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la "decadenza" della fotografia
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claudiom
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MessaggioInviato: Ven 09 Mar, 2007 9:11 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Torno all'inizio, a Paolomac che scrive: posso manipolare a piacimento una fotografia e dire che è ancora una fotografia?

NO.

Aggiungo: posso al giorno d'oggi indire un concorso fotografico?

NO.

Ciao, Claudio.
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ale260382
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MessaggioInviato: Ven 09 Mar, 2007 10:14 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Salve a tutti, questa discussione è molto interessante...
Citazione:
Aggiungo: posso al giorno d'oggi indire un concorso fotografico?

NO.

Perchè no ? Ci sono anche concorsi fotografici per foto modificate, ad esempio su http://www.dpchallenge.com/ ci sono diverse "categorie", ognuna che permette modifiche di tipo diverso (o non le permette proprio)
Il problema forse, che è molto legato al mondo digitale, è che la "mistificazione", una volta appannaggio di pochi professionisti, è oggi alla portata di tutti, e spesso se ne abusa senza motivo.

Poi bisogna decidere cosa è manipolazione e cosa non lo è: ad esempio usare un obiettivo softfocus lo è ? oppure usare le luci in modo che appaiano meno rughe e le persone sembrino più "belle" di quello che sono ? Secondo me lo è eccome, un servizio di moda sarebbe molto più interessante se forse le modelle fossero non truccate e fotografate in luce naturale. Ho appena visto fur, il film su Diane Arbus, che racconta proprio il modo in cui lei, affascinata dai diversi e dagli emarginati, si ritrovi in realtà a fare patinate fotografie commerciali, rischiando di perdere il gusto della fotografia.

Personalmente sono abbastanza d'accordo con l'autore del topic, almeno per quanto riguarda la fotografia come oggetto d'arte (fino agli anni sessanta non era considerata tale), ma guardando le striscie di grano e cielo di Fontana, con la saturazione portata agli estremi, e i solchi nei campi di Giacomelli, col loro bianco e nero esasperato, non posso fare a meno di pensare che quelle "elaborazioni", al limite dell'astrattismo, ma ancora senza dubbio fotografie, descrivano quelle realtà meglio di una qualunque foto "istantanea" che si potesse fare nello stesso luogo.
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roiter
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MessaggioInviato: Ven 09 Mar, 2007 9:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Torno all'inizio, a Paolomac che scrive: posso manipolare a piacimento una fotografia e dire che è ancora una fotografia?


Scusa, ma qui forse c'è un malinteso... io ho inteso il discorso di paolomac assolutamente in altra maniera. M'è sembrato di capire che si parlasse di manipolazione di soggetti più che di manipolazione di fotografie.


claudiom ha scritto:
Aggiungo: posso al giorno d'oggi indire un concorso fotografico?

NO.



Eheheh.... perchè? Perchè chi partecipa non è all'altezza? Perchè chi presiede le giurie non è all'altezza? Oppure perchè la fotografia ha ormai detto tutto e quindi cosa vuoi che esca di buono da uno stupido concorso fotografico? Guarda che sono domande che pongo senza la benchè minima malizia, sono cose che sono passate pure a me per la testa, eppure le conclusioni che ho tirato sono assolutamente diverse da quelle che (penso, anzi intuisco) abbia tirato tu.

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Canon 40D . 10-22 . 50/1.8 MK I . 70-300 DO IS . Sigma 20/1.8 EX DG . 17-70/2.8-4.5 DC
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hamham
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MessaggioInviato: Sab 10 Mar, 2007 10:18 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Smile
premetto che ho letto solo i primi interventi e gli altri li ho scorsi velocemente, per cercare se qualcuno aveva già detto quello che voglio dire io.... mi sembra di no.... quindi:

personalmente parto da un presupposto piuttosto semplice:
fotografia = foto + grafia = scrivere con la luce

per scrivere con la luce, occorre:
1_ la luce
2_ un supporto di memorizzazione (pellicola o sensore)
3_ un supporto di visualizzazione e condivisione

questa per me è la fotografia.... nulla di più: un mezzo meccanico.

sinceramente, non capisco quando si parla di "decadenza" o "illecità"...

