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niepce
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Iscritto: 17 Set 2006
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MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 5:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Questa volta non alimenterò la discussine, ognuno dal suo punto di vista ha ragione Ok! Ok! Ok!

Quando dicevo a mia figlia che commercialmente occorreva seguire le ultime tecniche portando come esempio che al tempo dell'arrivo dell'auto i vetturini furbi presero la patente e comperarono il taxi lei mi rispondeva che a 100 anni di distanza esistevano ancora le carrozzelle, va bè io sono il taxi e voi la romantica carrozzella, buona per un giro turistico ma inutile nelle altre occasioni.

se 50 anni fa (per tornare al tema iniziale) non avessi scelto di portare in camera oscura il mondo del colore sarei rimasto il negozietto di paese come i miei concorrenti, che invece divennero miei clienti con l'avventura di laboratorio professionale conto terzi, che resse per una trentina di anni fino a non poter più sostenere la concorrenza delle multinazionali mi trasformai in studio di fotografia industriale e poi la naturale evoluzione nel mondo della fotografia pubblicitaria (campagne) dove per fisiologici motivi dinastici operano prevalentemente mio genero e mia figlia (tre giorni la settimana Arezzo - Milano sarebbero per me devastanti).

Sostenete che il digitale non è più economico, e chi lo ha mai detto?? che non è più veloce e anche questo è vero, gli scatti (senza costo di materiale) sono sempre tanti, da scegliere, convertire dal Raw archiviare ottimizzare ecc. solo una cosa è certa lavori sul sicuro, segui tutto in tutti i tempi del percorso, non esistono disastri irreparabili di camera oscura (naturalmente archiviando subito il materiale sorgente) puoi scegliere e giudicare sul posto con il cliente e trattare con le tipografie con dati reali.

Per quanto riguarda l'utilizzare da appassionati le tecniche all'argento, non posso che seguirvi con tanto affetto e anche invidia.

Purtroppo la mia utilità è molto relativa, abbandonai il bianconero cinquanta anni fa, quando ancora non esistevano chimici confezionati, o perlomeno non erano alla portata del comune fotografo, io ricordo ancora gli sviluppi come metol, idrochinone, solfito di sodio carbonato di potassio e mezzo grammo di bromuro, non come D23 o D76 le carte solo baritate avevano tanto argento che dava neri profondi e durante lo sviluppo apparivano lentamente, le rare volte che mi sono riprovato a stampare bianco e nero anche con le Elit o altro materiale pregiato, mi sembrava di aver completamente disimparato a stampare. Anche con il colore dopo i primi tempi pionieristici la camera oscura si automatizzò completamente con i rulli che uscivano asciutti nella misura di 200 all'ora e la stampa avveniva in piena luce con i printer che sostituivano gli ingranditori sempre più relegati alle sole lavorazioni che necessitavano di interventi.

Concludo prima di ricevere inviti a zittirmi come fortunatamente per voi avevo ultimamente fatto Trattieniti Trattieniti Trattieniti Trattieniti Trattieniti

Una cosa devo però dirla, nonostante le ormai consuete discussioni su analogico/digitale, ricordiamo che indipendentemente dalle tecniche usate la fotografia, è immagine, comunicare sensazioni e sentimenti e questo si fa indipendentemente dalla tecnica usata conoscendo, la composizione, la luce, la scelta dei soggetti e tante altre piccole cose non inerenti alla tecnica ma al gusto ed espressività di chi fotografa.

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vecchiofotografo
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gandalfk7
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MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 6:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

a me affascina anche solo ascoltare questi racconti.
io non ho idea di come fosse il campo fotografico nel passato,
ho giusto un'idea di innovazione tecnologica ma non molto di più.

vuoi che ci perdiamo tutte queste conoscenze?

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Utente ri-digitalizzato - Il mio ultimo lavoro: Alice in Snowland!!
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Sul mercatino ho felicemente concluso con: Davvero tanti amici del forum! non ho più spazio in firma e credo non serva tenere il conto
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Tomash
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Iscritto: 21 Giu 2005
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Località: Bologna

MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 6:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

gandalfk7 ha scritto:
a me affascina anche solo ascoltare questi racconti.
io non ho idea di come fosse il campo fotografico nel passato,
ho giusto un'idea di innovazione tecnologica ma non molto di più.

vuoi che ci perdiamo tutte queste conoscenze?


