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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 07 Mgg, 2008 12:00 pm Oggetto: |
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Song Chao:
potrebbe essere interessante fare un parallelo tra le foto di Av. e le sue, a me pare che non si somiglino quasi per niente.
Mi sembra che quando inquadra il soggetto parzialmente tenda ad un gioco grafico, e a voi che pare?
ciao claudiom |
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Fabio Ferramola utente attivo

Iscritto: 29 Nov 2005 Messaggi: 6450
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Inviato: Mer 07 Mgg, 2008 12:25 pm Oggetto: |
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Secondo me anche i soggetti di Chao non rappresentano la categoria minatori, ma ognuno è un minatore, con le sue peculiarità; ogni scatto mi fa capire qualcosa del carattere di quella persona, mi fa intravedere la sua indole, c'è il timido, lo spavaldo, il triste, il sincero, ecc.
Anche stilisticamente non mi sembrano così dissimili, entrambi tagliano una porzione del soggetto, entrambi sfondo bianco. L'illuminazione mi sembra più artificiale in Chao. Le pose dei suoi soggetti sono più peculiari, pensavo a questo parlando di maggiore spontaneità, ma chissà che non le abbia suggerite lui stesso ai colleghi. Quale gioco grafico ci vedi Claudio? |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 07 Mgg, 2008 12:39 pm Oggetto: |
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Ci sono pose alquanto forzate, l'illuminazione o forse il trattamento dello scatto me le rende più costruite...non so, mi sembrano più finte, le persone sono più silouette appiccicate sullo sfondo, ma bisognerebbe vederle dal vero.
Sarà che neanche per un istante credo che l'autore abbia fatto il minatore davvero, nè che non conoscesse Avedon.
ciao claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mer 07 Mgg, 2008 4:21 pm Oggetto: |
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Fabio Ferramola ha scritto: | Se fosse stata fatta al volo con una Leica, Nico, come la giudicheremmo? | .
Io la giudicherei allo stesso identico modo. Non attribuisco un valore aggiunto alla spontaneità, o ridotto a ciò che è in posa. Mi baso su ciò che vedo.
Quelle foto di Avedon sono straordinarie, e ciò che costituisce la loro cifra è la volontà ferrea di decontestualizzare l'uomo dal suo ambiente, l'ambiente circostante. Frontalità, assoluta consapevolezza del soggetto d'essere fotografato, suo isolamento da qualsiasi riferimento che non sia egli stesso, nella sua nuda personalità. Le foto di persone scattate in studio da Avedon hanno la stessa cifra di quelle che egli ha fotografato nel West. Ciò che cambia non è la presenza di quattro pareti, soffitto e pavimento o ambiente aperto, perché ci sia uno studio. C'è uno studio quando la persona sa d'essere fotografata, e lo scatto viene preparato meticolosamente. È il caso di In the american West.
Anch'io non credo che Song Chao non conosca Avedon. Sarebbe singolare che usi il banco ottico, lasci la cornice della lastra e lavori anch'egli sulla frontalità senza averlo mai visto. Sarebbe come Pierre Renard, personaggio di Borges che vuole riscrivere il Chisciotte, identico, ma senza leggerlo. Dopo decenni, racconta Borges, aveva scritto quasi un capitolo, ma davvero identico...
Tutto ciò, però è off topic in questa discussione. Conviene aprirne un'altra.  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Gio 08 Mgg, 2008 8:21 am Oggetto: |
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C'è lo studio quando c'è da una parte il soggetto e dall'altra il fotografo, i suoi collaboratori, una stanza, per quanto grande, chiusa e senza riferimenti alla vita reale.
Invece di disquisire provare per credere se vengono fuori le stesse foto quando c'è gente estranea che guarda e quando non ce n'è e quando lo spazio di fronte al soggetto è aperto e il fotografo in piena luce.
Difatti non per niente, vedi documentario sul modo di procedere di Avedon (ancora a MI), le foto dal vivo col lenzuolo hanno suscitato violente reazioni nei soggetti, quelle in studio per niente, salvo nel caso di una signora di suo bruttissima.
ciao claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Gio 08 Mgg, 2008 11:05 am Oggetto: |
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Questa fa parte della serie In the american West, e non è stata scattata in studio:
Questa è stata scattata in studio:
Direi che con ciò possiamo concludere definitivamente l'off topic. Qui si prosegue con McNally, se lo si desidera. Se si vuole discettare su Avedon, i suoi imitatori e la foto in studio, si apre una nuova discussione. _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 8:52 am Oggetto: |
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La discussione iniziale: per alcuni la foto del pompiere suonava falsa, per altri realistica, sulla base di considerazioni solo visive; lascerei da parte, ora, l'emotività legata al contesto storico.
