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meritocrazia fotografica...
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Alberto *_*
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Località: Trentino

MessaggioInviato: Mar 10 Ott, 2006 10:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto *_* ha scritto:
E' che siamo abituati ad associare arte=difficile. Provate a guardare l'atteggiamento (non vale sempre però...) delle persone davanti certe opere, 1)Osservazione
2)Stupore
3)Commento... nel commento spesso e volentieri c'è sempre la frase come avrà fatto, sembra impossibile, etc; comunque parole che sottolineano la difficoltà. Ora non bisogna dimenticare a parere mio una cosa, l'arte l'immagine dovrebbe essere comunicazione, messaggio, concetto, e il modo in cui è prodotto tutto ciò è relativo, molto relativo. Se guardo un documentario mi interessa quello che comunica non la televisione. L'apparecchio potrà far vedere meglio se di qualità, ma ciò che conta è il film. Tutti i grandi artisti è vero che hanno la conoscenza degli strumenti che usano, li padroneggiano ma ciò che li distingue sono i risultati. Il cerchio di Giotto non è arte, ne più e ne meno che un cerchio creato da un compasso, è abilità tecnica, talento, grandissimo talento che stupisce ma non arte. Se Giotto avesse fatto mille cerchi perfetti sarebbe stato solo un fenomeno da baraccone, e, se lo ricordassimo ancora, non avrebbe nulla di più che tre righe sui libri, sarebbe una curiosità. Giotto è riconosciuto per quel che è non perchè faceva cose difficili ma per quel che sa trasmettere, la capacità di tradurre e trasmettere i propri messaggi. In molti casi la difficoltà per un artista sta nel progettare come tradurre e comunicare la propria idea, la realizzazione finale non è poi la parte più difficile, quando sai dove vuoi andare e conosci la strada...
Ci sono casi in cui la difficoltà può contribuire alla percezione del tutto (Cappella Sistina), ma non credo che per un Michelangelo o un Leonardo, il dipingere sia stata sempre la parte più difficile, anzi nel fare alcuni ritratti si saranno anche riposati, il difficile era pensare a come rappresentare il modello/personaggio, cioè il concetto, il messaggio. Qui sta il talento, ma il talento chi lo ha, sa che non rende più difficile realizzare le cose, anzi è l'esatto contrario rende naturali le cose difficili. Se la difficoltà dovesse essere il metro di giudizio beh Leonardo ha realizzato molte cose semplici almeno per lui, quindi non ha fatto arte? La vera piaga come sempre nel mondo sta nell'ignoranza, (nell'accezione latina); una foto se hai usato un programma di ritocco non è più una foto e/o non è più bella. Perchè? perchè basta spingere due pulsanti è il computer fa tutto lui... questo pensa chi non conosce quanta conoscenza/difficoltà invece comporta l'uso del pc per realizzare certe cose.Già questa considerazione dovrebbe far rivalutare una foto passata al pc, chi pensa che ci vuole una certa difficoltà per realizzare una cosa... beh il farla al pc non è una cosa per forza semplice.
Adesso mi fermo mi rendo conto di essere stato logorroico, gli spunti sarebbero talmente tanti che non si finirebbe più. Tutto quanto scritto è IMHO e senza alcuna polemica verso chi la pensa diversamente.

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Alberto *_*
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 12:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Un aneddoto di un celeberrimo pittore: credo appunto Rembrant, ma non ne sono sicuro:

Il pittore andava a mangiare da decenni nella solita osteria perché gli aveva fatto credito anche quando era agli inizi e stentava a pagare. Un bel giorno, quando il pittore era ormai all' apice della fama, il proprietario gli chiese se gli faceva un disegno per l' insegna del ristorante. Allorchè il pittore in pochi minuti gli fece il disegno e gli chiese una cifra esorbitante!
Il ristoratore protestò per l' eccessivo compenso richiesto per un lavoro di pochi minuti, ma il pittore disse: " Per fare questo disegno non ho impiegato pochi minuti, ma ni ci è voluto trenta anni".