(sulla questione "rappresentazione della realtà".... beh.... è stato detto molto. come possiamo pretendere di "ritagliare la realtà" con un mezzo meccanico, qualunque esso sia? pittura, fotografia, cinema, scultura, calchi in gesso..... se pretendono di "ritagliare la realtà" sono destinati a fallire. ne restituiranno sempre e solo uno o pochi aspetti... spesso solo quelli scelti dall'operatore..... e quindi filtrati)

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Ultima modifica effettuata da hamham il Sab 10 Mar, 2007 10:58 am, modificato 1 volta in totale
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ale260382
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MessaggioInviato: Sab 10 Mar, 2007 10:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

hamham, dalla tua definizione deduco che anche gli impressionisti, ad esempio, fossero fotografi, perchè si limitavano a osservare la luce, scomporla nei suoi colori principali e riportarla su una tela (il supporto di memorizzazione) mediante pennello. In fondo un Seurat da vicino ricorda molto un'immagine digitale molto ingrandita Smile
Ma non si tratta di ritagliare la realtà, ma di rappresentarla come la vediamo, cosa che non può in alcun modo fallire
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hamham
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MessaggioInviato: Sab 10 Mar, 2007 10:49 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ale260382 ha scritto:
hamham, dalla tua definizione deduco che anche gli impressionisti, ad esempio, fossero fotografi, perchè si limitavano a osservare la luce, scomporla nei suoi colori principali e riportarla su una tela (il supporto di memorizzazione) mediante pennello. In fondo un Seurat da vicino ricorda molto un'immagine digitale molto ingrandita Smile
Ma non si tratta di ritagliare la realtà, ma di rappresentarla come la vediamo, cosa che non può in alcun modo fallire


no, gli impressionisti usavano un pennello, una tela e degli inchiostri Wink non erano fotografi Wink

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hamham
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Località: brianza - cesano maderno

MessaggioInviato: Sab 10 Mar, 2007 10:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ale260382 ha scritto:
[cut]
Ma non si tratta di ritagliare la realtà, ma di rappresentarla come la vediamo, cosa che non può in alcun modo fallire


esatto. neanche la fotografia è un "ritagliare la realtà". anche nel reportage, il solo mettere l'occhio al mirino vuol dire "interpretare un evento".

e poi la realtà è fatta di suoni, odori, emozioni. il solo fotografare (scrivere con la luce) non può ritagliarli dal contesto.
possiamo però usare le sinestesie e le figure retoriche per restituire l'esperienza vissuta... e allora parliamo ancora di "rappresentazione e interpretazione". e quindi non di "ritagliare la realtà" Wink

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ale260382
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MessaggioInviato: Sab 10 Mar, 2007 11:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

la pittura a olio era una tecnica a quel tempo molto avanzata, con secoli di storia alle spalle... la fotografia in confronto è così giovane che forse non siamo nemmeno arrivati al rinascimento fotografico Smile
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claudiom
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MessaggioInviato: Sab 10 Mar, 2007 3:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho avuto modo di vedere delle stampe finali di due programmi per architettura che rendono le case e il panorama.
Alcune di queste erano case di fantasia su panorami di fantasia (di montagna), fatte da un vero professionista.

Penso di avere, se non altro per i molti anni passati a stampare foto e altro, una certa abitudine a giudicare le immagini: credetemi, almeno una di queste ultime, villa su prato con sfondo di montagne, era indistinguibile dal vero.
L'autore per farmi piacere aveva messo nello sfondo un pezzo di una montagna a me cara, ma completamente nel posto sbagliato.

Ebbene, come si può fare a indire un concorso fotografico se qualcuno può togliere , di un paesaggio, tutto lo sgradevole, cavi, casette a schiera etc. e qualcun altro no? Come possono competere due tipologie così?
Anche la soluzione dei concorsi mirati mi pare stiracchiata, dato che per lavoro ho programmi che modificano i file raw.

Per Ham.: Se affermi che la fotografia è scrivere con la luce (diciamo piuttosto fare segni, grafi con la luce) allora escludi moltissime stampe digitali da qualsiasi concorso "fotografico" dove mai si espongono i file o i negativi, ma sempre il risultato finale che di rado, nel digitale è "scritto con la luce", ma sputacchiato da una stampante.

Personalmente, per la mia visione della fotografia, sono del tutto d'accordo a qualsiasi manipolazione di qualsiasi immagine.

Smile ciao, Claudio.

ps nel chimico, provare per credere, il fotoritocco al livello che ho scritto sopra e' impossibile a chiunque.
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ale260382
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MessaggioInviato: Sab 10 Mar, 2007 4:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Certo nel chimico non si possono spostare le montagne, ma questo non vuol dire che nel digitale, solo perchè si può fare, non abbia senso indire concorsi fotografici. Basta che il regolamento del concorso dica esplicitamente che non si possono usare determinate tecniche. Se uno partecipa, accettando il regolamento, e poi sposta le montagne il digitale non ha colpa, è un fatto di onestà. E nemmeno ha senso, perchè ci sono concorsi anche per immagini manipolate.
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hamham
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Località: brianza - cesano maderno