Potrebbe essere, faccio una ipotesi, che non sia solo Nico a non ritenere importanti le differenze tra le due di Avedon che posta, differenze che ad altri possono risultare importanti.
Mi spiego: la postura della ragazza la vedo molto diversa da quella dell' uomo, lo sguardo, direi opposto.
Così per me risulta di una falsità sconcertante il nastro adesivo giallo (come già rilevato da altri) in un contesto di totale controllo in studio di ogni minimo particolare.
Sembrerebbe dunque un problema di gerarchia di valori visivi, se così possiamo dire.
scusate la confusione.
ciao claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 10:02 am Oggetto: |
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La differenza tra gli sguardi, le pose è proprio il cuore degli scatti di Avedon. Elimina tutto il resto perché resti solo l'uomo, e abbia il massimo spicco. Che vi siano differenze nella posa e nello sguardo tra una dodicenne recuperata tra le lande della periferia americana e l'allora sindaco di New York è il minimo. Se non spiccassero Avedon si sarebbe dovuto dare all'apicoltura. Ma lui presenta la dodicenne (che è andato a sfruculiare) e il sindaco (che ha probabilmente voluto il ritratto) allo stesso identico modo. Non c'è periferia o campagna intorno alla dodicenne, non ci sono bandiere, sale di ricevimento o lo skyline di NY per il suo sindaco. La decontestualizzazione del soggetto è totale, studio o no.
Claudio, parlando di nastro adesivo giallo "falso", è tornato sul tema della discussione, cioè McNally, e in particolare la foto del pompiere che abbiamo discusso:
 _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 10:45 am Oggetto: |
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Ecco qua che arriva una cosa fondamentale per qualcuno: la decontestualizzazione.
Per altri non importante.
Il cosiddetto vigile del fuoco è decontestualizzato, questa decisione lo proietta in un mondo che non esiste, dove è solo come uomo e personaggio su un palco.
Allora: da una parte la storia dei vigili del fuoco di New York, dall'altra, separata, il teatro con gli attori che recitano la parte del vigile del fuoco.
Mi sento dunque chiamato a giudicare una immagine di un teatro in cui c'è un uomo pesantemente agghindato e dico che non mi sembra buona per il fatto che il costume pesante e molto preciso che indossa mi impedisce di scorgere sue caratteristiche personali, che a me sembrerebbero più importanti.
Il signore di Avedon è abbigliato in modo generico e ci rivela con la postura, con lo sguardo una certa sicurezza di sè, è il ritratto di uno sicuro di sè, non è molto ma è qualcosa di preciso, non ambiguo.
La ragazzina è più ambigua: può essere una figlia di buona famiglia di Boston, leggermente innervosita per il vestito assolutamente inadeguato al suo stato oppure quella che, anni dopo, sarebbe diventata la "bella del paese" e avrebbe tentato di impedire la pubblicazione della sua foto.
E' la fotografia che è ambigua.
ciao cladiom |
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Pietro Bianchi utente attivo

Iscritto: 11 Mar 2006 Messaggi: 2685 Località: Parma
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 1:03 pm Oggetto: |
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chissà come è un "costume da sindaco"... _________________
Dicono di lui:"Io molte minchiate le vedo nelle gallerie di chi ha scritto, roba da vomito, immaginette di poco valore, non certo fotografia, forse nemmeno va bene stare su questo sito, ci vorrebbe "image4u" per lo squallore, queste immaginette avranno una durata misera, anche per il suo creatore, niente rimarra' perche' niente era." "tra l'altro non nego che tanti che fanno delle emerite porcherie [...] sono quelli che hanno imparato a paciuccare le loro foto insignificanti, a metterci su un po di effetti con PS e le presentano come capolavori incredibili"
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 2:00 pm Oggetto: |
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bè, Pietralia, se non sai com' è il costume da sindaco, datti una regolata!
ciao claudiom |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 2:09 pm Oggetto: |
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Se si tratta di una presenza "ufficiale"
Con la fascia
Indossata trasversale come una bretella o cinta _________________ PaP - VaV |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 2:20 pm Oggetto: |
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Oja ha scritto: | Se si tratta di una presenza "ufficiale"
Con la fascia
Indossata trasversale come una bretella o cinta |
Ciò in Italia. Ma non mi sembra che negli USA ci sia un "costume da sindaco". Ho guardato un po' di foto di Giuliani, certo uno dei Mayor più noti, ma le foto più "ufficiali" prevedono solo stelle e strisce alle sue spalle (e lui ha una "pulce" o spilla sempre a stelle e strisce sul risvolto della giacca)... _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 2:42 pm Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Ecco qua che arriva una cosa fondamentale per qualcuno: la decontestualizzazione.
