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4:3 reflex digitale - oggi -
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bonfire
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 11:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

teod ha scritto:
Un 50 1.4 non è un 100 1.4 e non lo sarà mai

Che discorso è? Anche un Ef 85 f/1,8 non è un 135 f/1,8 e non lo sarà mai, così come tutte le altre ottiche che non siano solo per FF.
Io ho scritto che un 50 f/1,4 poniamo Olympus OM, su una Olympus E-1 con sensore 4/3 sarà servibile come un 100 f/1,4!

Per il resto abbiamo opinioni diverse, ma non penso sia un problema visto che siamo entrambi soddisfatti delle foto che riusciamo a fare con la nostra attrezzatura.
Wink

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teod
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 12:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

bonfire ha scritto:
teod ha scritto:
Un 50 1.4 non è un 100 1.4 e non lo sarà mai

Che discorso è? Anche un Ef 85 f/1,8 non è un 135 f/1,8 e non lo sarà mai, così come tutte le altre ottiche che non siano solo per FF.
Io ho scritto che un 50 f/1,4 poniamo Olympus OM, su una Olympus E-1 con sensore 4/3 sarà servibile come un 100 f/1,4!

Per il resto abbiamo opinioni diverse, ma non penso sia un problema visto che siamo entrambi soddisfatti delle foto che riusciamo a fare con la nostra attrezzatura.
Wink


Sì, ma un 85 è sempre un 85 che inquadra come un 135 (ottiche entrambe da ritratto ravvicinato); tra un 50 e un 100 passa parecchia differenza.
La mia opinione è che il sistema 4/3 è un sistema come gli altri, con i suoi vantaggi e svantaggi, nulla di più; niente occasioni perse, niente rivoluzioni e niente evoluzione rispetto a quello che c'era ieri e c'è oggi.
A me non piace come inquadra e non mi fornisce alcun vantaggio che mi spinga a optare per una reflex dotata di "sistema quattroterzi" e non vedo come potrebbe farlo.
Ciao

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ocio
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 12:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Questo argomento sta prendendo una piega molto interessante perchè strizza l'occhio alla composizione, alle proporzioni ... proviamo a lasciar cadere le bandiere Wink Se ad uno piace o non piace Olympus o Nikon o altro... non cerchiamo di convincerci.

Grazie Nico, stamattina non trovavo i tuoi link Ops ed ho inserito quello come apri pista (hai colto al volo Very Happy)

Torniamo a monte al 4:3 in generale.
Sapete cosa mi succede?
Più volte mi accorgo di sbagliare inquadratura... sbaglio perchè penso di dover per forza fotografare in 2:3.
Ma non è sempre così... il 2:3 è un formato 'fittizio', armonico certo, ma non assoluto.
Mi accorgo che poi lo scatto sarebbe migliore con un taglio 4:3 ma poichè non l'ho visto subito, mi rendo conto di aver tagliato male.
Altre volte mi succede l'esatto contrario
Se il mio sensore fosse 4:3 mi sarebbe più facile ritagliarci il 2:3 dopo ... Smile o sbaglio? ... o comunque qualche altro 'armonico'
Ritagliare il 4:3 dal 2:3 inscritto in un cerchio, mi fa perdere più superficie che ritagliare invece il 2:3 dal 4:3 inscritto ...
... pour parler Wink
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teod
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 1:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Carlo Lagrutta ha scritto:
Questo argomento sta prendendo una piega molto interessante perchè strizza l'occhio alla composizione, alle proporzioni ... proviamo a lasciar cadere le bandiere Wink Se ad uno piace o non piace Olympus o Nikon o altro... non cerchiamo di convincerci.

