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Messaggio |
claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 8:09 am Oggetto: |
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Dunque Giani notchosen e Nico pensano che le fotografie siano delle menzogne.
E pertanto le collocano in ogni caso fuori dal mondo delle arti.
Interessante che qualcuno sia fermo, nel giudizio sulla fotografia, all'inizio dell'800.
ciao claudiom |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 8:22 am Oggetto: |
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| Nicola Giani ha scritto: | | ....."per me non è fotografia", come lo dicevano trent'anni fa parlando di zoom e autofocus..... |
Scusami Nicola
Ma l' affermazione è un po' forte
Non mi pare si sia mai discusso su questo
Tornando alla domanda di Crisalide: un gioco
ciao _________________ PaP - VaV |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 8:48 am Oggetto: |
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| claudiom ha scritto: | Dunque Giani notchosen e Nico pensano che le fotografie siano delle menzogne.
E pertanto le collocano in ogni caso fuori dal mondo delle arti. |
Cioè le arti sarebbero la -Verità?
'Artificio' e 'artificiale' significano dunque fatto secondo i dettami della -Verità?
| claudiom ha scritto: | | Interessante che qualcuno sia fermo, nel giudizio sulla fotografia, all'inizio dell'800. |
Interessante piuttosto che qualcuno formulasse giudizi su ciò che non esisteva... _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 9:00 am Oggetto: Re: domanda aperta a tutti voi |
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| Crisalide ha scritto: | | Cos'è per voi la fotografia? |
Dal quesito ho interpretato:
"Che cosa rappresenta per te, perché fotografi? perché ti interessa?"
Ho sbagliato?
ciao _________________ PaP - VaV |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 9:07 am Oggetto: |
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| _Nico_ ha scritto: |
Interessante piuttosto che qualcuno formulasse giudizi su ciò che non esisteva... |
La prima foto giunta a noi è del 1826
Il tentativo di fissare l' immagine và molto più indietro
Un' osservazione che ho condiviso con alcuni amici
Spesso e volentieri, la storia della fotografia ha una datazione "variabile"
Per molti, ha inizio nel momento in cui si acquista la propria macchina fotografica
(Non mi riferisco a Nico)
ciao _________________ PaP - VaV
Ultima modifica effettuata da Oja il Lun 12 Mgg, 2008 9:18 am, modificato 1 volta in totale |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 9:17 am Oggetto: |
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Quel che scrivo presuppone che all' arte si riconosca, come requisito essenziale, di avere un nucleo di "verità".
Questa affermazione non ha da essere condivisa, ma la sua negazione comporta altri passaggi logici.
Interessante che il primo quarto dell'800 per qualcuno non sia l'inizio dell'800.
ciao claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 9:36 am Oggetto: |
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Certo, per me l'inizio dell''800 non è il primo quarto, così come il 2002 non è il 2025, o il 2039. Arago annuncia l'invenzione della fotografia nel 1839. Dubito che prima di quella data circolassero giudizi su ciò che non esisteva.
Sul fondamento di verità contenuto nell'arte ha scritto pagine parecchio interessanti Heidegger. Per parlarne bisognerebbe prima intendersi sul significato di 'verità'. Ma è proprio dalla metà Ottocento che il giudizio comune sulla fotografia la vincola alla veridica rappresentazione del mondo sensibile. Dipende dunque anche da come si considera il mondo sensibile. Per alcuni è illusione (per esempio il pensiero indiano), per altri -pur essendo illusione- è verità (Nietzsche). Penso sia un po' complesso ragionarne in questa occasione.
Descrivere la fotografia come una "autorevole menzogna" dunque, considerando l'approccio medio a questo strumento, costituisce un validissimo vaccino per chi fotografa e per chi osserva le foto. Con questo vaccino diverrà anche capace di cogliere il fondamento di veirtà che talvolta possa affiorare da quella superficie esposta alla luce. _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 10:00 am Oggetto: |
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va bene tutto, salvo che la non-verità non è la menzogna, ma l'opinione personale.
ciao claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 10:09 am Oggetto: |
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Per fare un paragone con la pittura, "autorevole menzogna" equivale a dire "questa non è una pipa"...
