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gaetano_df utente attivo
Iscritto: 01 Feb 2007 Messaggi: 820
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Inviato: Ven 02 Apr, 2010 3:51 pm Oggetto: |
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Scusate... errore.
Gaetano |
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roger utente attivo
Iscritto: 02 Feb 2006 Messaggi: 2595 Località: 23
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Inviato: Ven 02 Apr, 2010 3:58 pm Oggetto: |
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Nencioni, ma se uno (io ad esempio) decide di usare la pellicola? Ne per moda o chissà che, ma semplicemente perchè si trova bene, l'ho sempre usata. Ma te cosa te ne frega scusa? Ti da tanto fastidio?
Perchè questo continuo bombardamento (direi rottura di CO****NI)? Da così fastidio sapere che qualcuno lavora a pellicola? |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Ven 02 Apr, 2010 5:49 pm Oggetto: |
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Shedar ha scritto: | ...Non puoi perdere 5 seondi a dire "se usate un negativo meglio esporre a sinistra"? ^^
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...e CHI usa il negativo? Un principiante? A scuola guida raccomanderesti "se andate sullo Stelvio sfasate l'anticipo" oppure a un motociclista "attento all'alzavalvole quando salti sulla pedivella d'avviamento"?? Si sono ribaltati i termini, ma da anni, ormai... Anch'io ho imparato a pellicola bianconero col fisso, poi ho cambiato le ottiche (fisse) poi è venuto lo zoom poi il digitale: adesso E' IL CONTRARIO, si impara con la digitale full auto e al fisso, al negativo e al bianconero ci arrivi , SE ci arrivi, come specializzazione (o come mania... )
Dov'è scritto che tutto nasce e muore col 35mm? Le lastre, allora? perchè non spiegare come stendere l'emulsione? Agli inizi della pellicola gli STESSI discorsi di questo e millemila 3d uguali venivano fatti contro la 6x6, la padronanza della foto non poteva prescindere dalla gelatina, dal vetro smerigliato, dall' immagine a testa in giù e dalla tendina, e come capisce bene l'immagine sul banco ottico, signora mia, vuol mettere con questi mirini moderni? Ognuno sceglie quello che gli piace e gli è familiare, ma ai fini dell' immagine finale "ci sono mille modi di spellare un gatto" dice un cruento detto inglese... L'esercizio di nastrare lo zoom lo faccio anch'io ogni tanto come ginnastica, e lo faccio provare agli allievi del corso AVANZATO, ma a un principiante cosa gli aggiunge? A uno che inquadrerà verosimilmente con un mini-televisore? Che metterà insieme foto, video e afro-cubano? Io insegno concetti ancora precedenti: perchè vediamo e perchè vediamo rettangolare, ad esempio, e come questo si lega alla composizione. La ghiera con i numerini sopra e gli scattini intenerisce ME perchè mi ricorda il mio papà e la mia gioventù, ma non ha nulla a che fare e mai l'avrà con l'aggeggio luccicante del mio allievo. La macchina di mio padre aveva levette, non ghiere, quella del nonno dei diaframmini di metallo col buco in mezzo che si infilavano nell' obiettivo. TUTTE facevano foto. Adesso le foto le fai con un coso colorato pieno di suoni strani e lucine fighette. 'Mbè? Se l'allievo ha occhio scatta una bella immagine, altrimenti no. Come col nonno. Io cerco di educare l'occhio, per il mezzo c'è il libretto di istruzioni.
Alberto |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Ven 02 Apr, 2010 9:05 pm Oggetto: |
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roger ha scritto: | Nencioni, ma se uno (io ad esempio) decide di usare la pellicola? Ne per moda o chissà che, ma semplicemente perchè si trova bene, l'ho sempre usata. Ma te cosa te ne frega scusa? Ti da tanto fastidio?... |
...non hai letto tutto...siamo in leggero OT perchè si è finiti a parlare di didattica. Io USO LA PELLICOLA. Mi affascina, non per l'oggetto, ma per la particolare (e ad oggi inimitabile) resa nelle immagini BIOANCONERO, e uso la 120, non il 35mm, proprio per quella liturgia vintage che impone anche differenti rapporti con il soggetto della foto. Scatto a pellicola con lo stesso spirito con cui fino a qualche anno fa facevo gite a cavallo, per il PIACERE che mi dà. Ma sarei scemo se a UN PRINCIPIANTE imponessi o solo suggerissi pellicola, bianconero, pozzetto e Sekonik: gli dovrei prestare la macchina io, non esistono (quasi) più, e ce ne saranno sempre meno. Mi scuso per l'OT.