Grazie Nico, stamattina non trovavo i tuoi link Ops ed ho inserito quello come apri pista (hai colto al volo Very Happy)

Torniamo a monte al 4:3 in generale.
Sapete cosa mi succede?
Più volte mi accorgo di sbagliare inquadratura... sbaglio perchè penso di dover per forza fotografare in 2:3.
Ma non è sempre così... il 2:3 è un formato 'fittizio', armonico certo, ma non assoluto.
Mi accorgo che poi lo scatto sarebbe migliore con un taglio 4:3 ma poichè non l'ho visto subito, mi rendo conto di aver tagliato male.
Altre volte mi succede l'esatto contrario
Se il mio sensore fosse 4:3 mi sarebbe più facile ritagliarci il 2:3 dopo ... Smile o sbaglio? ... o comunque qualche altro 'armonico'
Ritagliare il 4:3 dal 2:3 inscritto in un cerchio, mi fa perdere più superficie che ritagliare invece il 2:3 dal 4:3 inscritto ...
... pour parler Wink


Detto per inciso: il rapporto armonico, inteso come lo si intende in architettura, detto anche rapporto aureo o proporzione divina, è circa 1,618... non è né il 4/3, né il 3/2, né il radice 2, né il quadrato.
Si narra che questo rapporto sia inserito intrinsecamente in natura: nel corpo umano, le proporzioni del viso, regola lo sviluppo elicoidale delle conchiglie, lo sviluppo geometrico delle foglie... è conosciuto sin dall'antica grecia; su questo rapporto sono costruiti templi greci e costruzioni moderne, quadri, frattali ecc.
Un'immagine ritagliata a 3/2 su un sensore 4/3 (FOV 2X: 18x13,5 mm = 243 mmq) ha un'area di 18x12 mm= 216 mmq; un'immagine prodotta su un sensore APS-C (FOV 1.6X: 22x14.8 mmq = 325,6 mmq) e ritagliata con proporzioni 4/3 ha una dimensione di 19,73x14,8 mm = 292 mm.
Quindi se mi parlate di area coperta in proporzione al cerchio di copertura specifico, allora ok; ma se parliamo della realtà e di dimensioni allora un sensore 3/2 da reflex ha sempre e comunque un'area coperta maggiore.
Ciao

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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 1:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Carlo Lagrutta ha scritto:
Torniamo a monte al 4:3 in generale.
Sapete cosa mi succede?
Più volte mi accorgo di sbagliare inquadratura... sbaglio perchè penso di dover per forza fotografare in 2:3.
Ma non è sempre così... il 2:3 è un formato 'fittizio', armonico certo, ma non assoluto.
Mi accorgo che poi lo scatto sarebbe migliore con un taglio 4:3 ma poichè non l'ho visto subito, mi rendo conto di aver tagliato male.
Altre volte mi succede l'esatto contrario
Se il mio sensore fosse 4:3 mi sarebbe più facile ritagliarci il 2:3 dopo ... Smile o sbaglio? ... o comunque qualche altro 'armonico'
Ritagliare il 4:3 dal 2:3 inscritto in un cerchio, mi fa perdere più superficie che ritagliare invece il 2:3 dal 4:3 inscritto ...
... pour parler Wink


Succede anche a me, il 3:2 è troppo panoramico, la maggioranza delle volte taglio il 3:2 in un 4:3 in fase di stampa.
Sarebbe molto più convegnete partire dal 4:3 e alla bisogna (anche con un maggior sperco) tagliare in 3:2.
A volte desidererei una griglia nel mirino che delimitasse la zona del 4:3.
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_Nico_
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 1:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

teod ha scritto:
Detto per inciso: il rapporto armonico, inteso come lo si intende in architettura, detto anche rapporto aureo o proporzione divina, è circa 1,618... non è né il 4/3, né il 3/2, né il radice 2, né il quadrato.

Perdonami, Teod, ma non è così. In architettura non c'è IL rapporto armonico. Si usavano I rapporti armonici, che sono basati su numeri interi. La proporzione aurea o "sezione divina" esula da questi rapporti. È stata usata anch'essa, ma non è mai stata confusa con i rapporti armonici, che sono definiti tali proprio perché sono rapporti musicali. 1:2 è equivalente a un diapason, 2:3 è l'accordo di quinta, 3:4 è l'accordo di quarta. Il doppio accordo di quarta (o doppio diatessaron, in Greco) è il 16/9 che abbiamo nominato. Il doppio accordo di quinta (o doppio diapente) è il 9/4 (taglio interessante, da provare... Wink ).