E' vero che l' arte ha bisogno di tecnica. Ma tutto sommato perchè uno dovrebbe dire come fa a fare le cose per cui viene pagato?

Io non sono un fotografo professionista e se spiego i miei trucchetti a qualcuno meno esperto mi può far piacere. Un fotografo professionista che deve comprarsi Potoshop, deve imparare a usarlo bene in breve tempo, e quindi deve frequentare costosissimi corsi, ruba tempo alla propria persona e famiglia... Schiacciare il tasto di una fotocamera è lavoro di qualche secondo, scegliere l' attrezzatura giusta per le cose che si devono fare, può essere anche questione di anni e costosissime permute. Sapere usare l' attrezzatura che si ha, è come scrivere un libro.

Non posso pretendere che un fotografo mi insegni a fare le fotografie come le sa fare lui. Ne sono obbligato a farlo io. Se Giotto ho fatto la "o" perfetta a mano libera, buon per lui. Comunque la fece per convincere qualcuno a commissionare un quadro: per pubblicità. La "o" perfetta, si fa col compasso. Se michelangelo si è spaccato la schiena per la cappella sistina, lo posso ringrazioare, e mi dispiace della sua sofferenza, ma in fin dei conti... lo hanno pagato bene!

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
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cius
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Località: romagna

MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 8:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto *_* ha scritto:
Se guardo un documentario mi interessa quello che comunica non la televisione.

mi sembra errato come paragone...

se guardo un documentario mi interessa quello che comunica, ma sarebbe interessante anche vedere come è stata realizzata una certa ripresa (la telecamera è il mezzo, non la TV)

ovviamente è una mia opinabilissima opinione

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Morgan
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 8:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Un invito a Bigiagia: se ti va prova a leggere con più attenzione quel che gli altri scrivono.
Se ti va, se non ti va, pazienza.
Smile ciao, Claudio.
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Tommy Retrò
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Messaggi: 1337
Località: Torino

MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 9:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

xche dover per forza trovare un giusto e uno sbagliato?
c'è he di noi darà importanza al "come" "dove" "quando"..
e chi no..

io personalmente quando riguardo i vecchi film non posso esimermi dal valorizzarli x il "come" "dove" "quando"..e anche "con quanti soldi"..ehehhe

Alphaville di Godard rifatto adesso pari pari..sarebeb cmq una film strepitoso.. ma nn avrebbe mai quel fascino su di me.. che ha avuto l'originale..

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Ogni volta, quando una mia foto ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora?
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Roberto Carta
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Iscritto: 20 Gen 2006
Messaggi: 3915
Località: Sardegna

MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 9:11 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto *_* ha scritto:
E' che siamo abituati ad associare arte=difficile. Provate a guardare l'atteggiamento (non vale sempre però...) delle persone davanti certe opere, 1)Osservazione
2)Stupore
3)Commento... nel commento spesso e volentieri c'è sempre la frase come avrà fatto, sembra impossibile, etc; comunque parole che sottolineano la difficoltà. Ora non bisogna dimenticare a parere mio una cosa, l'arte l'immagine dovrebbe essere comunicazione messaggio concetto, e il modo in cui è prodotto tutto ciò è relativo, molto relativo. Se guardo un documentario mi interessa quello che comunica non la televisione. L'apparecchio potrà far vedere meglio se di qualità, ma ciò che conta è il film. Tutti i grandi artisti è vero che hanno la conoscenza degli strumenti che usano, li padroneggiano ma ciò che li distingue sono i risultati. Il cerchio di Giotto non è arte, ne più e ne meno che un cerchio creato da un compasso, è abilità tecnica, talento, grandissimo talento che stupisce ma non arte. Se Giotto avesse fatto mille cerchi perfetti sarebbe stato solo un fenomeno da baraccone, e, se lo ricordassimo ancora, non avrebbe nulla di più che tre righe sui libri, sarebbe una curiosità. Giotto è riconosciuto per quel che è non perchè faceva cose difficili ma per quel che sa trasmettere, la capacità di tradurre e trasmettere i propri messaggi. In molti casi la difficoltà per un artista sta nel progettare come tradurre e comunicare la propria idea, la realizzazione finale non è poi la parte più difficile, quando sai dove vuoi andare e conosci la strada...
Ci sono casi in cui la difficoltà può contribuire alla percezione del tutto (Cappella Sistina), ma non credo che per un Michelangelo o un Leonardo, il dipingere sia stata sempre la parte più difficile, anzi nel fare alcuni ritratti si saranno anche riposati, il difficile era pensare a come rappresentare il modello/personaggio, cioè il concetto, il messaggio. Qui sta il talento, ma il talento chi lo ha, sa che non rende più difficile realizzare le cose, anzi è l'esatto contrario rende naturali le cose difficili. Se la difficoltà dovesse essere il metro di giudizio beh Leonardo ha realizzato molte cose semplici almeno per lui, quindi non ha fatto arte? La vera piaga come sempre nel mondo sta nell'ignoranza, (nell'accezione latina); una foto se hai usato un programma di ritocco non è più una foto e/o non è più bella. Perchè? perchè basta spingere due pulsanti è il computer fa tutto lui... questo pensa chi non conosce quanta conoscenza/difficoltà invece comporta l'uso del pc per realizzare certe cose.Già questa considerazione dovrebbe far rivalutare una foto passata al pc, chi pensa che ci vuole una certa difficoltà per realizzare una cosa... beh il farla al pc non è una cosa per forza semplice.
Adesso mi fermo mi rendo conto di essere stato logorroico, gli spunti sarebbero talmente tanti che non si finirebbe più. Tutto quanto scritto è IMHO e senza alcuna polemica verso chi la pensa diversamente.



Non vorrei che tu avessi frainteso il mio pensiero, un artista deve (imho) essere anche artigiano (inteso nel senso che sa manipolare quello che gli serve per esprimersi), poi uno può essere benissimo anche un artigiano del PC, viceversa un artigiano non necessariamente deve essere un artista, anzi spesso è solo un esecutore e neppure tanto bravo, penso che per uno che ama far arte, imparare la tecnica della sua passione sia una conseguenza del tutto logica, poi qualcuno magari impara solo lo stretto necessario che a lui serve (o pensa che gli serva), ma in questo caso si pone dei limiti alla propria creatività, in fondo le idee uno non è che le abbia in un cassetto del cervello ben archiviate e le piglia quando gli fa comodo, ma si sviluppano sulla base delle conoscenze e delle esperienze, più uno conosce, studia, sperimenta, crea, maggiore probabilità avrà di fare cose interessanti.... Wink
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Anonimo.
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Iscritto: 14 Gen 2006
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MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 10:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

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edgar
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MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 10:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho letto ripetutamente gli interventi che si sono succeduti e sono del parere che ci siano parecchi spunti molto interessanti e molti concetti assai centrati sulla concezione dell'opera d'arte.

Anche chi ha ammesso giudizi apparentemente in antitesi, ha secondo me sollevato punti qualificanti, che mi sento di sottolineare.

Innanzitutto vorrei notare come il commento di claudiom a mio avviso non fosse per nulla a sostegno di una retorica passatista, ma al contrario fosse una sinteticissima ma ficcante "fotografia" della situazione (lui in effetti ha una incredibile capacità di sintesi, va letto con molta attenzione) in cui versano le opere d'arte. Infatti "col cuore" si dichiara d'accordo con me, ma non può fare a meno di notare come in molti casi il "come" influenzi a tal punto la percezione comune di un'opera, da superare il valore dell'opera stessa come "peso" valutativo.