Il fotogiornalismo risente oggi di altre idolatrie: troppi anni di "foto militanti" hanno ormai reso indistinguibili il punto di vista e la propaganda, e lo si vede nei titoli che prevalgono sulle immagini o nelle foto retoriche, prevedibili e a senso unico che purtroppo riempiono i media. Ed è tale l'omologazione che le polemiche ormai toccano solo aspetti relativamente marginali, ho clonato il bottone o no? quando la foto è un crop violento di un' altrea immagine di cui stravolge il significato, e di quello bisognerebbe discutere.
Alberto |
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Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
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Inviato: Ven 02 Apr, 2010 10:19 pm Oggetto: |
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fotogiornalismo e foto illustrativa
Ci sono foto all’interno di un articolo il cui scopo è illustrare la storia che il giornalista sta raccontando
…questo non è fotogiornalismo perché ste foto non raccontano il fatto ma l’idea del fatto
Lo scatto fotogiornalistico nasce con l’intento d’informare l’osservatore nel modo piu obiettivo possibile..è uno scatto di chi si trova li davanti al fatto che sta accadendo e il testo è ridotto ad una didascalia di due righe massimo…data, luogo, soggetto, come, perché
Purtroppo noi (italiani) siamo abituati a leggere emozioni e pensieri attraverso le parole e non attraverso le immagini…da qui lo scarso valore che diamo al fotogiornalismo |
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gaetano_df utente attivo
Iscritto: 01 Feb 2007 Messaggi: 820
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Inviato: Ven 02 Apr, 2010 10:48 pm Oggetto: |
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Alberto Nencioni ha scritto: | ma ai fini dell' immagine finale "ci sono mille modi di spellare un gatto" dice un cruento detto inglese... L'esercizio di nastrare lo zoom lo faccio anch'io ogni tanto come ginnastica, e lo faccio provare agli allievi del corso AVANZATO, ma a un principiante cosa gli aggiunge? A uno che inquadrerà verosimilmente con un mini-televisore? Che metterà insieme foto, video e afro-cubano? Io insegno concetti ancora precedenti: perchè vediamo e perchè vediamo rettangolare, ad esempio, e come questo si lega alla composizione. |
Ma vedi che vieni al mio discorso? E se vogliono imparare a fotografare, il discorso vale anche con quelli dei corsi base, sennò stai li a perdere e fargli perdere tempo perché come hai giustamente detto, al di là di queste cose c'è il libretto d'uso della fotocamera che per pigiare il bottone basta e avanza...
Alberto Nencioni ha scritto: | La ghiera con i numerini sopra e gli scattini intenerisce ME perchè mi ricorda il mio papà e la mia gioventù, ma non ha nulla a che fare e mai l'avrà con l'aggeggio luccicante del mio allievo. |
A me non intenerisce per niente: mi è utile se voglio spiegare ad esempio cos'è la distanza iperfocale e quanto - nel reportage - sia importante. Tutto qua. Penso che anche questo passaggio inquadri la nostra differenza di opinione: a me dell'aggeggio luccicante non importa nulla; mi interessano più i passaggi mentali. E penso che anche chi si lascia soggiogare dalle lucine alla fine possa ragionare su quello che fa e non esserne succube e che sia mio compito in un corso di reportage, base o avanzato che sia, istradarlo a quel linguaggio e non lasciarlo in balia della sua borsa piena all'80% di inutile peso.
Comunque la chiudo qui, fine OT (e mi scuso con AleZan se mi sono lasciato trasportare dal discorso nel suo thread, ma era cominciata diversamente) penso che siamo proprio concettualmente distanti.
Per quanto riguarda il fotogiornalismo, non soffre di nessuna idolatria militante te l'assicuro; balle, vecchi arnesi dell'epoca di checco e nina come si dice qui a Roma. Quelli del leonka, tanto per citarti, che sono, loro si, militanti, non sono fotogiornalisti, sono altro, rompicoglioni, sognatori, pelosi, zecche, abusivi, quello che ti pare (secondo me sono solo giovani, liberi e determinati e almeno per quanto mi riguarda, glielo ascrivo a merito) ma non sono fotogiornalisti. Se io invece li documento, io fotogiornalista, ho tutto il diritto di farlo perché racconto un fenomeno ma non per questo devo necessariamente essere considerato militante. Eppoi secondo questo ragionamento Cosmelli di Contrasto che ha fotografato Casa Pound per il Venerdì di Repubblica come lo vogliamo trattare? Ma dai, per favore... c'è rimasto solo Tano D'Amico di militante e ha l'età che ha...