 _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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Nicola Giani utente attivo

Iscritto: 01 Feb 2006 Messaggi: 3677 Località: Milano
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 11:26 am Oggetto: |
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| claudiom ha scritto: | va bene tutto, salvo che la non-verità non è la menzogna, ma l'opinione personale.
ciao claudiom |
E come può l'opinione personale essere non-vera?
La menzogna consiste nel mascherare l'opinione da resoconto o documento, nel presentare tale opinione come un fatto o un dato "oggettivo", non nel fatto stesso di esprimerla.
Poi non capisco perchè l'Arte non possa essere mendace, ma qui andiamo veramente troppo oltre le mie possibilità, quindi meglio star buoni ad ascoltare...
 _________________ Che bello il copia e incolla! |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Lun 12 Mgg, 2008 12:31 pm Oggetto: |
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| Citazione: |
E come può l'opinione personale essere non-vera? |
Può nascere dall' ignoranza?
ciao _________________ PaP - VaV |
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ubald™ utente attivo

Iscritto: 13 Giu 2006 Messaggi: 4481 Località: Bari
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Inviato: Gio 15 Mgg, 2008 12:56 pm Oggetto: |
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difficile per me dire cosa sia la fotografia per me (e scusate il gioco di parole).
Nel senso che le intenzioni cambiano a monte, in base al tipo di foto che sto facendo, e vanno dall'attimo congelato, al puro piacere geometrico, nel senso di legami tra le forme, passando per la rappresentazione della realtà, sperando di riuscire a trasmettere qualcosa di più che la semplice cronaca di un evento, come di un ritratto, fornendone una interpretazione personale. _________________ il meno è più |
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Fran_ utente
Iscritto: 09 Feb 2008 Messaggi: 339 Località: San Jose, California
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Inviato: Gio 15 Mgg, 2008 3:11 pm Oggetto: |
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Per me e' un hobby ed una occasione per imparare qualcosa di nuovo al di la' della mia professione di tutti i giorni.
| claudiom ha scritto: | | Quel che scrivo presuppone che all' arte si riconosca, come requisito essenziale, di avere un nucleo di "verità". |
E' un requisito essenziale inattuabile, perche' la "verita'" non esiste scientificamente, esistono solo interpretazioni. L'immagine mentale di una scena, ad esempio, non e' una registrazione degli ingressi luminosi, ma una interpretazione di questi ingressi effettuata dal cervello in base alle sue esperienze, i suoi ricordi, il suo stato momentaneo. Un bambino, infatti, non puo' "vedere" perche' non ha alcuna memoria con la quale interpretare i segnali che gli arrivano.
In base a questo principio, qualunque cosa sia l'arte (che non so), sicuramente non puo' avere un nucleo di qualcosa che non esiste. _________________ Francesco Carucci
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Nicola Giani utente attivo

Iscritto: 01 Feb 2006 Messaggi: 3677 Località: Milano
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Inviato: Gio 15 Mgg, 2008 3:47 pm Oggetto: |
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E quindi si torna al punto di partenza: un'opinione non può essere non vera (può essere sbagliata, insignificante o inutile, ma è sempre vera).
La fotografia, che si pone naturalmente come la "registrazione di un attimo" , o, come qualcuno ha scritto, la "cronaca di un evento", è menzogna.
La fotografia, per la sua stessa natura, non può documentare, in senso stretto, nulla.
 _________________ Che bello il copia e incolla! |
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Fran_ utente
Iscritto: 09 Feb 2008 Messaggi: 339 Località: San Jose, California
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Inviato: Gio 15 Mgg, 2008 4:39 pm Oggetto: |
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| Nicola Giani ha scritto: | E quindi si torna al punto di partenza: un'opinione non può essere non vera (può essere sbagliata, insignificante o inutile, ma è sempre vera).
La fotografia, che si pone naturalmente come la "registrazione di un attimo" , o, come qualcuno ha scritto, la "cronaca di un evento", è menzogna.
La fotografia, per la sua stessa natura, non può documentare, in senso stretto, nulla.