MessaggioInviato: Dom 11 Mar, 2007 11:28 am    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
[cut]

Per Ham.: Se affermi che la fotografia è scrivere con la luce (diciamo piuttosto fare segni, grafi con la luce) allora escludi moltissime stampe digitali da qualsiasi concorso "fotografico" dove mai si espongono i file o i negativi, ma sempre il risultato finale che di rado, nel digitale è "scritto con la luce", ma sputacchiato da una stampante.
[cut]


ma no, che c'entra: sto parlando del fatto che tutta la discussione sia partita dall'assunto che "la fotografia (quella vera)* sia un ritaglio della realtà".
dicevo semplicemente che non è così, che è solo interpretazione e manipolazione del mondo del visibile (all'occhio umano: se fossimo pesci sarebbe tutto diverso... se fossimo su un altro pianeta... magari vedremmo come sono fatti i raggi x e saremmo insensibili, che ne so, al rosso o al verde...) effettuata tramite un mezzo meccanico che usa le propietà fisiche della luce per riportare un segno su un supporto chimico (o hardware).
poi quello che succede in postproduzione è tutta un'altra storia (e l'hai introdotto tu ora... fino a questo punto non se ne era parlato Wink ).
ovvio che in postproduzione può accadere di tutto (sia in camera oscura che in camera chiara) senza pregiudicare la natura stessa della fotografia (quello che doveva succedere è già accaduto. il nostro negativo è stato impresso, il nostro sensore ha memorizzato le informazioni).
l'atto interpretativo sta a monte: dopo c'è solo l'affinamento dello stesso.

ovviamente, IMHO Wink


*esiste una fotografia "finta?!?!?!

claudiom ha scritto:

Personalmente, per la mia visione della fotografia, sono del tutto d'accordo a qualsiasi manipolazione di qualsiasi immagine.

perfettamente d'accordo Very Happy

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MessaggioInviato: Gio 04 Set, 2008 12:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ripescaggio...

Argomento interessante anche se poi è divagato, ripropongo i primi messaggi e la considerazione non da poco di valutare una fotografia sotto l'aspetto formale.

Daniele.

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MessaggioInviato: Gio 04 Set, 2008 1:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Concordo con le varie interpretazioni di taglio Kantiano che sono saltate fuori, sull'interpretazione della realtà mediante "filtri" conoscitivi di vario genere (il che poi conferisce ad una macchinetta fotografica una dignità e un rango per nulla inferiori a quelli di cui gode l'occhio umano).

Vorrei invece spostare un attimo il punto, dal piano ontologico a un piano culturale.
Anzichè confrontare Mozart, Bresson e Picasso in un'impietosa azzuffata artistica, potremmo considerare che anche all'interno della stessa arte gli intenti cambiano da secolo a secolo, da decennio a decennio e da artista a artista.

premessa maggiore
Ciò che tento di dire è che ogni epoca ha la sua cultura, dalla quale scaturiscono tecniche e tendenze che sebbene non siano del tutto uniformi, sono quantomeno riconoscibili su larga scala, caratterizzanti diciamo.

premessa minore
La nostra epoca è tecnologica e digitale. La cultura popolare, e quindi il linguaggio artistico che ne deriva, non può che assimilare questo fattore.

conclusione
Quindi forse l'era digitale sta lievemente cambiando le carte in tavola in fotografia, magari foto formalmente, compositivamente e tecnicamente ricercate stanno acquistando un potere comunicativo e un fascino maggiore rispetto ai reportage e allo street, rispetto insomma a un modo di fotografare in cui si cercava l'attimo più che crearlo.

Non potrebbe darsi che in questo processo ci sia lo zampino dell'ammodernamento delle tecniche e dei mezzi fotografici a disposizione?

Citazione:
Forse sono io che sbaglio o che sono rimasto un po' indietro, ma non riesco ad immaginare [...] o Adams che distorce un albero perchè nella foto starebbe meglio una diagonale...


Giusto, e magari non lo immaginava nemmeno lui.
Ma forse se fosse vissuto oggi l'avrebbe immaginato, perchè non solo è possibile ma è anche parecchio facile (e in certi casi efficace).

Spero che il senso delle mie parole sia arrivato, lungi da me auspicare la digitalizzazione di ogni forma d'arte Smile

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Valerio
"Il pianeta Mercurio canta come un calice di cristallo. Canta sempre." K. Vonnegut
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claudiom
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Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Ven 05 Set, 2008 8:17 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non c'è mai stato un ammodernamento delle tecniche o una singola invenzione (che abbia avuto successo) che non sia giunta quando la società la voleva, ne sentiva il bisogno.

Pensate al walkmann e alla tele portatile di Sony.

ciao claudiom
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