Dimmi quale idolatria militante nei cinque nomi che ho citato più su...
Quale nel lavoro di Suau che ha vinto il WPP lo scorso anno...
Quale in Davide Monteleone...
Quale nella foto di Masturzo da cui è partito il discorso...
Quale in Marco Longari... Paolo Woods... Stefano De Luigi, Francesco Zizola, Paolo Pellegrin, per rimanere in Italia tra le ultime generazioni... Alfredo Covino e Matteo Gozzi tra le ultimissime, ma sapete chi sono? Con quali lavori si stanno faticosamente promuovendo? Le avete mai viste le loro fotografie?
Se non partiamo da qui di cosa vogliamo parlare? Il fotogiornalismo non è mica una categoria astratta.
Continuo tristemente a chiedermi perché si continua in generale a sputare sentenze sulle persone che fanno onorevolmente questo mestiere; credo che ci sia una buona dose di malanimo gratuito in quest'atteggiamento e forse, dico forse, un (bel) po' di vorrei ma non posso...
Come nei tanti troppi discorsi a sproposito sulla funzione del fotogiornalista e sull'etica professionale: perché se ne parla sempre a (s)proposito dei fotografi di guerra e non si parla mai di speculazione e di atteggiamenti contrari alla morale quando la fotografia pubblicitaria o di moda utilizza le dodicenni seminude? Per di più con nessun'altra pretesa che uno scopo meramente commerciale? Ma tanto questo è quello che abbiamo davanti ogni giorno: la dodicenne con la zizzetta di fuori ci (vi) eccita mentre il sangue di un morto su una mina, oddio che schifo, perché me lo metti sul giornale accanto a quella bella pubblicità della macchina nuova che mi piace tanto?
Ipocrisia a buon mercato, ma tant'è...
Io penso che il ruolo del fotogiornalista e le persone che si dedicano a questro mestiere, che fanno e credono in quello che fanno, e hanno motivazioni che vanno molto al di là di quanto noi possiamo immaginare dietro ad un computer, dovrebbero essere sostenute e non continuamente e gratuitamente screditate.
Mi spiace per voi che sostenete il contrario ma non finirò mai di ripeterlo.
Saluti.
Gaetano |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Sab 03 Apr, 2010 12:00 am Oggetto: |
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...io metto la ragazzina con la tetta fuori e il cadavere con l'intestino fuori sullo stesso piano: pornografia malata. Non sono immagini indispensabili per descrivere eventi, anzi li mascherano, diventano fini a se stesse e servono ad alimentare e soddisfare perversioni. Però l'immagine di Masturzo è dall'altra parte della stessa scala: da sola è niente, ci vuole un titolo, e adesso è di moda la tirannia iraniana. Se quell'immagine (oltretutto pesantissimamente vignettata, e qui ricadiamo nel fotosciop) fosse stata intitolata "donne dell' Induscezia" (credo che a democrazia non siano messi benissimo neanche lì) non se la filava nessuno. "Donne di Fallujia" ci stava bene uguale, o tu riesci a capire dalla foto che sono proprio iraniane e stanno proprio protestando contro il regime? E' una non-foto, una gruccia per uno slogan. E come quella tante, non tutte, ma tante sì. E sono quelle che trovano sponsor e poi vincono i contest e i premi, chissà perchè.
Alberto |
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Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
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Inviato: Sab 03 Apr, 2010 3:55 am Oggetto: |
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nencioni>>da sola è niente, ci vuole un titolo,
sbagliato
è una foto, ripeto, che racconta un momento un atmosfera
ci vuole un titolo?...sbagliato. ci vuole una didascalia
la discalia è vera quanto la foto
il fotografo dice che è stata scattata li, in quel momento...poi se tu vuoi puoi dubitare come si puo dubitare di qualsiasi resoconto scritto:titolo, sottotitolo, testo....
non esiste, se non in rari casi, che una foto ti porti in un certo luogo senza farti dubitare che sia stata scattata altrove.
per chi non è stato li, il tetto di quella casa puo trovarsi in duemila citta arabe diverse...e allora?
quanti resoconti scritti sull'atmosfera respirata in un certo luogo, per chi non era li, possono essere stati scritti altrove....e allora?