E' sì, resta con noi e facci sognare !
Sei un testimone della tecnica fotografica e della fotografia dal dopoguerra ad oggi, e non un dilettante, ma un professionista !
Ma hai usato anche la Kodak Speedgraphic ?
Che attrezzature hai avuto ai bei tempi ?
Come si usavano ?
Quali erano le mode di quei tempi ?
Come hai vissuto la comparsa della Nikon F ?
Hai sciupato molte Rolleiflex biottiche ?
Potrei farti qualche migliaio di domande.
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bogus
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Iscritto: 24 Set 2005
Messaggi: 956

MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 6:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io penso che sono due sistemi, due filosofie e modi di vedere la fotografia completamente diversi.
Patteggiare per uno o per l'altro a spada tratta credo che non sia giusto.
Oggi la digitalizzazione è entrata ovunque non solo nel mondo fotografico, e i vantaggi penso che siano innegabili, parlo commercialmente, al livello industriale.
Io faccio l'operatore di stampa offset, una volta su una macchina da stampa lavoravano tre persone.Oggi ne basta una perchè la macchina si carica le lastre da sola , prende il registro, legge il retino di stampa e si bilancia il calamaio. Prima
l'operatore perdeva ore a bilanciarsi la stampa,sicuramente era più creativo e divertente per lui ma a discapito della produttività.
Questo per quando riguarda la parte produttiva, perchè ad esempio se si devono presentare dei lavori importanti per mostre,concorsi, ecc.Immaggino che gli sviluppi e le stampe avvengano ancora in camera oscura.
Ripeto, credo che siano due sistemi e due filosofie completamente diversi che possono convivere l'una accanto all'altra e non necessariamente una deve essere migliore dell'altra.
Diciamo che il digitale sta al Fastfood come l'analogico sta allo Slow Food. Smile
Non credo che l'analogico sparirà,piuttosto credo che diventerà sempre più un settore di nicchia,questo ovviamente porterà ad una lievitazione dei prezzi verso l'alto Triste
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impressionando
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MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 8:52 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Veramente sentir parlare di digitale in questa sezione mi disturba se non altro per dover perder tempo a leggere. Ci sono sezioni apposite dove non si parla e non si pompa altro.
Io non faccio fotografia industriale, non ho un lab. industriale, non sono nemmeno un piccolo artigiano, mi diletto solamente con una cosa chiamata fotografia chimica e lo considero un bel gioco e passatempo.
Se il mio lavoro dovesse trarre profitto dalla fotografia sicuramente approffitterei del digitale, ma per fortuna non è così e continuo solamente a giocare.
Mi piace sentir parlare di esperienze, di storia di fotografia, di vecchie tecniche. Mi piace sentir parlare di vecchie carte, di sviluppi faidate, di strattagemmi in povertà. Mi piace sentir parlare di ottiche, di apparecchi, di manualità artigiana... insomma ciò che mi interessa è ciò che posso fare pure io per hobby e che mi può arricchire culturalmente. Non mi interessano elucubrazioni su apparecchi da 200 stampe/ora.

La tua infinita esperienza mettila a disposizione dei neofiti che si avvicinano alla CO in punta di piedi con tanta voglia d'imparare. Scusami ma del digitale questi ragazzi sanno già tutto e probabilmente sei Tu a poter imparare da loro. Wink

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Mi chiamo Paolo.... non impressionando
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.

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potomo
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MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 9:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Io non faccio fotografia industriale, non ho un lab. industriale, non sono nemmeno un piccolo artigiano, mi diletto solamente con una cosa chiamata fotografia chimica e lo considero un bel gioco e passatempo

hai proprio ragione paoloilchimico, per lavoro si hanno dei vincoli (digitale per un migliaio di motivi già citati) ma per hobby possiamo fare ciò che vogliamo, anche decidere di utilizzare per assurdo solo macchine cecoslovacche e pellicole jugoslave.

Anche sul punto di accostare sempre il postulato "fotografare è ottenere una stampa ed esprimersi" non mi convince appieno: il fatto di esprimersi non è l'unico fattore ma è anche importante COME ci esprimiamo.

Qui nella sezione C/O abbiamo deciso di esprimerci più o meno integralmente con attrezzature analogiche ed è per questo niepce che ci potresti aiutare

Smile

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niepce
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Iscritto: 17 Set 2006
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Località: Arezzo

MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 9:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tomash ha scritto:
gandalfk7 ha scritto:
a me affascina anche solo ascoltare questi racconti.
io non ho idea di come fosse il campo fotografico nel passato,
ho giusto un'idea di innovazione tecnologica ma non molto di più.

vuoi che ci perdiamo tutte queste conoscenze?