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Personalmente non parlerei di "menzogna" perche' questo termine mi da' un senso di premeditazione. Volendo essere rigorosi, parlerei di "interpretazione" della realta', ovvero la registrazione di alcune informazioni dello spettro visibile e non, l'elaborazione a piu' livelli (elettronica, software, post produzione) di queste informazioni. Quando questo processo diventa artistico e' totalmente fuori dalla mia portata da definire. _________________ Francesco Carucci
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Crisalide utente attivo

Iscritto: 19 Giu 2007 Messaggi: 537 Località: Latina
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Inviato: Gio 22 Mgg, 2008 12:01 pm Oggetto: |
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scusate se non ho più risposto ma non mi arriva l'aggiornamento delle risposte via mail e pensavo che nessuno avesse più risposto per fortuna mi sbagliavo. ho letto le altre cose che avete scritto.
riguardo alla menzogna beh, credo che questa per esistere debba ammettere per forza una verità-realtà unica e percepibile in maniera comune, altrimenti come si può affermare che quella determinata cosa è falsa? non è questo il mondo dell'eterno relativismo, verità e visioni universali sono la base di questa vita. Non possiamo e non dobbiamo ancora impuntarci su un discorso filosofico della realtà questa è e appare in maniera identica a tutti poichè ognuno di noi è fatto della medesima carne;dunque a livello sensitivo (aspetto esteriore,apparenza,chiamatela come meglio credete) nulla cambia da individuo a individuo; l'unica cosa che si diversifica in ognuno di noi è il punto di visione da cui osserviamo la realtà comune (collegabile anche al gusto personale), e da qui è normale che venga la libera interpretazione di eventi e cose, ma ciò che avviene davanti a noi è uguale per tutti, l'immagine (eccetto in caso di disfunzioni visive) è la stessa per ogni uomo, certo poi ci possiamo fantasticare sopra e conferigli nomi e significati divesi da quelli comuni o addirittura privarla delle accezioni ormai divenute innate, ma sempre di quella medesima cosa si tratta.
l'autorevole menzogna mi sembra più un modo per giustificare una propria interpretazione o messaggio che si dà di ciò che riproduciamo-interpretiamo-rappresentiamo, un voler mettere le mani avanti insomma.
ovviamente guardando poi l'esempio che ha fatto nico ("questa non è una pipa") c'è da dire che quella è una menzogna a livello concettuale, rende falso il concetto comune di pipa dando però per assodato che quella sia una pipa ed inoltre non è una pipa perrchè è un disegno e non la puoi usare nonostante all'apparenza riconduca all'oggetto materico.
perciò se la fotografia è un autorevole menzogna al livello di "questa non è una pipa" concordo a pieno, in quanto non è realtà vivibile e tangibile concretamente ma solo idealmente-mentalmente.
allo stesso tempo però se quella foto mi suscita una sensazione, qualunque essa sia, implica indiscutibilmente un collegamento con la realtà fisica (se provo piacere o dolore anche il corpo lo percepisce e ne da una testimonianza) e perciò fino a che punto posso dire che ciò che è la foto e ciò che è rappresentato non sia identificabile con una realtà materica, non la stessa rappresentata ovviamente ma comunque valida e percepibile.. (questo va un pò fuori discorso però)
ah "l'opinione personale" può essere benissimo non vera, proprio perchè di per se nasce da un interpretazione relativa e dunque può rivelarsi dettata dal gusto personale e non da una percezione oggettiva di ciò che realmente tratta.
ah penso che la fotografia, nel modo in cui viene usata maggiormente ovvero registrazione di un attimo, non sia menzogna. come può esserlo se non da interpretazioni? ti mostra unicamente una determinata situazione o oggetto esistente e reale, sei te che poi gli conferisci un significato che va oltre il suo intento. certo se mi fai una foto ad una mucca e poi ci metti la testa di una gallina beh quella si che è una menzogna.
sempre per rispondere a nicola giani, l'opinione è sempre vera perchè ovviamente è relativa alla nostra concezione delle cose ma dato che dobbiamo rapportarci ad una realtà comune nel momento in cui la tua opinione risulta sbagliata diventa non vera. non basta averla pensata e dunque "creata" per legittimare la sua veridicità, può legittimare la sua esistenza (l'ho pensata e l'ho detta quindi esiste, certo il discorso si può allungare di molto e assumere altre sfaccettature) ma la veredicità di una cosa deve sempre essere rapportata ad una realtà.