nencioni secondo te come si deve fare l'informazione scritta o fotografica che sia??? perchè se tu hai la ricetta il mondo te ne sarà solo grato.
forse il fotografo doveva andare su quel tetto e mettere il segnalestradale col nome della citta? e il nome della via? e il numero civico? e l'interno dove vivono quelle persone no? e una dichiarazione scritta che sono li di propria volonta e non pagate non la chiediamo? e per dimostrare che l'autore l'ha scattata quel giorno doveva mettere la prima pagina del quotidiano locale in mano al soggetto? |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Sab 03 Apr, 2010 8:24 am Oggetto: |
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Ora purtroppo sono di corsa, ma volevo solo aggiungere che ho apprezzato e condivido l'intervento di Gaetano.
Così come vedo spunti interessanti nei contributi di Alberto e Daniele.
Mi piacerebbe che qui in P4U si parlasse più spesso di fotogiornalismo e lo si facesse non per slogan, ma come qui si è fatto.
Mi piacerebbe capire se c'è un "gruppo di interesse" che ha voglia di confrontarsi su questa fotografia. Chi ci sta?
P.S.: su fotoinfo.net gli ultimi sviluppi dello "sciopero" dei reporter. _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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bird101 utente attivo

Iscritto: 27 Lug 2005 Messaggi: 1286
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Inviato: Sab 03 Apr, 2010 10:21 am Oggetto: |
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Ale ma hai visto a che siamo arrivati?
per quanto mi piaccia poco il wpp ci sono vari italiani vincitori/piazzati che quelle foto le hanno vendute solo all'estero e questo la dice lunga che il fotogiornalismo (da parte di chi lo fa) non è nè morto nè malato terminale.
la malattia è di chi edita e pubblica: è li che va il mio accanimento. ripeto che non mi piace quasi nulla di quello che vedo in edicola, dei magazine di giornalismo. la produzione media è meno che pessima.
la responsabilità ovviamente non è del fotografo che fa "brutte foto" ma di chi le pubblica.
salvare il fotogiornalismo può essere una bella missione ma passa inesorabilmente sotto la scure di chi edita e pubblica, di chi fa i numeri per capirci.
private, ex-italiana, è passata in francia, ex b&w ora è mix-color... etc etc e poi fa poche copie e a 10 euro l'una... non sono numeri che servono a "formare" una diffusa cultura fotografica.
un americano medio se mette di fianco newsweek e l'espresso o panorama... beh si mette a ridere: ovvio!! per nw ci lavora mezza magnum, vu, vii etc etc... qui arrabbattano qualche foto per riempire i pezzi lasciati vuoti dal testo. oh, ma i colori sono alla moda!! (testuali parole non ti dico di chi!!!)
mancano foto di qualità sul mercato? no!
i fotogiornalisti, anche italiani, sono in estinzione? no!
la produzione creativa italiana è di buon livello, anzi ottimo, se contiamo di avere quasi in casa qualche "colosso" della magnum, ma questi per chi lavorano? 99,9% per testate estere!
mandi delle storie in redazioni europee: dall'italia nessuna risposta, dall'olanda, francia, germania ti rispondono, ti commentano le foto, ti dicono che per ora non hanno in programma una storia su quell'argomento ma che la terranno in archivio e se serve ti richiamano. una mail, poche righe.
professionalità-punto. ma da parte dell'editoria.
beh, buona domenica!  _________________ Ciao |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Sab 03 Apr, 2010 6:40 pm Oggetto: |
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Daniele Nesi ha scritto: | ..è una foto, ripeto, che racconta un momento un atmosfera
ci vuole un titolo?...sbagliato. ci vuole una didascalia
la discalia è vera quanto la foto.... |
...quindi se riprendeva una maniglia di una porta e la intitolava "maniglia della porta che si apre su una terrazza di una casa iraniana dove trentatre (perchè no? non si vedono, e poi lo dice la "didascalia" che sono trentatre) donne stanno protestando per la democrazia" andava bene lo stesso? E' un concetto superato, o fotografia significa(va) scrivere CON LA LUCE, non con le spiegazioni a parte? Meglio così, in fondo. Vado sul tetto di casa mia, fotografo la vicina, la vignetto un po' e risparmio sull' aereo, tanto poi ci scrivo qualcosa pieno di atmosfera... E' buffo perchè qui vicino c'è un 3d in cui si sta discutendo della possibilità/ necessità di VALIDAZIONE delle delle immagini. Di là le firme digitali, di qua chissenfrega di dove scatti e che cosa, basta che il titolo sia suggestivo. In FOTOGIORNALISMO, poi, neanche in Glamour...