La differenza fondamentale tra i rapporti armonici e la sezione aurea è che i primi generano superfici modulari la cui base è il quadrato, mentre un rettangolo aureo non può essere suddiviso in moduli quadrati senza un 'residuo'. È vero che si potrebbe in parte risolvere con la serie di Fibonacci, serie numerica il cui rapporto -crescendo la serie- s'approssima parecchio alla sezione aurea, ma che io sappia non è stata usata in architettura.

L'uso delle proporzioni armoniche in architettura ha due principali ragioni. Una pratica: disporre di superfici modulari regolari (a base quadrata). Una 'filosofica': costruire utilizzando i rapporti musicali innesca una serie di corrispondenze che travalicano musica e architettura, e abbracciano una visione dell'universo ordinato, armonico, appunto, la cui sfera celeste si rispecchia in terra grazie all'architettura. Alle spalle di questa visione del mondo vi sono Platonismo e Pitagorismo, in sintesi.

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Cosimo M.
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 1:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Interessanti queste considerazioni.
Confermano le mie impressioni personali.
Infatti nonostante provengo dall'esperienza della reflex analogica e del suo formato, da quando sono passato (fine anno scorso) al digitale mi trovo più "comodo" con il 4:3 in gran parte degli scatti, soprattutto in quelli verticali.

Ovviamente soprattuto nei panorami con linea d'orizzonte, in alcuni casi ritengo più coerente alla composizione croppare a 3:2.

All'inizio pensavo fosse qualcosa di indotto dalle dimensioni dello schermo, ma mi sto ricredendo.

Suppongo che il formato derivi dal "modo in cui gli occhi guardano la scena".

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teod
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 1:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

_Nico_ ha scritto:
teod ha scritto:
Detto per inciso: il rapporto armonico, inteso come lo si intende in architettura, detto anche rapporto aureo o proporzione divina, è circa 1,618... non è né il 4/3, né il 3/2, né il radice 2, né il quadrato.

Perdonami, Teod, ma non è così. In architettura non c'è IL rapporto armonico. Si usavano I rapporti armonici, che sono basati su numeri interi. La proporzione aurea o "sezione divina" esula da questi rapporti. È stata usata anch'essa, ma non è mai stata confusa con i rapporti armonici, che sono definiti tali proprio perché sono rapporti musicali. 1:2 è equivalente a un diapason, 2:3 è l'accordo di quinta, 3:4 è l'accordo di quarta. Il doppio accordo di quarta (o doppio diatessaron, in Greco) è il 16/9 che abbiamo nominato. Il doppio accordo di quinta (o doppio diapente) è il 9/4 (taglio interessante, da provare... Wink ).

La differenza fondamentale tra i rapporti armonici e la sezione aurea è che i primi generano superfici modulari la cui base è il quadrato, mentre un rettangolo aureo non può essere suddiviso in moduli quadrati senza un 'residuo'. È vero che si potrebbe in parte risolvere con la serie di Fibonacci, serie numerica il cui rapporto -crescendo la serie- s'approssima parecchio alla sezione aurea, ma che io sappia non è stata usata in architettura.

L'uso delle proporzioni armoniche in architettura ha due principali ragioni. Una pratica: disporre di superfici modulari regolari (a base quadrata). Una 'filosofica': costruire utilizzando i rapporti musicali innesca una serie di corrispondenze che travalicano musica e architettura, e abbracciano una visione dell'universo ordinato, armonico, appunto, la cui sfera celeste si rispecchia in terra grazie all'architettura. Alle spalle di questa visione del mondo vi sono Platonismo e Pitagorismo, in sintesi.


Il rapporto aureo è stato il primo "modulo" ad essere stato utilizzato in architettura (lo trovi nelle piramidi, nel Partenone e in generale nell'arte greca); questo perché era considerato il rapporto naturale con la maggior armonia (non musicale) in assoluto.
Storicamente questo rapporto è antecedente a quelli musicali e/o matematici; almeno architettonicamente parlando.
Al rapporto aureo si rifanno quadri rinascimentali (la Monnalisa per fare un esempio famoso), il palazzo di vetro delle nazioni unite e molti componimenti (mozart, bach) e nella serie di fibonacci.
Ciao

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teod
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 1:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Cosimo M. ha scritto:

Suppongo che il formato derivi dal "modo in cui gli occhi guardano la scena".