Per altri non importante.
Il cosiddetto vigile del fuoco è decontestualizzato, questa decisione lo proietta in un mondo che non esiste, dove è solo come uomo e personaggio su un palco. |
Su questo si potrebbe discutere. Infatti per Avedon la decontestualizzazione è essenziale, è il cardine di tutto il suo lavoro.
McNally sembrerebbe seguire Avedon. Probabilmente, quando ha realizzato le foto dei newyorchesi protagonisti dell'opera di salvataggio nelle Twin Towers, lo ha in parte seguito. Le sue Polaroid 1:1 (in cui cioè le dimensioni dei soggetti in fotografia sono uguali a quelle reali), scattate con una camera che è davvero grande quanto una camera, sono certo lavoro di studio, e apparentemente molto Avedon. Però McNally va certamente sul monumentale: penso volesse realizzare dei "monumenti", sia pure in foto. Difficile valutare foto d'un paio di metri ridotte a un paio di centimetri. Tutto ciò è molto "americano", e buona parte dell'arte americana del secondo Novecento conta anzitutto sulle dimensioni, sul gigantismo, sulla monumentalità.
Ma questo pompiere non è davvero decontestualizzato alla maniera di Avedon (e probabilmente come Faces of Ground Zero). In realtà la scelta dello sfondo è tutt'altro che asettica o "candida". È viceversa evocativa, e simbolica. Lo sfondo fiammeggia... _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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ignaro utente attivo
Iscritto: 15 Dic 2006 Messaggi: 4071
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 5:26 pm Oggetto: |
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_Nico_ ha scritto: | ...
McNally sembrerebbe seguire Avedon. Probabilmente, quando ha realizzato le foto dei newyorchesi protagonisti dell'opera di salvataggio nelle Twin Towers, lo ha in parte seguito. Le sue Polaroid 1:1 (in cui cioè le dimensioni dei soggetti in fotografia sono uguali a quelle reali), scattate con una camera che è davvero grande quanto una camera, sono certo lavoro di studio, e apparentemente molto Avedon. Però McNally va certamente sul monumentale: penso volesse realizzare dei "monumenti", sia pure in foto. Difficile valutare foto d'un paio di metri ridotte a un paio di centimetri. Tutto ciò è molto "americano", e buona parte dell'arte americana del secondo Novecento conta anzitutto sulle dimensioni, sul gigantismo, sulla monumentalità.
... |
mi hai fatto venire in mente le parole di un critico (americano) a proposito di uno scrittore (americano): un pigmeo che usa una gigantesca macchina da scrivere... vero, è tutto molto americano, e la parafrasi è facilissima, immediata...  |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Ven 09 Mgg, 2008 6:04 pm Oggetto: |
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_Nico_ ha scritto: | Ho guardato un po' di foto di Giuliani, certo uno dei Mayor più noti, ma le foto più "ufficiali" prevedono solo stelle e strisce alle sue spalle (e lui ha una "pulce" o spilla sempre a stelle e strisce sul risvolto della giacca)... |
Se è per questo, non ho nemmeno mai visto Veltroni in TV con la fascia, quando era sindaco
Idem Cacciani, Chiamparino ecc..
Se c'è un contrassegno, emerge in funzioni particolari, tipo un matrimonio civile
Però puoi avere ragione tu
ciao _________________ PaP - VaV |
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roger utente attivo
Iscritto: 02 Feb 2006 Messaggi: 2595 Località: 23
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Inviato: Mar 13 Mgg, 2008 10:04 am Oggetto: |
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Pietralia ha scritto: | bigiagia ha scritto: | Pietralia ha scritto: | ahahha sei prevedibile Claudio, la tua risposta me la aspettavo esattamente così!