Alberto |
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fast2 utente attivo

Iscritto: 10 Set 2006 Messaggi: 2082 Località: underground
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Dom 04 Apr, 2010 12:43 am Oggetto: |
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fast2 ha scritto: | tanto 'pe cantà, 'Pe fà la vita meno amara... |
...il che mi ricorda: non è su QUESTO forum che ci sono lunghi ed entusiastici 3D sui siti di micro-stock, ossia le foto vendute a CENTESIMI?
Alberto |
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gaetano_df utente attivo
Iscritto: 01 Feb 2007 Messaggi: 820
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Inviato: Lun 05 Apr, 2010 3:44 pm Oggetto: |
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Alberto Nencioni ha scritto: | e adesso è di moda la tirannia iraniana. |
Scusa ma non è che sia di moda... magari fosse una questione di moda.
E' la notizia costante sulle prime pagine dei giornali da almeno otto mesi a questa parte, condita da repressione, morti, cancellazione di ogni garanzia democratica (se in Iran c'è mai stata dallo scià a Khomeini a questi ultimi banditi), ed è proprio di questo (fotogiornalismo) che stiamo parlando.
Vai, Nencioni, visto che limiti il tuo sguardo ai dintorni di casa (come tu stesso dici, potrebbe essere fatta ovunque) fà una foto alle vecchie milanesi che stendono i panni sul terrazzo di casa (se ancora ci sono), postala e dimostrami che è la stessa cosa.
Se lo sguardo è capace di affrontare diversità lontane e la testa e il sentimento che guidano quello sguardo sono in grado di comprendere i contesti, la foto di Masturzo non ha bisogno di nessuna didascalia; eppoi basterebbe leggere la pagina degli esteri di qualunque quotidiano per capire...
Scusate ma qui o si parla con un po' di onestà intellettuale o si può farla finita qui (per me, se continua su questa linea non c'è molto altro da dire, eppoi non è che devo convincere nessuno...).
Anche se trovo interessante la riflessione di bird sull'editoria; potremmmo aprire un'altro fronte (sanguinoso...) .
Gaetano |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Lun 05 Apr, 2010 4:45 pm Oggetto: |
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gaetano_df ha scritto: | Scusa ma non è che sia di moda... magari fosse una questione di moda.
E' la notizia costante sulle prime pagine dei giornali da almeno otto mesi a questa parte...... |
..insieme alla pedofilia, alle escort e al Grande Fratello (per lItalia) e a chi si tromba Tiger Woods (per gli USA). I giornali devono VENDERE, e quindi pubblicano ciò che piace a chi COMPRA. Le tirannie sono uniformemente diffuse sul pianeta, alcune godono di trattamenti mediatici più favorevoli, altre meno. In questi mesi "vende bene" Ahmadinejad, anche perchè serve a "sbiadire" altre news più imbarazzanti. I giornali... hai detto madre Teresa...
gaetano_df ha scritto: | ... eppoi basterebbe leggere la pagina degli esteri di qualunque quotidiano per capire... |
...se per capire una foto devo leggere una pagina di giornale vuol dire che la foto non funziona. Scusa, ma le foto che stanno i piedi da sole e sono sufficienti a raccontare tutta la storia incluso il prima e il dopo ci sono e ci sono state, senza bisogno di titoli "impegnati" o di artistiche vignettature in photoshop. Mi spiace per Masturzo che non è certo peggio di tanti altri, ma temo che questa "santificazione" sulla distanza gli si rivolterà contro: la foto è "debole", a dispetto degli Award, il fotogiornalismo ha bisogno di muscoli ben più potenti.
Alberto |
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Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
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Inviato: Lun 05 Apr, 2010 5:32 pm Oggetto: |
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gaetano.....non c'è niente da fare |
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fast2 utente attivo

Iscritto: 10 Set 2006 Messaggi: 2082 Località: underground
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Inviato: Lun 05 Apr, 2010 7:21 pm Oggetto: |
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gaetano_df ha scritto: | ...E' la notizia costante sulle prime pagine dei giornali da almeno otto mesi a questa parte, condita da repressione, morti, cancellazione di ogni garanzia democratica...Scusate ma qui o si parla con un po' di onestà intellettuale o si può farla finita qui (per me, se continua su questa linea non c'è molto altro da dire, eppoi non è che devo convincere nessuno...) |
La propaganda non me piace e sopratutto se ripetuta all'infinito, se vuoi stacca pure. Buena fortuna  |
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Davì utente

Iscritto: 19 Lug 2009 Messaggi: 434 Località: Prov. di Messina
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Inviato: Sab 10 Apr, 2010 5:47 pm Oggetto: |
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Cosimo M. ha scritto: | Non lo ordina il medico di fare il fotogiornalista.