In che senso?
Il formato "ideale" sono convinto che non esista; ciò che si inquadra ha una propria proporzione: che sia 4/3 o altro poco importa; il soggetto stesso dovrebbe richiamare spontaneamente una proporzione geometrica del rettangolo in cui sta contenuto.
4/3 e 3/2 li trovo semmai una "limitazione"; personalmente cerco sempre di slegarmi il più possibile da questo concetto anche quando inquadro; mentalmente cerco, ma non sempre ci riesco, di immaginarmi il taglio, in base a ciò che voglio fotografare; in pratica cerco di evitare di farmi condizionare.
Ciao

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_Nico_
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 2:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Carlo (et alii), 'sentire' più il 4/3, piuttosto che il 3/2 o altri formati, non è altro che una questione di stile. Gli stili, nell'arte, sono anzitutto questione di proporzioni. Non solo proporzioni, ma anzitutto proporzioni. Noi Italiani, per esempio, abbiamo un senso per il rapporto tra le parti che vedo rispecchiato nel tuo e altri interventi: siamo un po' tapperelli... LOL

Scherzo, ma è vero. Nell'architettura gotica la nostra declinazione dello stile è sempre meno slanciata. A parità di pianta una chiesa francese, tedesca o inglese sarebbe più alta, e talvolta di molto, e con molte più guglie. Col Rinascimento, poi, abbiamo ancor ridotto lo slancio della costruzione, tendendo quasi al quadrato -come modello.

Quando nell'Ottocento si cominciano e recuperare gli stili antichi, e quelli nazionali, il resto d'Europa si lancia nel Neogotico, noi nel Neorinascimento... Wink

Proprio la tua e altre considerazioni sono alla base delle mie scelte, ma opposte. Voglio respiro nelle immagini, spaziosità, e il 4/3 lo trovo spesso inidoneo a questo fine. Ecco perché talvolta taglio in 16/9. Ma, come hai ben capito, sono io controcorrente, rispetto al gusto nazionale. E non solo in quest'aspetto del tutto marginale... Wink

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teod
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 2:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

_Nico_ ha scritto:
Carlo (et alii), 'sentire' più il 4/3, piuttosto che il 3/2 o altri formati, non è altro che una questione di stile. Gli stili, nell'arte, sono anzitutto questione di proporzioni. Non solo proporzioni, ma anzitutto proporzioni. Noi Italiani, per esempio, abbiamo un senso per il rapporto tra le parti che vedo rispecchiato nel tuo e altri interventi: siamo un po' tapperelli... LOL

Scherzo, ma è vero. Nell'architettura gotica la nostra declinazione dello stile è sempre meno slanciata. A parità di pianta una chiesa francese, tedesca o inglese sarebbe più alta, e talvolta di molto, e con molte più guglie. Col Rinascimento, poi, abbiamo ancor ridotto lo slancio della costruzione, tendendo quasi al quadrato -come modello.

Quando nell'Ottocento si cominciano e recuperare gli stili antichi, e quelli nazionali, il resto d'Europa si lancia nel Neogotico, noi nel Neorinascimento... Wink

Proprio la tua e altre considerazioni sono alla base delle mie scelte, ma opposte. Voglio respiro nelle immagini, spaziosità, e il 4/3 lo trovo spesso inidoneo a questo fine. Ecco perché talvolta taglio in 16/9. Ma, come hai ben capito, sono io controcorrente, rispetto al gusto nazionale. E non solo in quest'aspetto del tutto marginale... Wink


Interessante... ma ti sto perdendo.... LOL
Specie qui:
_Nico_ ha scritto:
Non solo proporzioni, ma anzitutto proporzioni.

e qui:
_Nico_ ha scritto:

Nell'architettura gotica la nostra declinazione dello stile è sempre meno slanciata.

