Nebbie del delta del Po su un HP5

[ldani]

Ho finalmente stampato il rullo in questione e contrariamente a quanto detto sono riuscito ad ottenere qualcosa di decente solo su carta a contrasto 4 su 12x18.

L'aquisizione con lo scanner non riesce a dare l'idea di come è in effetti il negativo perché, con il software fornito a corredo, anche disabilitando tutte le postcorrezioni, il contrasto viene regolato in automatico.

[claudiom]

Non voglio insegnare niente a nessuno, non saprei cosa.
Dunque ho letto 'sto thread che si conclude con una foto piatta e senza vita alcuna.
Posso dire che vi vedo rigidi?
Non ve la prendete a male, non è il caso.
Ma se si parla di nebbia, che nebbia sia.
Una cosa luminosa, anche se il sole non c'era, un po' di vita, un po' di mistero, di ti vedo e non ti vedo.
Invece giù a discutere su quale rivelatore usare, ma che differenza reale avrebbe fatto usarne un altro, salvo macroscopici errori?

Dice che si vuole il nero e i grigi poco importa dove va a finire e se c'è il bianco.
Ma non è questo il ragionamento con la nebbia, mi pare.
Luce ci vuole, luce.
In stampa si ottiene.

Ma forse questa discussione starebbe meglio sulla sezione B e N, vero?

Ciao, Claudio

[impressionando]

Hai ragione Claudio, cento volte ragione!
Ci si era persi e presi sul come rivelare una pellicola palesemente sovraesposta ma delle stampe ottenute alla fine non ce n'è fregato nulla.

Penso che di grigi in quella pellicola così rivelata ce ne siamo da vendere.
Un errore che fanno tutti coloro che iniziano a stampare è valutare una buona stampa dalla quantita di nero; questo è il punto d'arrivo (nell'esperienza di stampatore) e non di partenza.
L'approccio a come stampare un negativo ho sempre detto che DEVE partire dal bianco ed è importante la parola PARTIRE. Ho sempre detto di crearsi un campione di bianco e uno di nero della carta che si andrà ad usare. Il campione di bianco deve essere "il punto di partenza" per l'impostazione della stampa. Ciò che fa bella una stampa è soprattutto la luce, molto raramente il buio. Il nero non è detto che ci debba essere in tutte le foto (io sono di questo parere ma so benissimo che la maggioranza la pensa diversamente).
Col campione di bianco alla mano cerchiamo di capier dove devono partire i grigi nella nostra foto e procediamo verso il nero aumentando il contrasto. Vedremo i grigi prendere sempre più corpo. Il campione di nero sarà un riferimento molto indicativo che ci aiuterà a valutare la scena.

Parlando della foto in questione Claudio ha colto l'atmosfera da creare con la nebbia: stacchiamo appena il bianco e creiamo un'atmosfera luminosa ed evanescente. Il nero con la nebbia non esiste se non in primissimo piano.

ldani prova tutto ciò in CO e sappiaci dire
Poi, naturalmente l'interpretazione personale è la cosa più importante.

Magari ldani ha proprio fatto così ma sul web è stato tutto stravolto

[ldani]

Quello che ho postato è la pura scansione del negativo e non la stampa che ho effettuato in seguito. La stampa è un 12x18 perché non mi sembra che la foto meriti molto di più non ho effettuato neppure grandi maschere o bruciature (anche perché non sono molto bravo). E' su carta a gradazione 4 e molto chiara il cielo è quasi bianco e il fiume appena un pelo più grigio.

Certo che mi servirebbe proprio qualcuno che mi insegni a stampare dal vivo non sono infatti convinto che quello che tiro fuori sia un buon lavoro.

Appena posso provo a postare la stampa.

Grazie dei consigli.

[claudiom]

Non so quale sia il percorso di Paolo, ma l'arrivo è uguale al mio.

Verrà il giorno che ci si vede stampe alla mano?

ciao, Claudio.

[impressionando]

[ldani]

Mi stavo rileggendo il post e mi è venuta voglia di ristampare lo scatto chissa...

[impressionando]

Molto istruttivo ristampare con bagaglio d'esperienza in più. Soprattutto se reperisci gli appunti di quella stampa. Con l'esperienza si ha un approccio diverso allo stesso negativo stampato tempo prima. Oltre a un'immagine oggettivamente migliore otterrai un'immagine soggettivamente migliore e appagante. Occhio però che il gioco, se fatto troppo spesso, rasenta la paranoia

Paolo