E' sì, resta con noi e facci sognare !
Sei un testimone della tecnica fotografica e della fotografia dal dopoguerra ad oggi, e non un dilettante, ma un professionista !
Ma hai usato anche la Kodak Speedgraphic ?
Che attrezzature hai avuto ai bei tempi ?
Come si usavano ?
Quali erano le mode di quei tempi ?
Come hai vissuto la comparsa della Nikon F ?
Hai sciupato molte Rolleiflex biottiche ?
Potrei farti qualche migliaio di domande.


Non sapete come mi piacerebbe farlo, ma dalle trascorse esperienze credo che la cosa avrebbe però ben poco seguito farebbe la fine delle mie descrizioni degli apparecchi delle origini fotografiche (jourassic camera) certo di aneddoti sulla vita fotografica dell'epoca ne avrei tanti, ma per renderli interessanti dovrei saper scrivere in modo brillante e accattivante doti che purtroppo mi mancano.

Ad esempio mi chiedi della Speedgraphic, no non l'ho mai avuta, per primo perchè era fuori per le mie possibilità economiche di quei tempi e poi per il fatto che non sono mai riuscito a capire come facessero gli americani a fare foto di attualità con un simile apparecchio che pur usando come normale il 135 (piuttosto corto sul 4x5") a diaframmi umani
se mettevi a fuoco il naso sfuocavi gli occhi, eppure almeno nei film si vedono i fotoreport sparare senza neppure inquadrare, forse il segreto stava nei grandi vacublitz con attacco edison che permettevano si di lavorare con diaframmi attorno a 32/64 ma che purtroppo costavano il corrispondente di 30 € di oggi ed allora una fotografia che solo di luce costava detta cifra non era neppur pensabile, quando poi ho potuto permettermi una folding 4x5" preferii la tedesca Linhoff che anche se più pesante era più indicata per foto tecniche, macchina che possiedo ed uso tutt'ora con montato un dorso a scansione.

Per le rollei la parola "sciupato" è perfettamente indicata, si trattava della sorella minore Rolleicord che non usavo più per l'ottica con qualche graffio anche il mio orologio aveva tutto il vetro graffiato mi azzardai a pulirlo con l'allora "Sidol" un prodotto da cucina, l'orologio ne uscì magnificamente trasparente e senza un graffio, mi feci coraggio ed usai la stessa tecnica per l'obiettivo di ripresa della Rollei, ma qui le cose non andarono allo stesso modo e nonostante tutto l'mpegno i risultati furono un ottica superflou adatta solo ad effetti nebbia o ritratti a signore un pò avanti negli anni. Very Happy Very Happy Very Happy

La mia prima reflex e stata la "Rectaflex" un antesignana e sfortunata reflex tutta italiana che anticipò di vari anni le Nikon, montava stupende ottiche "Angeniux". ma costringeva ad aprire manualmente il diframma per scatto e visione, ma non ho mai amato il 35mm. in genere ed alla Nikon sono partito direttamente dalla F2 dedicata generalmente all'uso con soffietti ed anelli per supermacro, duplicazione dia ecc.

Sulle mode dei tempi occorrerebbe troppo spazio e credo di avervi già abbondantemente annoiato, solo una cosa, in quell'epoca potevamo fotografare un bambino biondo in controluce ai giardinetti, cosa gradita alle mamme senza il rischio di essere neppur lontanamente tacciato di pedofilo e ricordo di essermi alzato alle 6 del mattino (cosa tragica per me) per fotografare Fausto Coppi e la dama bianca se si recavano ad una cacciata in Toscana,
cedendo la foto ai giornali per il solo rimborso spese e la gratificazione della firma sotto la foto.

Forse erroneamente ritengo che siano proprio questi concetti ad aver cambiato il mondo fotografico più che l'evoluzione digitale.

Voi che ne dite??

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gandalfk7
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Iscritto: 27 Feb 2006
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MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 9:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

niepce ha scritto:
Non sapete come mi piacerebbe farlo, ma dalle trascorse esperienze credo che la cosa avrebbe però ben poco seguito farebbe la fine delle mie descrizioni degli apparecchi delle origini fotografiche (jourassic camera) certo di aneddoti sulla vita fotografica dell'epoca ne avrei tanti, ma per renderli interessanti dovrei saper scrivere in modo brillante e accattivante doti che purtroppo mi mancano.