Very Happy

Comunque hai ragione...
Sarà perché preferisco il 3/2 o il 16/9 al 4/3 che io VOGLIO i grattacieli a Milano? Al contrario di 3/4 (tanto per stare in proporzione Very Happy) degli architetti (e non solo) milanesi?
Very Happy
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_Nico_
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 2:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

teod ha scritto:
Il rapporto aureo è stato il primo "modulo" ad essere stato utilizzato in architettura (lo trovi nelle piramidi, nel Partenone e in generale nell'arte greca); questo perché era considerato il rapporto naturale con la maggior armonia (non musicale) in assoluto.
Storicamente questo rapporto è antecedente a quelli musicali e/o matematici; almeno architettonicamente parlando.
Al rapporto aureo si rifanno quadri rinascimentali (la Monnalisa per fare un esempio famoso), il palazzo di vetro delle nazioni unite e molti componimenti (mozart, bach) e nella serie di fibonacci.
Ciao

Che il rapporto aureo sia il "primo" modulo usato in architettura è tutto da dimostrare. Citi le piramidi, il Partenone e l'arte greca. Non so su quali fonti ti basi, ma posso dirti che quelle divulgazioni che ti mostrano una lineetta rossa sul Partenone e dicono che è in proporzioni auree non sono affidabili. Talmente poco affidabili che quando l'ho studiato (cioè misurato rigorosamente, pezzo per pezzo) ho scoperto che invece è costruito in proporzioni rigorosamente armoniche (guarda un po'... Smile ).

Se hai delle fonti che possano dimostrare l'antecedenza della sezione aurea su altri rapporti, o in genere su un qualsiasi rapporto usato in architettura, giramele. Se sono attendibili le consulterò con attenzione e piacere. Ma ne dubito fortemente: in genere sulla sezione aurea gira una serie di notizie -che conosco bene, molto bene- per lo più compendiarie, e quasi mai verificate, talvolta iperboliche e molto deboli dal punto di vista metodologico.

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teod
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 2:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

_Nico_ ha scritto:
Ma ne dubito fortemente: in genere sulla sezione aurea gira una serie di notizie -che conosco bene, molto bene- per lo più compendiarie, e quasi mai verificate, talvolta iperboliche e molto deboli dal punto di vista metodologico.


Questo è poco ma sicuro; sta di fatto che da generazioni (secoli?) l'architettura viene insegnata utilizzando come esempio il rapporto aureo che alla fine, si può ritrovare ovunque (così come qualsiasi altro rapporto se lo sai cercare).
Sarà forse una reticenza di questo losco individuo?

creato da tal Les Corbusier che, volente o nolente, ha tanto segnato (purtroppo) l'architettura occidentale del secolo scorso?
Ciao

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palmerino
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 2:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il formato 4/3, proprio perchè più quadrato, sfrutta meglio l' angolo di copertura dell' ottica (e qui ci siamo).
Ma che significa in pratica?
Significa che considerando il rapporto fra i lati lunghi abbiamo il fattore 2x (con il 24x36mm), ma considerando con il lato corto, il rapporto scende ad 1,7777.
In pratica, lo standard 14-45mm si comporta alla focale grandangolare come un 28mm considerato il lato lungo ed un 25mm sul lato corto....ovvero è un grandangolo sensibilmente maggiore di un classico 28mm usato con le proporzioni 2/3.
Inoltre non è poi così distante dall' aps: il full-frame è grande, i sensori delle compatte....sono minuscoli, ma nel mezzo, il 4/3 e l' aps stiamo lì come dimensioni.
Il grafico illustra meglio di tante parole:



Ma allora perchè le Olympus sono generalmente più rumorose?
Perchè i tecnici hanno scelto sensori Kodak che sono più rumorosi della media (oltre 400 iso), ma che conservano una resa dei colori molto simile alla pellicola (non a caso, la Kodak, come la Fuji, altra casa apprezzata, fabbrica pellicole: anche il rumore "assomiglia" alla grana).
Già i sensori Panasonic sono meno rumorosi (mi ricordo che all' uscita della E-330, negli Usa, i fotografi amanti del sensore Kodak erano molto preoccupati dalla nuova partnership).
Adesso si potrà benissimo privilegiare il formato 2/3 (l' ho usato per una vita con le mie 35mm) e continuare a scattare con l' aps od il full-frame, però obiettivamente io stampo un formato gobibile (30x40cm), ho meno problemi nel creare album libro (alternare foto quasi quadrate agevola l' impaginazione) e nelle foto verticale non ho, finalmente, immagini molto "allungate".
Stampando foto esposte (bene) anche ad 800 iso (sempre 30x40cm con la "vecchia" E-1, figuriamoci con la E-400) nessuno nota il rumore e posso usare anche a tutta apertura i miei Zuiko Pro (nessun problema particolare, come distorsione, vignettatura e resa ai bordi), inoltre scatto con tempi molto lenti, ovvero 1 stop in meno del reciproco della focale (specchio e chiusura del diaframma pressochè esenti dalle vibrazioni).
Ora, se questo sistema non agevolasse un fotografo....credo che solo uno che non avesse mai fotografato con la 35mm a pellicola potrebbe dire ciò, perchè io l' ho fatto per anni e mi scontravo con la resa dei negativi colori (non superavo i 400 iso) ed sebbene avessi ottime ottiche fisse luminose, spesso ero costretto a diaframmare per avere una discreta profondità di campo, cosa che il 4/3 mi ha risolto alla grande.
Ma lo sfuocato?
Basta un' ottica luminosa e si avrà lo sfuocato che serve: uso il 50mm f:1,4 Zuiko Om (adattato) e nei ritratti devo stare attento, altrimenti perdo la nitidezza degli occhi del soggetto: di solito il 50mm f:2,8 del Sigma 18-50mm che ho, è sufficiente.
Ripeto...ognuno è libero di scegliere il proprio sistema....ma non mi sembra che il 4/3 riduca le possibilità del fotografo, ma le amplia.
Per me, ovvio (reportage). Wink


Ultima modifica effettuata da palmerino il Ven 14 Set, 2007 11:41 am, modificato 2 volte in totale
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_Nico_
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 2:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

teod ha scritto:
Interessante... ma ti sto perdendo.... LOL
Specie qui:
_Nico_ ha scritto:
Non solo proporzioni, ma anzitutto proporzioni.

e qui:
_Nico_ ha scritto:

Nell'architettura gotica la nostra declinazione dello stile è sempre meno slanciata.

Very Happy

Comunque hai ragione...
Sarà perché preferisco il 3/2 o il 16/9 al 4/3 che io VOGLIO i grattacieli a Milano? Al contrario di 3/4 (tanto per stare in proporzione Very Happy) degli architetti (e non solo) milanesi?

Smile

Ovviamente uno stile dipende dalle proporzioni, ma anche dai materiali, dalle scelte compositive... Per esempio nel periodo neoclassico ci s'imbatte in pitture costruite in 4/3. Non solo scelgono questo formato poco dinamico, ma insistono sugli assi ortogonali: sulla staticità, insomma, statuaria. Un pittore manierista non utilizzerebbe quelle proporzioni, ma se le utilizzasse insisterebbe su diagonali e curve: e piuttosto che staticità, s'avrebbe impressione di instabilità... Wink

Le proporzioni sono importanti, ma dipendono anche dai materiali. Per dare più slancio all'architettura gli architetti gotici -che si formano in cantiere...- cominciano a tagliare la pietra contro vena, perché abbia più resistenza. Ma la sola pietra non basterà, perché le ogive scaricano il peso all'esterno, e così sarà necessario sostenere le spinte centrifughe con gli archi rampanti.

Quello che sognavano gli architetti gotici lo han potuto realizzare gl'ingegneri dell'Ottocento: perché usavano il ferro, invece della pietra. La logica costruttiva resta identica, ma lo slancio e la leggerezza consentite dal ferro sono ben più ampie...