Penso che in fotografia si cerchi emozione perchè una bella foto per il committente per quanto è la mia esperienza coincide con l'emozione di vederlo valorizzato in quel particolare attimo della sua vita (penso al reportage di eventi, ai nozze, al ritratto ambientato, al gesto sportivo, all'impresa umana, al gesto eccellente, a tutto quanto è correlato alle povere umane cose), aspetto questo strettamente correlato a come gli audioslideshow (┼ diaproiezioni) siano tanto toccanti (leggi emozionanti) per chi vi assiste, toccano dentro, anche grazie alla musica. Il Mcnally usa i trucchetti piaciosi perchè anche lui come me deve mangiare (non so se ha anche lui da mantenere il Cayenne Turbo S di Rockwell, spero per lui di no) e a quanto vedo in giro gli riescono molto bene dato che me lo ritrovo in ogni cantone, internet o carta stampata che sia (e a che livello poi).
Al di la del mero lato economico penso che ritenere robetta le fotografie "semplici" e di immediata lettura come le sue sia un gravissimo peccato di presunzione, il mondo non è fatto di boriosi pseudointenditori altezzosi e classisti, è fatto di gente normale, di nonnette delicate, di giovani infinitamente entusiasti, di mamme apprensive, di sportivi sanguigni, di uomini burberi, di fanciulle sognatrici, di padri apprensivi e di anziani con la terza elementare; hai presente una media della società americana, multietnica, multiculturale? Dal ragazzo nero che ha lasciato la scuola e gioca a basket all'immigrante cinese anziano che non si è mai mosso per una vita da casa sua alla famiglia media di scarsa istruzione con 3 bambini davanti la tv al ceo di una multinazionale al giovane rampante al benzinaio del nord dakota al motociclista cattivo di una banda? secondo te io preferisco rivolgermi a loro, interagire con loro, fotografarli, esaltarne gli aspetti e comunicare al mondo intero emozionando in un linguaggio semplice e comprensibile oppure cercare presunta elezione in ristretti circoli culturali per pochi pseudo intenditori di qualcosa? Secondo te io preferisco una canzone di Springsteen o di Dylan oppure un concerto dodecafonico? e il resto del mondo? vogliamo crescere come persone ascoltando chi ha qualcosa di concreto da dirci sulla vita in un linguaggio semplice, immediato, per tutti, oppure giochiamo a cercare significati astrusi in forme di comunicazione difficilmente comprensibili scelte principalmente per la loro presunta e stabilita a priori superiorità? perchè la semplicità di comunicazione verso tutti è deteriore all'incomprensibilità nei confronti di quasi tutti?
Io sono un ometto semplice e sfogliando le foto di McNally mi emoziono, i giochetti piaciosi sono solo il linguaggio giusto per comunicare in modo semplice a una persona semplice affinchè possa partecipare anche lei, senza esclusioni di ceto, alla bellezza della vita. |
Questi sono discorsi di un qualunquismo generalista facile facile.
L'arte presuppone delle scelte. Piacere a tutti non significa essere bravi,
significa solo avere un tiro basso. Qualche giorno fa sono stato al cinema
a vedere "onora il padre e la madre". Eravamo in 6 persone in sala
a vedere il film. Mi diceva il proprietario del cinema che la sera prima
il film di Verdone ha fatto più di 300 persone. Sicuramente Verdone arriva
a tutti compreso l'immigrante cinese anziano, come dici tu.
Se per te arrivare a comunicare con tutti, significa questo, scusa,
ma io preferisco di gran lunga essere "classista".
Per quanto riguarda l'autore da te citato, concordo con claudiom. |
Arte chi?! sempre a riempirvi la bocca e pastrugnare con sta parola, bla bla bla, che strazio! Io non ho detto "piacere a tutti", ho detto "arrivare a molti", è ben differente: ho parlato di linguaggio, di metodo di comunicazione. Tu paragoni un eccellente professionista a livello mondiale come Mc Nally al becero umorismo di bassa lega di Verdone?!! Verdone piace all'immigrato cinese??? "Qualunquista" di solito è chi dimostra indifferenza verso i problemi politici e sociali, ma che cappero c'entra! Ma i bottoni della tastiera li premete a caso?! |
Sinceramente preferisco Verdone e compagnia bella alle foto di Mc Nally, che poco conosco, ma quel che basta. Sono entrambi comunque professionisti. Eccellenti o meno non sta a me dirlo.
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roger utente attivo
Iscritto: 02 Feb 2006 Messaggi: 2595 Località: 23
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Inviato: Mar 13 Mgg, 2008 10:57 am Oggetto: |
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Pietralia ha scritto: | Oja ha scritto: | Mi chiedo, perché si indichi "perfetta" una foto, quando è ottenuta con luci artificiali
Perfetta per quale criterio di scelta?