E se al pubblico tali foto non interessano, sarà il caso di dedicarsi ad altro, a meno che non lo si voglia costringere con i fucili alla tempia.
Soprattutto in italia dove tutti sono allenatori di calcio, ingegneri, grafici ed anche fotografi. |
In parte la penso anch'io in questi termini.
Leggendo la lettera redatta dai fotogiornalisti italiani in occasione del loro sciopero mi è venuta l'idea che una delle origini del problema potrebbe derivare anche dall'inesistente livello di competizione tra le testate giornalistiche (ognuna relegata alla sua nicchia elettorale), dovuta alla concetrazione degli editori.
Tra l'altro, perchè investire in immagini che possono fare pensare? _________________ http://pamdavi.deviantart.com/
http://www.flickr.com/photos/41269854@N03/ |
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kawa400 utente
Iscritto: 05 Set 2009 Messaggi: 243
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Inviato: Sab 10 Apr, 2010 7:55 pm Oggetto: |
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Ciao ragazzi! Dopo avervi letto negli gli ultimi interventi vorrei ricordare che esistono anche pubblicazioni che cercano di mantenere un buon equilibrio tra vendite e qualità di contenuti (compresi i reportage fotografici), un esempio è l'"Internazionale", che come altri pubblica, e sempre più spesso, servizi fotografici anche di fotografi italiani.
Ovvio che serve interesse verso determinati contenuti di pubblicazioni per così dire "fuori mercato". Se non c'è interesse a conoscere e approfondire, e ci si limita a quello che si vede pubblicizzato, è molto facile poi generalizzare sulla qualità del fotogiornalismo.
Ci sono esempi validi di contenunto fotogiornalistico anche nei prodotti più "popolari" come quelli dei grandi quotidiani, "D" di Repubblica per esempio.
Credo poi che la questione della didascalia, soprattutto in un reportage, e soprattutto quando implica dei contenuti giornalistici di inchiesta, mi pare più una presa di posizione gratuita. La didascalia c'è proprio per il tipo di genere fotografico, in simbiosi col racconto giornalistico.
Comunque in quella fotografia in particolare si riuscebbe ad intuire il contesto, anche senza didascalia, e chi sa di vivere in questo pianeta non la intenderebbe certo come la massaia che stende i panni, in poche parole a chi serve di capire capisce.
Basta (di nuovo) vivere in questo pianeta ed un po' di perspicacia per immaginare che sui tetti in genere non si urla da un palazzo all'altro mentre si stendono i panni. Mi fa venire in mente le mogli dei detenuti del regina coeli che comunicano coi loro mariti dal monte sopra il carcere, il che mi riporta alla clandestinità. Le vesti arabe mi riportano al medioriente, sia all'iran o alla palestina eccetera, in sostanza ad una situazione di guerra, di protesta o di repressione. Quella foto non è stata premiata perché parla espressamente dell'Iran, piuttosto perché racconta una situazione di clandestinità e di repressione, al dover comunicare per necessità da un tetto all'altro, e racconta il coinvolgimento delle donne. |
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Amarte utente attivo

Iscritto: 28 Feb 2008 Messaggi: 1084 Località: Acireale (CT)
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Inviato: Gio 29 Apr, 2010 3:38 pm Oggetto: |
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Shedar ha scritto: | Albè ...in pratica agli attuali studenti di matematica, alle elementari, faresti imparare direttamente integrali e derivate saltando a piè pari tutto quello che viene prima .......perche' tanto ormai esistono le calcolatrici ed i computer?
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Secondo la tua logica devi imparare prima la trasformata discreta di Laplace prima di usare i Jpg... Non ha senso!!! (secondo me)
Per fare gli integrali serve la matematica da cui derivano ma in altri casi non serve sapere tutto...
Un ottimo pilota non è (e non può essere) un ottimo ingegnere e certamente non gli serve saper guidare il carro. _________________ "Vivere per gli altri non è soltanto la legge del dovere, è anche la legge della felicità" (Auguste Comte)
"Non c'è nessun coraggio a stare dalla parte dei più forti" (Marco R. Cristaldi) |
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