Grattacieli a Milano? Il Pirellone, e la torre Velasca. A ben pensarci, tapperelli anche loro... Mandrillo

Il "losco individuo" che citi, il signor Jeanneret, più noto come Le Corbusier, scopre le mirabilie della sezione aurea quando i cubisti organizzano una mostra sulla section d'or. Tra i responsabili di questa riscoperta Matila Ghyka, con il suo monumentale Le nombre d'or. Il testo è stato abbondantemente saccheggiato, e male, come avviene in questi casi, ma merita d'esser letto. Purtroppo non c'è l'edizione italiana. Comincia lui l'arruolamento obbligatorio di molte opere nel battaglione della sezione aurea, ma è molto documentato, e stimolante, anche dove sbaglia.

Le Corbusier può tranquillamente essere assolto dalle malefatte dell'edilizia contemporanea: basta leggere le sue straordinarie osservazioni urbanistiche. Davvero straordinarie, ma ahimè in anticipo sui tempi di circa 50 anni... Crying or Very sad

I suoi seguaci un tanto al quintale, invece... Non ci siamo

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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 2:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
ciò che si inquadra ha una propria proporzione: che sia 4/3 o altro poco importa; il soggetto stesso dovrebbe richiamare spontaneamente una proporzione geometrica del rettangolo in cui sta contenuto.


Interessante punto di vista, ma "soggetto" è per me ciò che il fotografo individua come soggetto, cioè è una costruzione del fotografo, che deriva da un suo processo creativo e culturale. La proporzione dell'inquadratura deriva pertanto da un'interpretazione soggettiva, eventualmente filtrata da un'appartenenza culturale.

In questo senso sono d'accordo. E qui si collocano rapporti armonici e sezioni auree, che denotano l'adesione ad un modello culturale o stilistico.

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_Nico_
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 3:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

palmerino ha scritto:
Ripeto...ognuno è libero di scegliere il proprio sistema....ma non mi sembra che il 4/3 riduca le possibilità del fotografo, ma le amplia.
Per me, ovvio. Wink

Beh, ovvio sì: lo ripeti da anni... Smile

T'ho pensato alcune settimane fa, sai? Un'amica m'ha chiesto di fotografare le evoluzioni ginniche della figlia in una gara regionale. Mi sono fatto conquistare dall'avvenenza... Rolling Eyes

Ho dovuto scattare a 1600 ISO, 1/160 fisso a 2,8. I risultati non m'hanno entusiasmato (ho fotografato con la D200). C'era anche un fotografo 'accreditato', di quelli che vendono sul luogo. Smistava la scheda alla ragazza, che mostrava le foto agli acquirenti, e le stampava sul momento. A parte la sua scortesia -ha preteso che non fotografassi da dove fotografava lui- sono rimasto stupito quando ho visto che usava la Olympus.

La mia amica ha comprato un paio di foto scattate dal soggetto. Lì ho visto i limiti del soggetto, e quelli del sistema... Le mie foto le ritengo mediocri, soprattutto per il dettaglio, che a 1600 si riduce parecchio. Ma per il resto ho cercato di fare il meglio possibile. Le foto del soggetto erano da piangere. I limiti del signore: fotografare in condizioni di luce pessima senza un corretto bilanciamento del bianco significa ottenere foto che virano dal verdastro spinto al giallastro poco vivace. E infatti i suoi JPG erano tutti così.

Ma anche i limiti del sistema mi erano evidenti: 1) il dettaglio, veramente modesto nelle mie, era del tutto deficitario nelle sue foto. Un polpettone verdastro di pixel mal combinati. 2) ad aggravare la situazione la profondità di campo, limite robusto del sistema 4/3". Il signore, non so se per ignoranza o per precisa intenzione, se ne infischiava degli orrendi striscioni che tappezzano i muri di queste palestre. Con la grande profondità di campo che aveva la sua lente (e/o le sue impostazioni), nelle sue foto si capiva che c'era qualche ragazza pixelata che zompettava tra la salumeria vattelapesca e la concessionaria tiziocaio...
Una vera pena. Inutile dire che io gli striscioni li ho evitati come il tifo petecchiale, e comunque ho potuto godere d'uno sfocato che è inimmaginabile a guardare le sue foto.

