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Willy Ronis- Belleville 1959

 
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Zen lento
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Iscritto: 16 Gen 2006
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Località: Brescia

MessaggioInviato: Ven 13 Ott, 2006 8:50 pm    Oggetto: Willy Ronis- Belleville 1959 Rispondi con citazione

http://www.artnet.de/Galleries/Artwork_detail.asp?gid=111766&aid=14483&wid=424510828&source=artist&rta=http://www.artnet.de


Ho parlato di Escher in un paio di interventi, questa suggestione e' ancor piu' viva in questa foto di Ronis, francese (il padre era un fotografo immigrato in Francia) dove piani e vita diversa si separano in una Y evidente di scale, una forcella, un bivio. Anche in questo caso tuttavia c'e' un accenno di spirale, ma il movimento appare decisamente congelato come ad affaremare u8na separazione e c'e' una maggiore scrupolosita' nella testimonianza dei dettagli che non nelle foto di HSB commentate in precedenza.

A differenza che in Bresson la spirale in questo caso serve a separare piu' che a consigliare un movimento o valorizzarlo. Come e' possibile? Escher credo ci sia di aiuto. Escher suggerisce nelle sue stampe un eterno e paradossale ritorno ,simile a quello che mi appare accada anche qui . La fotografia poi ha una notevole dose di sottolineature grafiche che lasciano un po' inquieti; lo sguardo (almeno il mio) procede dall'alto al basso verso destra, ma vorrebbe risalire (le scale). Il vero focus per me pero' e' proprio in basso a destra, ma quel che trovo lascia perplesso.

Ronis desiderava diventare musicista , aveva per il tempo una particolare attenzione. Questo lo univa ad HSB di cui era tra l'altro amico. In questa foto pero' il tempo non e' ubiquitario, ci sono due tempi in due mondi (piani) diversi: nella parte alta si svolge la vita quotidiana del quartiere, in quella bassa (appesi ad una grata) i giochi dell'infanzia nello spazio urbano. Che guarderanno i ragazzini in quella grata oscura? La prima cosa che mi viene in mente e' che scrutano i Misteri di Parigi, ma mi pare azzardato.

Al momento dello scatto Ronis aveva 49 anni, era famoso, forse (e dico forse) questa immagine gli rammentava una infanzia difficile, un pendolarismo tra cose necessarie (come fotografo odiava le "banalita' dei suoi committenti, tanto da chiudere l'atelier) e rinunce personali scottanti (ricordate, desiderava divenire un musicista!, inoltre la famigia subi' diverse traversie economiche).
Le cose , nel tempo un po' ritornano, la nostalgia si fa piu' pressante e l'infanzia e' confinata quasi nel sottosuolo del ciclo di vita. La strada del quartiere fa una curva in piano, i ragazzini sono come appesi lungo un muro inclinato, giocano, probabilmente sognano, ma appaiono instabili, sotto si sospetta un gran vuoto.
Vien voglia di urlare: toglietevi di li' !

C'e' un poggiamano sulla destra e mi chiedo se mai ci sia un motivo per la sua esistenza. Io lo toglierei, un po' mi disturba. Di primo acchitto mi verrebbe da considerarlo come una sottolineatura indispensabile, di quelle che si fanno sulle buste per evidenziare la destinazione, poi mi si e' affacciata l'idea che si tratti semplicemente di una impossibilita': c'e' perche' non poteva eliminarlo per motivi che non so, son cose che capitano. Insomma mi pare un di piu', ma forse sbaglio.

C'e' poi una nostalgia particolare evidentemente, quella di un quartiere quasi scomparso, ma io non c'ero li' e non so se questa suggerita induzione sia veritiera.

Buon fine settimana,

Zen lento Smile
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Sab 14 Ott, 2006 9:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

rimosso

Ultima modifica effettuata da claudiom il Ven 04 Giu, 2010 10:37 am, modificato 1 volta in totale
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edgar
amministratore


Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Mer 18 Ott, 2006 5:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Guardo la foto e vedo per prima una Y di scale. Entrambi i bracci della Y salgono più o meno in diagonale, da sinistra in basso verso destra in alto. Questo è noto, comunica un senso di "salita", proprio perchè si svolge da sinistra a destra, nel senso stesso della scrittura.

In un secondo tempo l'occhio scende verso l'angolo destro in basso, attratto dal coacervo di ragazzini ammassati sulla grata. Interessante notare come i ragazzini siano come "in bilico" e anche come la grata e il muro su cui posa siano inclinati anch'essi nella stessa direzione "in salita" della scala.

Quesat serie di espedienti compositivi mi fa venire in mente la rappresentazione di: "una vita in salita".

Naturalmente correggetemi se ho detto evidenti scemenze.

EDgar

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Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione


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