ragazzi ho il cervello fuso dopo tutto ciò che ho scritto e ho pure fame, spero di non aver scritto troppe cavolate  |
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Fran_ utente
Iscritto: 09 Feb 2008 Messaggi: 339 Località: San Jose, California
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Inviato: Gio 22 Mgg, 2008 3:09 pm Oggetto: |
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| Crisalide ha scritto: | | Non possiamo e non dobbiamo ancora impuntarci su un discorso filosofico della realtà questa è e appare in maniera identica a tutti poichè ognuno di noi è fatto della medesima carne; |
Da un punto di vista puramente fisico (e non filosofico), la realta' non e' unica e neppure appare identica a tutti. Dipende dalle condizioni dell'osservatore. La realta' e' una "cosa" del tutto probabilistica, non puoi sapere se un oggetto e' in una determinata posizione o meno in un determinato momento, puoi solo sapere la probabilita' (molto alta per oggetti delle dimensioni alle quali siamo abituati).
Se pensi che questa probabilita' sia ignorabile nella vita di tutti i giorni, i sensori di una macchina fotografica funzionano esattamente in base a questi principi, quindi vanno tenuti in considerazione.
Inoltre, sembra che proprio il concetto di tempo non sia altro che "un'invenzione" del cervello umano, nient'altro che un modo per il cervello di catalogare una serie di eventi e metterli in relazione fra loro: la realta' fisica non ha probabilmente bisogno del concetto di tempo per essere descritta. Se ne sapra' di piu' fra qualche anno.
In sintesi, sono d'accordo con te che per parlare di menzogna, si debba avere una verita' accertabile e condivisibile al di la' di ogni ragionevole dubbio, ma non credo sia questo il caso della fotografia. Vedo piu' una propria interpretazione.
Per altro, l'"immagine" attraversa talmente tante fasi di processamento passando dai fotoni che sono registrati dal sensore fino allo schermo o la stampa, che parlare di fotografia vera senza processamento (o ottimizzazione) a mio avviso lascia un po' il tempo che trova. L'occhio, infine, funziona in maniera totalmente differente rispetto ad una macchina fotografica e non registra immagini, ma trasferisce informazioni al cervello su forme, contrasti, colori, movimenti, che poi il cervello interpreta e memorizza come immagini. _________________ Francesco Carucci
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Crisalide utente attivo

Iscritto: 19 Giu 2007 Messaggi: 537 Località: Latina
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Inviato: Gio 22 Mgg, 2008 3:23 pm Oggetto: |
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Fran_ sinceramente non condivido il tuo escursus sulla fisica.
per prima cosa io mi attengo a ciò che tocco e che vedo, dunque a ciò che percepisco. se la probabilità più alta mi dice che quell'oggetto stia lì in quel momento, secondo una misura spazio temporale ormai connaturata nei nostri modi di percepire la realtà, sicuramente credo a questa e trascuro la possibilità minore che quell'oggetto non stia là e che magari tutto in realtà non è come lo vediamo.
questa teoria credo che si applicabile ad oggetti talmente piccoli (credo si tratti fotoni,particelle infinitesimale, insomma qualcosa di cui nemmeno so l'esistenza) che di certo non ci mettiamo a fotografarli, anche se ci sono i bravi scienziati che lo fanno.
anche se il tempo è un invenzione del mio cervello io non posso prescindere da questo anzi mi ci devo rapportare costantemente..è per l'uomo necessario dato che non viviamo in una dimensione dove siamo liberi da ogni vincolo e dovere. ed inoltre se veniamo privati dell'orientamento temporale il nostro cervello va in tilt o meglio si deve abituare nuovamente a percepire la realtà secondo un parametro ben diverso e di ciò ne risente anche il fisico. Il tempo e la sua scansione in secondi,minuti ed ore e perciò alquanto necessaria, sia per la vità quotidiana che per quella privata: questa è il mondo in cui ci rapportiamo e non possiamo fare altrimenti.
per il resto che hai scritto diciamo che sono d'accordo o meglio è la tua visione della fotografia e mi fa piacere che l'hai data  |
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Nicola Giani utente attivo

Iscritto: 01 Feb 2006 Messaggi: 3677 Località: Milano
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Inviato: Gio 22 Mgg, 2008 4:12 pm Oggetto: |
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| Fran_ ha scritto: |
In sintesi, sono d'accordo con te che per parlare di menzogna, si debba avere una verita' accertabile e condivisibile al di la' di ogni ragionevole dubbio, ma non credo sia questo il caso della fotografia. Vedo piu' una propria interpretazione.