Avendolo visto scattare con la Olympus, m'ero chiesto che risultati potesse dare in quella situazione. Ecco, i risultati non mi sono parsi particolarmente confortanti. Inutile dire che secondo me un professionista che lavori sistematicamente in quelle condizioni di luce dovrebbe lavorare con una 5D -lo dice uno che ha cinque Nikon...

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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 3:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

palmerino, guarda che 4:3 non è solo Olympus, ad esempio è anche la Pentax 645 di _Niko_.
Qui non stiamo discutendo se il sistema 4:3 Olympus sia meglio o peggio dell'APS-C (che è un 3:2) ma del rapporto dei lati in se, a prescindere dall'elemento sensibile e dalle sue dimensioni.
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teod
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 3:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

palmerino ha scritto:

Per me, ovvio (reportage). Wink


Per me è ovvio che qualsiasi cosa scenda al di sotto dei 20 mm equivalenti al formato 35 mm sia meglio... a ognuno il suo; grazie al digitale abbiamo a disposizione fattori di moltiplicazione 1x, 1.6x, 1.3x, 2x e oltre, sulle compatte, cosa che consente di utilizzare le "vecchie" ottiche pensate solo per la pellicola in modi diversi, e di avere quelle nuove che sono ottimizzate per i sensori che vanno a "chiudere" i buchi lasciati dai sistemi precedenti...
Se un sistema unico come il quattroterzi di Olympus & co. avrebbe preso veramente piede oggi avremmo meno scelta e questo sarebbe solo negativo.
Ciao

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palmerino
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MessaggioInviato: Gio 31 Mgg, 2007 3:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

@ Nico
Concordo: considera che ho visto delle foto di una comunione eseguite con la Eos 5D ed avevano i vestiti "bruciati"....ovvero palesamente sovraesposti.
C' era una foto con il soggetto principale (3-4 ragazzi) sfuocati al centro a circa 3 metri e dietro gli altri ragazzi a fuoco (?) e l' unica interna, dove non si vedeva nessun rumore (ma stampa 16x24cm), leggermente micromossa.
E dire che il fotografo lo conosco e mi ha scattato le foto al mio matrimonio, ma per fortuna 9 anni fà usava la Zenza Bronica ed anche la 35mm in appoggio (tutto in pellicola, ovviamente). Wink
Quello che dici però è una condizione, purtroppo, molto diffusa: molti "colleghi" se ne fregano di scattare delle belle immagini e soprattutto non si sforzano più di tanto: possono anche usare sistemi eccellenti, ma se poi non si degnano di spostarsi per "eliminare" un cartellone pubbliciatario....
Mentre il fotoamatore a volte si fà tanti problemi per lo strumento, senza curare la tecnica, la teoria....l' ideale sarebbe una via di mezzo, ma dall' altra parte c' è il "pubblico", ovvero chi acquista le immagini o le osserva solamente...non ha una grande cultura sulla qualità dell' immagine e questo si riflette nella bassa qualità che si vede in giro. Triste
Ti faccio un esempio banale: un 50x75cm da una medio formato 6x9cm è migliore di un 50x70cm da un "file" della mia E-1, eppure il mio committente è rimasto appagato dalla resa della digitale.
Io non ero soddisfatto (alla distanza di osservazione corretta, notavo una leggera perdita di dettaglio in alcune zone ed un paio di linee diagonale leggermente seghettate), ma neanche mia moglie, fotografa, si è accorto di nulla.
Certo la foto era molto bella e questo gioca molto a favore della sua godibilità, ma questo vede la gente: se la stampa sia bella, non se ultra dettagliata od esente da rumore.
Se poi acquistasse foto anche con lo striscione pubblicitario dietro.....
Quello che mi interessa molto, non è tanto nel sistema 4/3 vs aps, non è fondamentale, ma nella imparare con umiltà a scattare una bella foto.
Pochi sono disposti a studiare e molti professionisti non si sforzano più di tanto a vendere fotografie migliori.
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