Ad esempio mi chiedi della Speedgraphic, no non l'ho mai avuta, per primo perchè era fuori per le mie possibilità economiche di quei tempi e poi per il fatto che non sono mai riuscito a capire come facessero gli americani a fare foto di attualità con un simile apparecchio che pur usando come normale il 135 (piuttosto corto sul 4x5") a diaframmi umani
se mettevi a fuoco il naso sfuocavi gli occhi, eppure almeno nei film si vedono i fotoreport sparare senza neppure inquadrare, forse il segreto stava nei grandi vacublitz con attacco edison che permettevano si di lavorare con diaframmi attorno a 32/64 ma che purtroppo costavano il corrispondente di 30 € di oggi ed allora una fotografia che solo di luce costava detta cifra non era neppur pensabile, quando poi ho potuto permettermi una folding 4x5" preferii la tedesca Linhoff che anche se più pesante era più indicata per foto tecniche, macchina che possiedo ed uso tutt'ora con montato un dorso a scansione.

Per le rollei la parola "sciupato" è perfettamente indicata, si trattava della sorella minore Rolleicord che non usavo più per l'ottica con qualche graffio anche il mio orologio aveva tutto il vetro graffiato mi azzardai a pulirlo con l'allora "Sidol" un prodotto da cucina, l'orologio ne uscì magnificamente trasparente e senza un graffio, mi feci coraggio ed usai la stessa tecnica per l'obiettivo di ripresa della Rollei, ma qui le cose non andarono allo stesso modo e nonostante tutto l'mpegno i risultati furono un ottica superflou adatta solo ad effetti nebbia o ritratti a signore un pò avanti negli anni. Very Happy Very Happy Very Happy

La mia prima reflex e stata la "Rectaflex" un antesignana e sfortunata reflex tutta italiana che anticipò di vari anni le Nikon, montava stupende ottiche "Angeniux". ma costringeva ad aprire manualmente il diframma per scatto e visione, ma non ho mai amato il 35mm. in genere ed alla Nikon sono partito direttamente dalla F2 dedicata generalmente all'uso con soffietti ed anelli per supermacro, duplicazione dia ecc.

Sulle mode dei tempi occorrerebbe troppo spazio e credo di avervi già abbondantemente annoiato, solo una cosa, in quell'epoca potevamo fotografare un bambino biondo in controluce ai giardinetti, cosa gradita alle mamme senza il rischio di essere neppur lontanamente tacciato di pedofilo e ricordo di essermi alzato alle 6 del mattino (cosa tragica per me) per fotografare Fausto Coppi e la dama bianca se si recavano ad una cacciata in Toscana,
cedendo la foto ai giornali per il solo rimborso spese e la gratificazione della firma sotto la foto.

Forse erroneamente ritengo che siano proprio questi concetti ad aver cambiato il mondo fotografico più che l'evoluzione digitale.

Voi che ne dite??


continua a raccontare!!! Innamorato Innamorato
non puoi fermarti ora, ho imbevuto la mia "spugna-del-sapere"
nel tuo fiume di conoscenza, se mi lasci senza potresti causare gravi ripercussioni!!

la discussione "jurassic camera" la ho letta e mi ha impressionato,
non avevo ami visto (o quasi) macchine così strane Very Happy

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niepce
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Iscritto: 17 Set 2006
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MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 9:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

paoloilchimico ha scritto:
Veramente sentir parlare di digitale in questa sezione mi disturba se non altro per dover perder tempo a leggere. Ci sono sezioni apposite dove non si parla e non si pompa altro.
Io non faccio fotografia industriale, non ho un lab. industriale, non sono nemmeno un piccolo artigiano, mi diletto solamente con una cosa chiamata fotografia chimica e lo considero un bel gioco e passatempo.
Se il mio lavoro dovesse trarre profitto dalla fotografia sicuramente approffitterei del digitale, ma per fortuna non è così e continuo solamente a giocare.
Mi piace sentir parlare di esperienze, di storia di fotografia, di vecchie tecniche. Mi piace sentir parlare di vecchie carte, di sviluppi faidate, di strattagemmi in povertà. Mi piace sentir parlare di ottiche, di apparecchi, di manualità artigiana... insomma ciò che mi interessa è ciò che posso fare pure io per hobby e che mi può arricchire culturalmente. Non mi interessano elucubrazioni su apparecchi da 200 stampe/ora.

La tua infinita esperienza mettila a disposizione dei neofiti che si avvicinano alla CO in punta di piedi con tanta voglia d'imparare. Scusami ma del digitale questi ragazzi sanno già tutto e probabilmente sei Tu a poter imparare da loro. Wink


Questo tuo post è arrivato mente stavo rispondendo a Tomash, rivelando la tua tendenza talebana a metterti in cattedra per non accettare che in fondo non esistono compartimenti stagni.

Questo imporre che in camera oscura si parli solo di quello che a te interessa, non considerando che per spiegare è necessario anche fare confronti con altre tecnologie, anche se non ci piacciono, o ad attrezzature dedicate ad altre lavorazioni, che non useremo mai.

