Shock: quanto conta l'attrezzatura x fare belle foto? Nulla

[AlexFoto]

[Anonimo.]

...in fotografia, come in musica o in pittura e in genere in tutte quelle forme di espressione-comunicazione che si richiamano all' Arte (qualunque cosa sia), si può agevolmente dibattere per secoli se Gesù sia morto di rosolia o di morbillo. Se per arte si intende la capacità di comunicare un sentimento, un emozione, di mettere in piazza una tua idea IN UN COLPO SOLO, saltando a piè pari le spiegazioni e le disquisizioni di metodo, allora è merce rarissima e vive in un mondo suo, slegato dai gadget tecnici. Cercare di spiegare un dipinto di Monet con la composizione chimica dei colori o il numero delle setole del pennello non è soltanto inutile, è sbagliato, stiamo parlando di mondi diversi. In questo senso il discorso "il mezzo tecnico non conta" è verissimo. Uto Ughi ti sconvolge l'anima sia che suoni uno Stradivario o un violino cinese da cinquanta euro. Sarebbe opportuno considerare (e rivalutare) quel mondo ben più vasto, seppure anche quello abbastanza limitato, dei "buoni esecutori", degli artigiani esperti ed appassionati che non ti procurano l'orgasmo da svenimento però ti regalano un bel momento di piacere, di armonia, che non ti sconvolgono la vita ma ti fanno riflettere, insomma tutti quei comunicatori per cui il termine "artista" inteso come "genio" è forse esagerato ma che in ogni caso ti danno qualcosa di più del piacevole ma banale prodotto da supermercato. Per questi il mezzo tecnico è certamente più importante, anche se non essenziale: il citatissimo, per me sopravvalutato, Ansel Adams non mi "commuove" fino al pancreas, però certo un suo paesaggio è pur sempre un'opera che io non riuscirei neppure a copiare pari pari senza difficoltà, e certamente se avesse usato una macchina a foro stenopeico avrebbe avuto più difficoltà lui e il risultato sarebbe stato (forse) meno piacevole - non uso apposta il termine "bello" perchè bisognerebbe prima mettersi d'accordo sul significato, mentre "piacevole" è più condivisibile".
Poi ci sono tutti quelli come me e la maggior parte di noi che HA BISOGNO di tecnologia per riempire le insufficienze tecniche e sostituire con la tranquillità della qualità del materiale quella padronanza del mezzo che permetterebbe di concentrarsi sull' immagine fregandosene del mezzo. Non hai abbastanza occhio per la messa a fuoco, l'esposizione, il bilanciamento dei contrasti, una volta ti dimentichi di regolare gli ISO, un'altra ti "sfugge" che sei in controluce... beh, sia benedetto il processore DIGIC o chi per esso che mi para il didietro. Ricordo il mio povero papà che aveva "l'occhio esposimetrico", faceva foto con la Zeiss 6x4.5 SENZA esposimetro e non ne ciccava una - un'esposizione automatica non gli sarebbe mai servita. Chiaramente non essendo un artista ma solo un buon dilettante il tubo che esce dalla testa lo riprendeva pure lui, però correttamente esposto...
Tutta questa sbrodolata per ricordare che NON E' VERO che la strada verso l'immagine artistica sia percorribile da tutti, e che è solo questione di applicazione - tempo - studio - attrezzatura (scegliete voi) e chiunque presto o tardi ci può arrivare. L'Artista con la maiuscola a un certo punto incontra un canyon e lo scavalca con un passo, tutti gli altri si avvicinano più o meno al bordo e si fermano lì - qualcuno ci casca dentro e con un buon agente e tanta faccia di cu|o comincia a esporre e vende un fottìo, ma questa è un'altra storia . Non facciamoci illudere dai mercanti di ferramenta. L'opera d'arte non è il supporto su cui la vediamo, non è la carta, la tela, la corda che vibra a quella frequenza, è l'anima dell' artista che fa sesso con la NOSTRA anima, e senza chiedere permessi o presentare schede tecniche. Per tutto il resto c'è Mastercard, o i megapixel e le lenti asferiche, fa lo stesso....

Alberto