Qual' è il metro che conduce a questo?
Ci sono alternative meno valide?
Ciao |
Hai ragione in questo, il "perfetta" è un aggettivo estremamente fazioso da parte di una persona che è marcatamente fissata coi i tecnicismi; tecnicismi non nel senso che mi masturbo guardando quelle demenziali 45 pagine di foto di roba sfocata nell'altra sezione ("guarda quanto è largo il mio vetro, il mio vetro è più largo del tuo", ecc), tanto è vero che chi compra un 135 o un 85 f0.65 per fare i ritratti altrimenti non è capace per me è un incapace, appunto; idem chi compra la mark3 o la d3 per fare le foto al gatto, ai paesaggi, ecc ecc, su 10000 persone mai visto ne sentito uno che spenda 2000 euro per due luci. Dopo questa doverosa premessa a mio avviso il ritratto del pompiere è perfetto "tecnicamente", le luci molto dosate, la posa della persona semplicemente perfetta (solo chi ha fatto workshop ritrattistici ad alto livello ha una minima idea di quanto ci sia dietro la postura di una persona in studio), gestione dello sfocato, scelta dei cromatismi e della tonalità. Io mi fermo qua, non ho la pretesa di andare oltre, semplicemente non ne sarei capace; non voglio e non so dire cosa pensava il fotografo in quel momento, cosa pensava il pompiere, cosa voleva dirmi, che corrente di pensiero o artistica avrebbe seguito, il suo background e formazione, a me non interessano, vedo solo un capolavoro tecnico che valorizza al massimo il soggetto, un vero pompiere (questo mi fa pensare la foto) e questo mi emoziona, mi fa pensare al pompiere che salva le vite, al pompiere che aiuta gli altri, è un "idea di pompiere" quella di mcnally, il resto affiora da se, non mi serve vederlo mentre si lancia dal terzo piano. Vedendo il giovane in bn invece all'idea di pompiere non ci penso, anzi secondo me lui sta pensando "avrei voglia di farmi una chiavatina con la mia morosa" e non riesco a capire dove sia, che cosa stia facendo, mi fa pensare ad un attore vestito da pompiere beccato per caso da qualche parte. Il tizio di Avendon di Claudio invece mi lascia totalmente indifferente, un tipo macchiato di sangue (o vernice? boh) che non so chi sia, cosa faccia, "ritratto" in maniera elementare. Questo è quello che mi dicono le foto prese da sole, singolarmente, questo è quello che mi riguarda, liberissimi di pensare sia una follia. |
Pietralia abbiamo ormai capito tutti quale genere di immagini ti piaciono e con che mezzi le realizzi. Se non hai le luci di scena dei concerti dei Pink Floyd e i tuoi bei raw da processare non sei contento. Bene.
Benissimo.
Sul fatto che chi usa focali e aperture esagerate può o non può essere capace ti do in parte ragione. Per qualcuno lo sfocato esasperato serve a distrarre l'osservatore per non fargli notare che l'immagine è vuota o brutta. Ma non fare di tutta l'erba un fascio.
Con la MarkIII e la D3 ognuno è libero di fare ciò che vuole e senza luci per 2000 Euro, che sinceramente non mi sembrano fondamentali. Per il paesaggio poi.
A me la foto del pompiere di Mc Nally non piace perchè anche a me pare finta. Sembra uscito da una di quelle ridicole e orrende (soprattutto come fotografia) serie TV americane, Come non mi piace quella del pompiere postata da Oja. Ce può essere finta anch'essa. Come quelle di Avedon.
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roger utente attivo
Iscritto: 02 Feb 2006 Messaggi: 2595 Località: 23
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Inviato: Mar 13 Mgg, 2008 11:07 am Oggetto: |
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_Nico_ ha scritto: |
Anch'io non credo che Song Chao non conosca Avedon. Sarebbe singolare che usi il banco ottico, lasci la cornice della lastra e lavori anch'egli sulla frontalità senza averlo mai visto. Sarebbe come Pierre Renard, personaggio di Borges che vuole riscrivere il Chisciotte, identico, ma senza leggerlo. Dopo decenni, racconta Borges, aveva scritto quasi un capitolo, ma davvero identico...
Tutto ciò, però è off topic in questa discussione. Conviene aprirne un'altra.  |
Non ci credo nemmeno io. Forse. Però banco ottico, lastra e cornice della lastra mi sembrano motivazioni un po' deboli. Idem la frontalità.
Poi Nico si sa come sono i cinesi.
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