I nuovi m4/3 40-150 e 75-300 introducono belle novita'...

[FedericoPari]

thomas ogni volta che mi decido per una "compatta pro" (chiamiamole cosi') poi mi viene in mente che..."sfocato no grazie" e ritorno sui miei passi; per quanto sia poco paragonabile a quello che si ottiene con una FF, lo sfocato di una 4/3 direi che e' comunque avanti rispetto a quello di una compatta.

[Tomash]

[FedericoPari]

probabilmente la scelta migliore per me sarebbe quella di accattarsi una compatta di gamma alta e aspettare tempi migliori per i sistemi evil.

[Maxriflessi]

personalmente vedo tutto il discorso "no specchio" attuale da un'altra prospettiva. Non è un caso che Nikon e Canon siano le uniche che abbiano aspettato prima di inserirsi in questo settore.
E la spiegazione è semplice... è inutile creare un sistema...perché di sistema si tratta... se poi non si hanno delle spalle forti per reggere il "gioco".
Sicuramente il micro 4/3 e in seguito la Nex hanno aperto la via. Ma dopo averla aperta hanno dimostrato di non avere (almeno per adesso) "scarpe" sufficientemente buone per percorrere la strada appena intrapresa. Passi per sony vista la brevità con la quale è apparsa sul mercato. Ma le micro 4/3 sembrerebbero essere...ancora oggi... più delle "compattone" che un sistema modulare vero segmento tra le bridge e le reflex.
In fondo sono le macchine di sempre... hanno tolto lo specchio e ridotto il tiraggio. Ma sempre quelle sono. Le stesse che mai sono riuscite nel tempo ad intaccare minimamente il duopolio (e con Sony tripolio) di Nikon e Canon.
Al contrario questi marchi...con in testa Panasonic... sono riuscite a creare ottimi prodotti nel settore delle compatte... e veri propri punti di riferimento...basti pensare alla Lx3 ed ora alla Lx5
Pertando mi sembra un miraggio credere che queste belle "idee" potranno mai avere uno sviluppo soddisfacente per chi è abituato a sistemi come quelli di Canon e Nikon. Per me sono macchine costose... con ottiche appena passabili in relazione a quello che realmente potrebbero offrire.
Costano come le reflex ma non hanno un sistema e una ampia possibilità di resa ed utilizzo paragonabile....sono molto più grandi delle compatte... costano il doppio... e in un utilizzo "normale" non offrono molto di più (ovviamente parlo di compatte di prestigio).
Ripeto...cosina si sta leccando i baffi... che qualcuno sia "entrato" nel suo settore non gli è parso vero. Estendere il mercato dalle telemetro ai sistemi (attuali) mirrorless è una manna e mai come quest'anno hanno venduto tante ottiche voigtlander.
E se in molti si rivolgono ad ottiche manuali con tutte le difficoltà legate al complicato sistema di messa a fuoco...vuol dire che deve essere sfuggito qualcosa a livello di pianificazione da parte del consorzio micro 4/3
Per questo condivido il pensiero di Thomas e quello di federico.
Per questo sono convinto che Nikon e Canon stanno aspettando a ragion veduta. Entro il prossimo decennio gli specchi spariranno da tutte le macchine fotografiche... e il mercato come sempre lo faranno le big.
E il tutto avrà inizio partendo dal prossimo photokina

[_Nico_]

Chi voglia un sistema analogo a quello delle reflex sulle telemetro digitali non ha chiaro cosa vuole, in realtà.

Le telemetro -da sempre- sono adatte a foto di reportage, di strada, di paesaggio, e anche ritratto, per lo più ambientato. Che è già una gamma piuttosto ampia d'uso. Non potranno certo competere nel settore dei tele, della foto sportiva e naturalistica, delle riprese particolari. Le telemetro sono le fotocamere da portare sempre con sé, in tasca. E quando il corredo che ci si porta appresso è amplissimo prevede quattro lenti che insieme pesano quanto uno zoom luminoso. Il corredo classico: un grandangolo (20-28), un normale (35-50), un medio tele (90-135). È quanto giova e basta.

Nell'uso che ne faccio io non sento alcuna differenza tra la GF1 e una qualsiasi reflex digitale. L'accensione è rapida. L'AF è sempre pronto e abbastanza sviluppato nelle sue opzioni. Non c'è paragone con alcuna compatta di qualità. Nemmeno, ovviamente, come resa dell'immagine. L'unico limite, date le dimensioni del sensore, è alle alte sensibilità, ma con lenti luminose (sotto f/2) ci si arrangia.

Forse al Photokina sentiremo delle novità, chissà. Ma se ci saranno, la base sarà quella: telemetro con lenti compatte e di qualità. Altrimenti saranno solo doppioni più costosi di certe compatte.

[Maxriflessi]

intanto ciao Nico... è sempre un piacere risentirti

[_Nico_]

Ciao Max!

Ci credo che te la tieni stretta, ma la M8 ha altre dimensioni -e altri prezzi. Dovremmo piuttosto pensare, per un riferimento nel chimico, a sistemi leggeri e compatti come la Contax G (sette lenti in tutto: 16, 20, 28, 25, 45, 90, 35-70) e simili. Non era gratis, tuttavia, all'epoca, ma era una straordinaria innovazione nel campo delle telemetro: messa a fuoco automatica, mirino che si adatta al campo della lente usata, automatismi, scatto a raffica, e altro ancora...

Se Nikon sta ripetendo tramite le sue voci ufficiali a mo' di mantra il termine "rangefinder", avendole prodotte tempo fa con successo, sa di che si tratta e che deve trovare la quadratura del cerchio: qualità e compattezza, ma a prezzi non impossibili come la Leica. Puntano pur sempre a un segmento di massa, non a una nicchia. Ci vedono il futuro -se non sbagliano. E non lo fai con le Rolls-Royce.

Compattezza e qualità, e nuove esigenze di comunicazione. Questo quanto vanno ripetendo. Spero che puntino molto sulle prime due, e che le nuove esigenze di comunicazione non le riducano a un collegamento diretto coi socialcosi...

Certo il Photokina è vicino, vedremo se davvero hanno trovato la quadratura del cerchio.

[Maxriflessi]

[FedericoPari]

[ranton]

[_Nico_]

Sì, Ranton, ne stiamo parlando qui (soprattutto nell'ultima pagina per gli ultimi aggiornamenti), nella sezione Nikon. Da mesi insistono sul termine rangefinder, e non si tratta solo di non fare concorrenza alle loro reflex. Rangefinder significa telemetro, ovvero macchina fotografica compatta ma di qualità. Qualcosa che ovviamente non fa concorrenza alla D3 perché pensata per un uso diverso. Agilità e immediatezza, insomma, piuttosto che versatilità e completezza.