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Leggere: Valorizzare l'Immagine 2° puntata: L'inquadratura

 
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edgar
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MessaggioInviato: Mar 09 Mar, 2004 10:38 am    Oggetto: Leggere: Valorizzare l'Immagine 2° puntata: L'inquadratura Rispondi con citazione

Valorizzare l’immagine (segue).

L’inquadratura

Nell’ambito di una ripresa “cosciente” dell’immagine la prima situazione con la quale dobbiamo misurarci è l’inquadratura.

L’inquadratura per prima cosa è scelta: dobbiamo DECIDERE CHE COSA FA PARTE DELL’IMMAGINE che abbiamo in mente e che cosa non ne fa parte perchè non aggiunge nulla a ciò che vogliamo esprimere, o addirittura deturpa e inquina l’immagine.

È una decisione importante ed essenziale, dalla quale dipende in gran parte la riuscita del nostro scatto, perchè è la nostra VISIONE dell’immagine che vogliamo proporre.

Poichè inquadrare vuol dire scegliere, ci si può domandare che cosa scegliere, quali sono i criteri che ci guidano ad identificare ciò che va incluso. La risposta non può essere ovviamente univoca, ma è strettamente correlata a ciò che vogliamo trasmettere all’osservatore.

Decidiamo prima che cosa vogliamo comunicare con la nostra inquadratura: un’emozione, un’idea, un punto di vista originale, la presenza dell’uomo, la disperazione, un ideale.
Deciso questo, con l’occhio ben attento all’immagine dentro il mirino, cerchiamo di identificare l’elemento o gli elementi che sono indispensabili alla trasmissione del nostro messaggio. Focalizziamoci su quelli e sugli eventuali elementi d’ambiente che “inquadrano” e “ambientano” il soggetto, fornendo arricchimento d’informazione utile.
Escludiamo tutto il resto dall’inquadratura: ciò che non è funzionale alla descrizione espressiva, quasi sempre alla fine nuoce alla pulizia e all’incisività della comunicazione.

Un altro elemento di scelta relativo all’inquadratura, è DA DOVE INQUADRARE, cioè il PUNTO DI VISTA. A volte diamo per scontato che siccome ci troviamo in un certo punto, per forza da lì dobbiamo scattare. Può essere la scelta peggiore. Basta un po’ di buona volonta e “coraggio” per trovare spesso punti dai quali l’inquadratura risulta molto più corretta, bilanciata e significativa. Spesso quando ci lamentiamo del fatto che nella inquadratura ci sono elementi di disturbo “che non potevamo mica togliere”, ci dimentichiamo che..........POTEVAMO SPOSTARCI NOI!!!!
Non avete idea di quante foto potenzialmente significative sono state deturpate da presenze indesiderate, solo perchè il fotografo era troppo mentalmente pigro per immaginare che poteva anche spostarsi!!!!
Teniamo quindi presente che il punto dal quale si scatta può essere altrettanto importante dell’inquadratura stessa, poichè:
· Può eliminare automaticamente presenze indesiderabili
· Può al contrario permettere di includere particolari significativi
· Può dare all’inquadratura un punto di vista meno banale
· Può aiutare moltissimo a gestire la luce della scena inquadrata
· Ecc.

E’ molto importante poi, stabilito che un certo elemento deve far parte della inquadratura, fare in modo che venga completamente inserito nell’inquadratura stessa, evitando tagli deturpanti a parti anche minime, che darebbero una pessima impressione di trascuratezza e di poca attenzione alla composizione.

Un altro elemento che influisce sulla inquadratura è la prospettiva dei piani: TELE (cioè schiacciata) o GRANDANGOLARE (cioè espansa).

La prospettiva va tenuta particolarmente d’occhio quando nella scena inquadrata si verificano due situazioni:
§ C’è un sovrapporsi notevole di piani successivi
§ Ci sono nell’inquadratura giochi grafici (es.: edifici, piuttosto che colline o sentieri nei paesaggi) che possono essere valorizzati da una prospettiva schiacciata, piuttosto che espansa.

In questi casi infatti il valore dell’immagine può risiedere proprio nella valorizzazione del rapporto tra i piani nel senso della profondità, o nella deformazione prospettica di alcuni elementi conseguente allo schiacciamento dei piani.
Pertanto in questi casi la scelta del tipo di inquadratura e quindi di lunghezza focale dipende non solo dagli elementi che vogliamo inserire, ma anche dal tipo di prospettiva che desideriamo enfatizzare.

Ciao a tutti

EDgar (segue)
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