... cosa è sensazione, cosa è qualcosa da dire...
Giusto per capire meglio, la cosa è interessante.
Merci.


Il miglior esempio è la mostra "viaggio in italia" a palazzo Fabroni a Pistoia che rimarrà allestita fino al 30 gennaio.

Le immagini migliori (e per migliori non intendo tecnicamente, ma che ti danno qualcosa, che fanno passare un messaggio chiaro al di là dell'estetica che viene messa completamente da parte) sono quelle scattate da critici d'arte, mentre le più "banali" (ma per molti migliori, che rispettano la regola dei terzi ecc ecc) sono scattate da fotografi.

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ruuuz
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Iscritto: 25 Set 2007
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MessaggioInviato: Mer 17 Nov, 2010 9:40 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ldani ha scritto:
Io credo che se si fanno fotografie con in mente qualcosa da dire vengono fuori immagini banalotte e molto pubblicitarie.


porto due esempi della mostra "viaggio in italia" per non adare troppo lontano.

la foto di Nan Goldin intitolata "Madonna and Child" è una delle più belle foto sull'Italia mai scattate, eppure non rispetta i canoni estetici tipici dei fotografi.


l'altra foto di cui ignoro l'autore, è un fotografo della scuola di fotografia di Dusseldorf, aggiungo "si vede", al di la del rigore tecnico, dell'accuratissima elaborazione (che ci sta benissimo) e del grandissimo formato della foto (circa 2 metri per 1,5), personalmente la guardo e vado alla successiva perchè secondo il mio modesto e limitatissimo punto di vista non ha assolutamente niente da dire oltre a "che bel paesaggio", pur essendo un bellissimo scorcio.



madonna and child.jpg
 Descrizione:
Nan Goldin "Madonna and Child"
 Dimensione:  121.49 KB
 Visualizzato:  File visto o scaricato 6852 volta(e)

madonna and child.jpg



lucca.jpg
 Descrizione:
 Dimensione:  125.09 KB
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lucca.jpg



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mino79
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MessaggioInviato: Mer 17 Nov, 2010 3:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Boh...a me non piacciono nè la prima nè la seconda...anche se non nego che la prima trasmetta sicuramente un messaggio più forte.
Ma i colori sono realmente così?

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D700|D70|F80|24/2,8|50/1,4|50/1,8|85/1,8|15-30|28-70/2,8|70-200/2,8|2 Yashica FX-3|16/2,8|19/3,8|28/2,8|50/1,7|135/2,8|200/4|300/5,6|500/5,6|35-70|80-210
Kiev 88|30|45|80|150|Biottica Seagull|Canon Powershot A620|Casio EX-S500|Manfrotto 055 Pro + testa 141RC| Galleria
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ruuuz
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Iscritto: 25 Set 2007
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MessaggioInviato: Mer 17 Nov, 2010 3:55 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mino79 ha scritto:
Boh...a me non piacciono nè la prima nè la seconda...anche se non nego che la prima trasmetta sicuramente un messaggio più forte.
Ma i colori sono realmente così?




no nella prima riproduzione ci sono decisamente troppe dominanti

la seconda è abbastanza fedele

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Daniele Nesi
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MessaggioInviato: Gio 17 Mar, 2011 9:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ldani ha scritto:
Io credo che se si fanno fotografie con in mente qualcosa da dire vengono fuori immagini banalotte e molto pubblicitarie.