Oltretutto io avevo parlato di camere oscure altamente automatizzate solo per scusarmi di non essere di grande utilità (solo storica) non avendo mai operato con i prodotti che gli amatori di oggi usano.

Non riesci neppure (solita storia dei compartimenti stagni) ad ammettere che anche chi fa fotografia per mestiere non possa nel tempo libero sentirsi un pò amatore ed uscire a fotografere solo per diletto, Io ho viaggiato molto ma devo ammetere che la maggior parte del mondo l'ho vista attraverso mirini di fotocamere, a me piace fotografare la gente, quello che si vede negli occhi di un bimbo specialmente se di etnia diversa non riuscirò mai a trovarlo in nessun panorama e monumento. ho fotografato con tutte le tecniche e con tutti i formati, basandomi solo sui risultati, il resto è solo un mezzo e limitare la creatività al mezzo credo sia come giudicare un pittore dal tipo di pennello che usa.

Comunque ho ricevuto il messaggio Diabolico Diabolico Diabolico ancora una volta cerchi di farmi capire che non sono gradito, ricordati però che non sei solo, pertanto di messaggi ne attenderò altri prima di fare ancora il permaloso.

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impressionando
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MessaggioInviato: Mer 02 Mgg, 2007 10:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Premetto che mi devi togliere dalla tua lista di quelli che Tu pensi non ti gradiscano; cerca però di tollerare quelli che dicono ciò che pensano o che non la pensano come Te.
Non mi hai inteso e forse ho usato pochi giri di parole.
Vade retro da me l'intenzione di mettermi in cattedra ma la creazione di sezioni nel forum mi sembra fatta per compartimantare le discussioni.
Liberissimo comunque di aprire discussioni tipo digitale vs analogico in qualsiasi sezione, sicuramente non parteciperò, ma se mi apri in CO una discussione tipo "Anniversario" mi sento in dovere di intervenire e, vista l'attualità e la gioventù della foto postata, di fare apprezzamenti al riguardo.
Di discussioni analogico/digitale ce ne sono a iosa e ne fioriscono quotidianamente e se vogliamo essere schietti i Veri talebani sono proprio gli integralisti digitali. Io dal digitale ci son passato dall'A alla Z loro spesso non hanno manco visto l'analogico. (Questa però è una discussione che mi nausea).
Non ho mai detto che un professionista non possa dilettarsi di fotografia, ANZI chi mi legge può testimoniare che ho sempre sostenuto il contrario e predicato la scomparsa dei professionisti per dovere.

Ripeto: mi devi togliere dalla Tua lista di quelli che Tu pensi non ti gradiscano e sono dispiaciuto e sorpreso di aver mai detto qualcosa che ti abbia fatto pensare ciò.

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niepce
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 1:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

x Paoloilchimico,

Va bè sarò senzaltro io che non so leggerti (demenza senile) ma voglio comunque sforzarmi di capire dove è che male interpreto poi credo saremmo tutti e due daccordo di cambiare argomento altrimenti finiamo per diventare odiosi a tutti (spero che non sia già accaduto)

tu dici:
Veramente sentir parlare di digitale in questa sezione mi disturba se non altro per dover perder tempo a leggere.


Penso che al giorno d'oggi il tempo sia prezioso per tutti ma nessuno mi ha mai obbligato a frequentare forum, facendolo per solo diletto, curiosità, o solo voglia di dialogare, non intendo formalizzarmi a regole ferree, anche nel mondo reale è normale passare da un argomento
all'altro, se a te non interessa puoi omettere di leggere, nessuno ti sanzionerà per questo.

Se il mio lavoro dovesse trarre profitto dalla fotografia sicuramente approffitterei del digitale, ma per fortuna non è così e continuo solamente a giocare.

Per fortuna lo dico io, non sai quanto piacere fa svolgere un attività che coincide con la passione ed il gioco.

Non mi interessano elucubrazioni su apparecchi da 200 stampe/ora.


Quali elucrubazioni?? ho solo citato queste attrezzature (200 erano i rulli, le stampe oltre 5000) per giustificarmi di non poter essere utile avendo esperienza solo di macchine automatiche.

Scusami ma del digitale questi ragazzi sanno già tutto e probabilmente sei Tu a poter imparare da loro.

Segnalami dove avrei mai affermato il contrario?

ma se mi apri in CO una discussione tipo "Anniversario" mi sento in dovere di intervenire e, vista l'attualità e la gioventù della foto postata, di fare apprezzamenti al riguardo

Avevo io stesso premesso che postavo una cosa di nessun interesse, parlare però di una lontana prima esperienza di camera oscura
nel topic "camera oscura" non mi sembrava di essere proprio off-topic.