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Da come la vedo io, non è il fotografo che interpreta... Chi scatta la foto seleziona. E' l'osservatore che la interpreta, cercando magari di interpolare un'esperienza reale dal riassunto che tenta di darne il fotografo.
E qui sta la menzogna.
Se faccio la foto ad un bel tramonto, con tutti i chiaroscuri appositamente studiati per veicolare un'idea di pace e tranquillità, so che questa sarà la sensazione che molti degli osservatori ricorderanno vedendo la mia foto. Ma se avessi incluso anche la discoteca all'aperto piena di gente in happy hour, usando un 12mm anzichè il 35 che ho adoperato, ecco che pace e tranquillità scompaiono...
L'autorevolezza della menzogna sta nel mezzo stesso e nel modo con cui viene comunemente percepito. Se avessi riprodotto lo stesso tramonto con un acquerello, l'osservatore vedrebbe un bel disegno. E' con la fotografia - per motivi che mi sono assolutamente ignoti - l'osservatore vede un bel tramonto.
La menzogna fotografica è autorevole perchè la fotografia (purchè non HDR o con ritocchi digitali evidenti) è percepita come rappresentazione, raffigurazione, imitazione, descrizione o documentazione della realtà.
Cosa che, secondo me, non può essere.
 _________________ Che bello il copia e incolla! |
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Crisalide utente attivo

Iscritto: 19 Giu 2007 Messaggi: 537 Località: Latina
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Inviato: Gio 22 Mgg, 2008 4:55 pm Oggetto: |
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Il fotografo interpreta a livello compositivo il tutto, coordinato dalle sensazioni che quel determinato soggetto che ha davanti gli trasmette-suscita, e che perciò lui stesso in prima istanza interpreta.
L'osservatore interpreta unicamente il lavoro finito e è dunque alla stregua del fotografo, entrambi compiono l'azione dell'interpretare (il fotografo per primo e l'osservatore per secondo), entrambi fanno la medesima cosa ma con modalità diverse e perciò con intenti e risultati diversi.
Leggendo l'esempio che hai fatto, la tua scelta di includere o no la discoteca è stata una tua interpretazione di quella realtà che vedevi e che percepivi; ovviamente l'osservatore potrà interpretare solo quello che tu gli hai proposto e come te glielo hai offerto, non può fare nient'altro, possiamo dire che è un interpretazione passiva a differenza di quella del fotogrado che è attiva.
L'interpretazione dell'osservatoreè perciò condizionata e strettamente collegata alla tua, non puoi pretendere che l'osservatore sappia che su quella spiaggia ci fosse una discoteca...sarebbe dovuto essere onnipresente e avere il dono dell'ubiquità, è una cosa che non possiamo nè pretendere nè ottenere; sempre che invece non stesse li con te
Perciò o entrambi (fotografo e osservatore) mentono oppure entrambi dicono la verità...certo tra questi due limiti (falsità e verità) vi sono presenti infinite sfumature.
Riguardo a ciò che dici del pittore e del fotografo penso che se il quadro o la foto rappresentano un qualcosa di reale ed esistente allora non v'è differenza se non a livello di tecnica impiegata. Un bel tramonto, o qualsiasi altra cosa, che sia dipinta o fotografata è la medesima (se la pittura ovviamente è realista). a classificare il tramonto dipinto come una bella pittura e il tramonto fotografato come un "bel tramonto" credo che concorra, oltre al proprio gusto-opinione-cultura personale, un'ignoranza dovuta ai luoghi comuni presenti in tutti noi...del resto l'arte viene vista in un dipinto (anche i peggiori) e non in una fotografia (anche delle migliori), ma con questo si va oltre: si tratta solo di visioni ormai connaturate-catalogate-immagazzinate di un qualcosa.
detto questo anche un quadro iperealista è autorevole proprio come la fotografia (ovviamente si possono paragonare vari tipi di pittura a vari di tipi di fotografia)...è solo la tecnica di riproduzione che cambia e con lei il nostro parametro e livello di giudizio. |
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