e credi male.
e per favore basta con sta storia che la fotografia pubblicitaria è roba da "serie B" perchè l'autore " HA" qualcosa da dire
i fotografi pubblicitari non hanno inventato nulla...semplicemente adottano le conclusioni alle quali i grandi fotografi, e alcuni maestri della pittura, sono arrivati molto prima
rappresentare un concetto, esaltare un tratto distintivo, raccontare una storia, una persona,ad esempio... non è certo patrimonio dei pubblicitari
è il modo di fare questo che fa la differenza...poi che si usino ste capacità per far vendere piu rossetti, scarpe o spaghetti invece, che so, di sensibilizzare documentando lo stato degli OPG è altra storia
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
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MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2011 9:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Se per "qualcosa da dire" s' intende un concetto preciso da esprimere, Idani può aver ragione molto spesso (non sempre, naturalmente) se non altro per la gran mole di fotografi che si cimenta a partire da una formazione nella quale la cultura è marginale (il forum è un esempio formidabile in questo). Ma avere qualcosa da dire, riferito a tutte le forme espressive artistiche, credo vada inteso in senso lato. "Interpretare le tematiche in maniera innovativa e personale" penso inquadri meglio il significato di quella frase.

ruuuz ha scritto:
Le immagini migliori (e per migliori non intendo tecnicamente, ma che ti danno qualcosa, che fanno passare un messaggio chiaro al di là dell'estetica che viene messa completamente da parte) sono quelle scattate da critici d'arte, mentre le più "banali" (ma per molti migliori, che rispettano la regola dei terzi ecc ecc) sono scattate da fotografi.

Il critico conosce la materia, per studio ed esperienza, in maniera più profonda, complessa e meno istintiva. Va da sé che se si mette dietro la macchina fotografica (supponendolo adeguatamente preparato sul piano tecnico) non si limiterà a seguire le regole compositive, ma condirà l' opera con qualcosa di più sottile e meno facilmente individuabile dai praticoni. Tuttavia non sono sicuro che questo non rischi di tradursi sostanzialmente poi in qualcosa di simile a ciò che paventava Idani. Pure usare scientemente i codici visivi non deve tradursi in qualcosa di meccanico, ma deve restare al servizio del talento, altrimenti si cade solo in un' ingegneria fotografica più raffinata.

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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
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MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2011 2:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

quella di Idani è per me una posizione che lascia ben pochi margini...e comunque se interessato si farà sentire

la tua invece mi è poco chiara
nel senso che per me se un tentativo di dar forma ad un concetto non riesce la foto è sbagliata..banale è altro

sull'interpretare in modo innovativo e personale
la vedo dura... si è sperimentato cosi tanto che anche ai livelli piu alti, oggi, si ritrovano spesso mix di stili e modalità in uso da decenni e perfettamente funzionali all'intento

sul critico e il fotografo
un po alla grossa....penso che il secondo abbia capacità che al primo mancano e viceversa.
il fotografo assimila ed elabora in funzione del tentativo di trasferire su pellicola
il critico elabora per non dire semplicemente "fa cagare" o "è fantastica"


Ultima modifica effettuata da Daniele Nesi il Sab 19 Mar, 2011 4:19 am, modificato 1 volta in totale
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Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2011 6:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Probabilmente mi sono spiegato male.

Se penso a chi si esprime attraverso una qualche forma d' arte intendo "l' avere qualcosa da dire" come un filrouge che caratterizza la produzione (che magari evolve poi nel tempo). Quindi non con come il voler esprimere un concetto preciso e contingente, argomento spesso tipico (effettivamente) del materiale pubblicitario e che di solito ha la necessità, di fare leva su una forma comunicativa semplice e diretta, senza troppe subliminazioni, in modo che il messaggio sia ragionevolmente certo che arrivi a destinazione così come si vuole che venga inteso. Circa la natura di questo filrouge la discussione è ovviamente aperta e credo che l' osservazione secondo la quale è dura che si possa trovare qualcosa di veramente innovativo sia incontestabile.

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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
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MessaggioInviato: Sab 19 Mar, 2011 4:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

come ho giò detto...dare forma ad un concetto NON è patrimonio della pubblicità
qui direi si tratta di decidere se vogliamo banalizzare il lavoro di chi tenta di dar forma ad un concetto perchè "imita" i fotografi pubblicitari o perchè "imita" i fotografi che molto prima hanno capito che con la fotografia si poteva tentare di arrivare ad esprimere, appunto, un concetto
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Shedar
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MessaggioInviato: Sab 19 Mar, 2011 7:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ruuuz ha scritto:

Le immagini migliori (e per migliori non intendo tecnicamente, ma che ti danno qualcosa, che fanno passare un messaggio chiaro al di là dell'estetica che viene messa completamente da parte) sono quelle scattate da critici d'arte, mentre le più "banali" (ma per molti migliori, che rispettano la regola dei terzi ecc ecc) sono scattate da fotografi.