Di discussioni analogico/digitale ce ne sono a iosa e ne fioriscono quotidianamente e se vogliamo essere schietti i Veri talebani sono proprio gli integralisti digitali.

Pienamente daccordo, infatti mi sembra di aver sostenuto solo la fotografia in quanto tale, indipendentemente dai mezzi tecnici che contrariamente a te neppure considero quando giudico un immagine.

Non ho mai detto che un professionista non possa dilettarsi di fotografia, ANZI chi mi legge può testimoniare che ho sempre sostenuto il contrario e predicato la scomparsa dei professionisti per dovere.

Forse come ho premesso non so leggere ma dalle frasi postate ed anche qui riportate mi sembrava tu avessi sempre sottolineato la demarcazione tra amatore e professionista come dovesse trattarzi di due etnie completamente diverse.

Comunque se intendi replicare credo sarebbe opportuno continuare la discussione in Mp. in quanto a me diverte anche (i confronti sono sempre piaciuti tanto che se guardo un film Western parteggio sempre per gli indiani) ma a gli altri utenti credo nel miglior dei casi si annoiano.

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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 6:19 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bando alle ciance !
E veniamo invece ad una questione spinosa di cui oggi si fa un gran parlare.

Ma i clienti, quanto sono sensibili alla qualità ?
Sono in grado di apprezzarla (e pagarla di conseguenza) o purchè costi poco tutto va bene ?
Molti professionisti scrivono lamentandosi che il cliente non capisce un tubo e oggi, in quest'epoca digitale, ne capiscono ancora meno, anzi, si illudono che basta avere i megapixel per ottenere risultati di qualità e a prezzi irrisori.
E' vero tutto ciò ?
Nell'arco degli anni hai notato un cambiamento nel rapporto con la qualità tra i tuoi clienti o in realtà è un problema che affligge la professione da sempre a prescindere dalle tecniche usate ?
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impressionando
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 7:16 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Tomash hai colpito nel segno! Queste sono le domande veramente interessanti da fare a un professionista! E aggiungo: i professionisti sono consapevoli che c'è chi chiede la qualità anche nelle stampine 10x15? Pagandola naturalmente.
Aggiungo anche che il mio primo intento nell'approccio al digitale è stato proprio quello di liberarmi dalla schiavitù dai laboratori dozzinali.

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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 8:23 am    Oggetto: Rispondi con citazione

paoloilchimico ha scritto:
Tomash hai colpito nel segno! Queste sono le domande veramente interessanti da fare a un professionista! E aggiungo: i professionisti sono consapevoli che c'è chi chiede la qualità anche nelle stampine 10x15? Pagandola naturalmente.
Aggiungo anche che il mio primo intento nell'approccio al digitale è stato proprio quello di liberarmi dalla schiavitù dai laboratori dozzinali.


O ecco sì !
Tocchiamo anche questo punto visto che anche io mi rifugiai nel digitale per lo stesso motivo.

Spesso quando si va dal fotografo o dal lab a chiedere stampe noi chiediamo qualità e siamo disposti a pagarla ma invece ci viene offerta rapidità ed economicità.
Sembra un colloqui tra sordi, spesso mi capita di avere la senzazione che il mio interlocutore non capisca o non voglia capire quello che chiedo e per cui sono disposta anche a pagarlo.

Ora, tu niepce che sei stato dalla parte della sviluppatrice che ci dici di questo argomento ?
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niepce
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 11:29 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Credo sia sempre stata una battaglia con perdenti da entrambe le parti, questa una delle principali ragioni per cui sono arrivato alla fotografia industriale e pubblicitaria, quì il cliente che è disposto a pagare centinaia di milioni (parlo ancora purtroppo in lire) per una modella o per la pubblicazione ritiene la spesa per il fotografo quella minore e non è disposto ad accettare compromessi qualitativi. Quando operavo in analogico non era raro il caso che una foto prima di arrivare a quella definitiva venisse ristampata diecine di volte, le variabili di trattamento sono infinite e neppure le più sofisticate attrezzature possono evitarle.