Ma se non ti piace l'arte figurativa tanto vale leggere dei libri ......li si che passano dei bei messaggi! Ops

Scherzi a parte ....il punto è che gran parte dei foto amatori sconosce cosa sia in realtà "l'estetica", per usare le tue parole. Ci si ferma a robe banali come la regola dei terzi, la nitidezza ecc. e ci si illude che tutto giri intorno a queste regolette da manualetti delle fotocamere.
Poi pero' ci si sorprende davanti a foto che ...."violano le regole" .....fermandosi a questa sentenza senza una reale riflessione su se stessi e sulle proprie reali capacità tecniche ed interpretative. Smile

IMHO ovviamente.

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ldani
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Iscritto: 11 Mgg 2006
Messaggi: 3397
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MessaggioInviato: Lun 21 Mar, 2011 7:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Daniele Nesi ha scritto:
e credi male.
e per favore basta con sta storia che la fotografia pubblicitaria è roba da "serie B" perchè l'autore " HA" qualcosa da dire
i fotografi pubblicitari non hanno inventato nulla...semplicemente adottano le conclusioni alle quali i grandi fotografi, e alcuni maestri della pittura, sono arrivati molto prima
rappresentare un concetto, esaltare un tratto distintivo, raccontare una storia, una persona,ad esempio... non è certo patrimonio dei pubblicitari
è il modo di fare questo che fa la differenza...poi che si usino ste capacità per far vendere piu rossetti, scarpe o spaghetti invece, che so, di sensibilizzare documentando lo stato degli OPG è altra storia


A volte rispuntano Very Happy

Vedo in infiniti "concorsi" a tema la riprova alla mia affermazione.

La Fotografia che afferma una singola cosa ("comprami" per quella pubblicitaria) per me è il peggior svilimento che si possa fare ad un mezzo che permette di rappresentare l'autore.

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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
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MessaggioInviato: Sab 26 Mar, 2011 1:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Very Happy ...ma non sai proprio starmi lontano

battute a parte
dovresti sapere che i concorsi sono frequantati da una bella fetta di fotoamatori all'inizio....e come tutti all'inizio si copia e spesso in malo modo
i concorsi sono, per quanto mi riguarda, un riferimento da evitare a meno che non sei ingrado di distinguere l'autentico da chi ci prova
le mostre a tema sono un banco di verifica sicuramente piu attendibile per chi come te ha una certa difficoltà

sullo svilimento
cosa ci rappresenta meglio della nostra opinione?
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bigiagia
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MessaggioInviato: Lun 31 Ott, 2011 11:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

alxcoghe ha scritto:
Apro questo topic a seguito delle mie letture, ma anche del mio frequentare assiduamente il centro de la imagen, museo gallery in cui la scorsa settimana sono stato in occasione della biennale di fotografia.

Sono un convinto sostenitore della foto imperfetta, dove l'imperfezione rappresenta il segno umano, il cuore tangibile dell'autore. Clement Cheroux ha scritto un libro sull'errore fotografico, e sulle foto imperfette che diventano storia della fotografia.

Più mi documento, più guardo foto, più mastico di fotografia e più me ne convinco: non c'è niente di più emozionante di una bella foto imperfetta. Mosso che va oltre il mosso creativo, regole dei terzi e della diagonale messe da parte, orizzonti inclinati, e via di questo passo...

Leggo Cuartoscuro, divoro Luna Cornea, le regole ormai sono metabolizzate in me e spesso questo diventa quasi castrante. Vorrei riuscire a fare più foto imperfette, e quindi perfette. Attenzione non sto parlando di foto sfocate o esposte in maniera non corretta, quelle le rifuggo e penso che lo farò per sempre.

Quello che intendo dire, e vorrei fare è una foto più dell'anima, o se preferite più di pancia e meno di testa. Per molti fotografi, soprattutto aggiungo io i palestrati da forum la ricerca della perfezione, è concepita come l'unica possibile dimensione. Manco fossimo tutti fotografi di architettura, lì si che la rigidità è comprensibile.

E il non previsto? C'è ancora posto per questa umana disgressione? Parlo soprattutto di reportage e street photography. L'istinto!!! Questo è ciò che più mi preme...e si che io sono anche abbastanza istintivo rispetto ad altri miei colleghi .

E' un ragionamento a voce alta quello che sto facendo, per provare a ragionare con qualche amico. Quanto andiamo verso il non codificato? Lo cerchiamo davvero lo scatto creativo, oppure ci limitiamo troppo spesso a ripararci sotto la grondaia della tecnica, rassicurante si ma anche certamente molto conformista?

La fotografia che vivo, che respiro, che vedo è molto diversa però da questa rigidità, spesso comune soprattutto nei forum. Sembra come che gli amatori rimarranno tali proprio perchè incapaci da smuoversi dalle regole e dalla tecnica che una volta acquisite a mio avviso servono solo per sapere quando si possono saltare a piè pari.

La fotografia nonostante queste rigidità culturali riesce a muoversi, a vagabondare e lo fa attraverso autori che aprono la strada ad altri linguaggi appunto anticonformisti, in continuo movimento, con andatura errante, allontanandosi senza temere dal "giusto" comunemente accettato.

Aspetto pensieri, in libertà.


A me pare che succeda proprio il contrario di quello che pensi tu.
L'elogio dell'imperfezione, la pratica deviante dalla norma, la creatività di
"pancia", e l'anticonformismo sono caratteristiche costanti della
"modernità" da cent'anni a sta parte e a me ha rotto le palle.
E' proprio la fotografia "bella",
ritmica,solare, positiva, quella con le regole di armonia visiva che oggi manca.
Tu confondi le foto "perfette" con quelle di maniera e stereotipate.
E poi cosa vuol dire fotografare l'anima?
Procedi solo con l'istinto e non con la testa?
Nietzsche parlava di apollineo e dionisiaco un secolo fa.
L'apollineo è il concetto, e il dionisiaco l'istinto, in parole povere.
Si genera l'opera d'arte quando ambedue sono in perfetto equilibrio.
Le tue riflessioni mi appaiono approssimative e fatte di
luoghi comuni.
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bigiagia
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MessaggioInviato: Lun 31 Ott, 2011 12:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ruuuz ha scritto:
porto due esempi della mostra "viaggio in italia" per non adare troppo lontano.

la foto di Nan Goldin intitolata "Madonna and Child" è una delle più belle foto sull'Italia mai scattate, eppure non rispetta i canoni estetici tipici dei fotografi.


l'altra foto di cui ignoro l'autore, è un fotografo della scuola di fotografia di Dusseldorf, aggiungo "si vede", al di la del rigore tecnico, dell'accuratissima elaborazione (che ci sta benissimo) e del grandissimo formato della foto (circa 2 metri per 1,5), personalmente la guardo e vado alla successiva perchè secondo il mio modesto e limitatissimo punto di vista non ha assolutamente niente da dire oltre a "che bel paesaggio", pur essendo un bellissimo scorcio.


La foto della Goldin è orribile dal punto di vista estetico.
Tu sostieni che è bella perchè fai una forzata manipolazione
concettuale, spostando l'estetica nel campo della sociologia e della
filosofia. La Goldin documenta da sempre i suoi malesseri e quelli
della società ma non ha nessuna sensibilità artistica, visiva, visionaria.
E' solo una documentarista.
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