Anche io rimasi shoccato quando la prima volta realizzai un documentario cinematografico usando pellicola negativa rivolgendomi allo stabilimento di sviluppo stampa mi sentii dire che garantivano una copia corretta solo dopo la sesta copia stampata (e pagata Very Happy Very Happy Very Happy )

Fortunatamente oggi per le stampe standard i grandi laboratori hanno raggiunto una qualità più che accettabile, naturalmente non tutte le ciambelle riescono col buco e molti difetti non sono solo del laboratorio,
l'emulsione alla nascita, la delatensificazione (mi sono capitati rulli amatoriali con scene natalizie, mare, ancora scene natalizie ed ancora mare, quanto era stato in macchina quel rullo??) esposizione al calore per non parlare di vistosi errori di esposizione ecc. Fortunatamente quando facevo questo lavoro erano tempi più pionieristici ed il cliente come diciamo noi era più di bocca buona LOL LOL LOL ciò non toglie che anche allora dovevo considerare un buon 50% di rifacimenti, per il professionale era diverso facevamo diecine di provini e la qualità c'era ma provinare le 10x15 avrebbe portato a prezzi assurdi sullo standard il ricarico era solo di poche lire e solo stampandone migliaia all'ora avevamo un guadagno accettabile.

Comunque il guaio più grande è sempre stato quello che il cliente generalmente si rivolgeva al fotografo, in quel caso solo un intermediario, neppure tecnicamente preparato, ci fu un periodo attorno agli anni '80 che la stessa Kodak accettava il ritorno delle stampe non gradite, ma per l'impegno che necessitava la cosa non fu molto pubblicizzata ed adottata dai negozi.

Un piccolo laboratorio a conduzione familiare come il mio è stato uno degli ultimi a morire dato che avevo instaurato contatti diretti con alcuni clienti con esigenze particolari, non solo qualitative ma anche per tagli inquadrature, effetti particolari ecc. dove sopratutto serviva sapere quello che voleva il cliente, un esempio uno poteva fotografare con un filtro 5Y per ottenere tonalità calde, il laboratorio automatico avrebbe tolto la dominante gialla voluta e cercato di stampare la foto nei parametri standar, semplicemente non sapendo che questa era cercata.

Quello che mi sorprende in questo topic è infatti la completa assenza di amatori pronti a dedicarsi alla stampa a colori da negativo, qualche esperinza con il ciba (per me più ostico) poi il deserto. A parte una testa colore per l'ingranditore che ormai si trovano a tre lire e che può essere sostituita con un Khit di filtri, il tratamento può essere abbastanza equiparato al bianco nero sviluppo e sbianca fissaggio, le temperature possono essere tenute sotto controllo con un semplice bagno maria e credetemi gli orizzonti che si aprono sono infiniti.

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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 12:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

niepce ha scritto:
Un piccolo laboratorio a conduzione familiare come il mio è stato uno degli ultimi a morire dato che avevo instaurato contatti diretti con alcuni clienti con esigenze particolari, non solo qualitative ma anche per tagli inquadrature, effetti particolari ecc. dove sopratutto serviva sapere quello che voleva il cliente, un esempio uno poteva fotografare con un filtro 5Y per ottenere tonalità calde, il laboratorio automatico avrebbe tolto la dominante gialla voluta e cercato di stampare la foto nei parametri standar, semplicemente non sapendo che questa era cercata.


Sarebbe per me un sogno avere un laboratorio del genere a portata di mano.
Andare dallo stampatore con il provino e il negativo e dirgli di stamparmela così e cosà.
Ma purtroppo qui a Bologna non ho mai visto nulla del genere, solo negozianti spesso incompetenti e omini dei minilab che se la tirano e i risultati sono sempre le solite foto piallate !
MA perchè usare una macchina manuale quando potrei usare una compattina ultrautomatica che poi ci pensa il lab a mettere a posto tutto ?

Citazione:
Quello che mi sorprende in questo topic è infatti la completa assenza di amatori pronti a dedicarsi alla stampa a colori da negativo, qualche esperinza con il ciba (per me più ostico) poi il deserto. A parte una testa colore per l'ingranditore che ormai si trovano a tre lire e che può essere sostituita con un Khit di filtri, il tratamento può essere abbastanza equiparato al bianco nero sviluppo e sbianca fissaggio, le temperature possono essere tenute sotto controllo con un semplice bagno maria e credetemi gli orizzonti che si aprono sono infiniti.


Caro niepce mi stai tentando.
Io ho già stampato a colori in passato, sia negativi che Chiba.
Avevo anche ottenuto dei risultati, poi, dato che si era in epoca preinternet, tutti i materiali sparirono dai negozi "per mancanza di richiesta" e mi fu impossibile continuare.

Oggi, che si può acquistare in tutto il mondo, è possibile dinovo trovare i materiali, devo solo convincere il mio poderoso Durst 707 Autocolor provvisto di analizzatore, esposimetro e stabilizzatore incorporati ad entrare nella mia CO da bagno.
Ho già un bell'arsenale di droom con tanto di motore che mi permetterebbero di stampare fino al 50x60 (preferisco questo alle bacinelle nel colore).

He già, oggi che mi sono rifatto un bel corredo 6x6 non sarebbe male stampare il colore in autonomia.
Rimani in ascolto, mi sa che dovrai farmi da maestro in questo settore.
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DoF
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 5:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il discorso interessa anche a me... stampando in proprio si unirebbero i vantaggi del negativo e quelli della stampa in casa.

come si fa? dove si trovano i prodotti?
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bierreuno
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 6:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Anche a me il colore interesserebbe ma quello che mi scoraggia sono le temperature da tenere sotto controllo ed imparare la filtratura.
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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 03 Mgg, 2007 6:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

bierreuno ha scritto:
Anche a me il colore interesserebbe ma quello che mi scoraggia sono le temperature da tenere sotto controllo ed imparare la filtratura.


Se la foto è stata scattata a luce diurna, in teoria, con la sola filtratura base dichiarata dal costruttore della carta si dovrebbero ottenere foto senza dominanti.
Spesso una lieve correzzione è necessaria, non fosse altro per compensare il colore della lampada dell'ingranditore e altre piccole varianti che il produttore della carta non può prevedere a priori.
Del resto le diapositive non vengono filtrate e se non ci sono particolari dominati tipo luci artificiali danno risultati cromatici molto bilanciati.

Per le temperature basta tenere il droom a bagno maria, in una vasca abbastanza grande da contenerlo e magari con immerso uno termostato da acquario che mantenga la temperatura dell'acqua circostante a 38°.
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niepce
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MessaggioInviato: Ven 04 Mgg, 2007 12:29 am    Oggetto: Rispondi con citazione

X Bierreuno,

Anche a me il colore interesserebbe ma quello che mi scoraggia sono le temperature da tenere sotto controllo ed imparare la filtratura._________________

Per la temperatura come ho già detto con un buon bagno maria sotto controllo meglio ancora se munito di un termostatino da acquario come dice Tomash risolvi, per le dominanti provini e provini, la prima volta parti senza filtri poi correggi con filtri del colore della dominante, esempio se la stampa e arancio metti filtri giallo e magenta in varie proporzioni (naturalmente ne fai diversi con diverse esposizioni, dato che oltre al colore bisogna trovare anche il tempo di esposizione, scrivi dietro i dati e sviluppi tutti assieme, poi se sei andato vicino fai quello definitivo se no ripeti. dopo vari lavori avrai dei punti di partenza per ridurne la quantità.

X Tomash,

Se la foto è stata scattata a luce diurna, in teoria, con la sola filtratura base dichiarata dal costruttore della carta si dovrebbero ottenere foto senza dominanti.
Spesso una lieve correzione è necessaria, non foss'altro per compensare il colore della lampada dell'ingranditore e altre piccole varianti che il produttore della carta non può prevedere a priori.


Questa purtroppo è solo utopia le emulsioni negative non hanno bilanciamenti prefissati come le dia ma ogni marca ed ogni emulsione ha necessità di filtraggi diversi a cui si aggiungono le differenze dello sviluppo, idem per la carta che non varia solo con il numero di emulsione ma anche da quale asse di stesa appartiene. il tutto sommato da una quantità di variabili incontrollabili a cui si aggiungono quelle minori, valori ambientali di ripresa conservazione dei materiali ecc.
pertanto devo ripetermi Provini e provini.

Questo non deve però scoraggiarvi è solo una perdita di tempo ma voi mica dovete fare una produzione? Un consiglio i provini quando è possibile fateli su qualcosa di grigio, dove è più facile giudicare le dominanti, non per niente professionalmente cerchiamo sempre di inserire in una parte da tagliare della ripresa un cartoncino grigio neutro 18%.

Anche nel professionale per lavori di qualità i provini sono indispensabili nonostante gli analyzer dato che questi correggono le dominanti della pellicola ma inseriscono le dominanti motivo, esempio se in una foto c'è tanto mare e cielo la macchina li considera dominante e corregge dando una stampa gialla, fortunatamente queste sono riconoscibili e non è difficile ripetere le varie casistiche.

Quì mi fermo, perchè se parlassi di sottocorrettori, slop controll e video analyzer, confonderei solo le idee e riceverei le ire di Paoloilchimico che questa volta con ragione direbbe che parlo di attrezzature troppo professionali per interessarvi.

Per i prodotti i vari ingrossi (la maggio parte fa anche vendita al pubblico) come smaf, daf, in-foto ecc. sono ancora fornitissimi, se no un giro in rete trovate tutto compreso i manuali tecnici relativi ai vari materiali con tempi e temperature oltre alle varie procedure operative.

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