Poi vorrei anche notare che in effetti vi sono (a volte) degli aspetti talmente affascinanti nella genesi di un'opera d'arte, da potenziarne a dismisura l'impatto intrinseco nella percezione comune e da rendere un'opera semplicemente molto interessante, in una icona dell'arte.
Credo che questo, oltre a essere una semplice osservazione, sia in una certa misura anche un elemento "coerente" con lo status di un'opera d'arte, e non un elemento ad essa totalmente estraneo. Intendo dire che se è vero che l'opera d'arte nasce (per lo meno in parte) per emozionare ed è percepita dal pubblico soprattutto come emozione (non so dire sinceramente se questo sia l'unico scopo dell'arte, ma credo che qui entriamo in un altro campo minato!!) ecco che allora una genesi emozionante, romanzesca e romantica non può che incrementare il fascino dell'opera stessa, perchè è indubbiamente un elemento "sinergico" alla percezione dell'opera come "emozione".

Resta poi, e qui altri hanno fatto interventi sensati in tal senso, da valutare quanto questo fatto sia nel complesso corretto e quanto invece sia in grado di sbilanciare eccessivamente il giudizio sull'opera stessa. Perchè anche a me sembra comunque irragionevole svalutare un'opera d'arte, soltanto perchè abbiamo la certezza (o a volte solo la presunzione) che sia stata prodotta con mezzi "facili".

Forse (tanto per chiudere questo mio intervento pieno di ovvietà con un'altra ovvietà) anche in questo caso la verità sta nel mezzo: compatibilmente con gli schemi culturali nei quali l'educazione ci ha "sbattuto", dovremmo cercare di bilanciare le due componenti: non perdere di vista il valore intrinseco di un'opera, ma essere anche capaci con buon equilibrio di dare valore a tutto ciò che di "emozionante" esiste nella sua genesi.

Infine trovo interessante la sottolineatura relativa al peso della cultura religiosa imperante in un certo ambito, anche nella lettura dell'opera d'arte. Credo sia inevitabile infatti che chiunque di noi, essendo cresciuto secondo una certa lettura dei valori di riferimento, dia un peso diverso agli elementi che stanno intorno alla genesi dell'opera d'arte. La cultura cristiano/cattolica tenderà a dare enfasi alla genesi e all'arrovellamento dell'artista nel momento creativo (Michelangelo gobbo di fatica sulle impalcature della Sistina), mentre quella Anglosassone calvinista a dare risalto solo al "risultato", in qualche modo con enfasi a volte pericolose.

Alla fine credo che il buonsenso e un po' di equilibrio possano aiutarci a emettere dentro di noi giudizi che sintetizzino decentemente tutte queste componenti. Poi del resto anche le diatribe senza fine forse hanno un loro senso e contribuiscono ad aumentare il fascino dell'arte..........

EDgar
(scusate la logorrea) Wink

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Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione


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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 11:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:

A nessuno importa se il compianto sul Cristo morto di Mantegna è stato fatto a Mantova o a Ferrara e chi fossero i modelli che posavano, idem per la lezione di anatomia del dottor Tulp, di Rembrandt, ma se abbiamo presente il loroanalogon, l'immagine del Che morto, il sapere cose come il chi, il dove e il quando sono fondamentali per definire il valore, non estetico, ma storico/cronachistico/emozionale della immagine e decretarne la popolarità.


Abbiamo 3 esempi: 2 lontani nel tempo e senza particolari aneddoti sulla loro genesi; 1 vicino e ricco di "storia/e" sulla sua nascita.

Qualcosa dovremmo capire da qui. Forse possiamo concludere che il giudizio è più indulgente sulle opere lontane nel tempo e molto più esigente su quelle vicino alla nostra storia contemporanea.

Forse possiamo psicologicamente accettare il fatto che il Cristo del Mantegna sia una grande opera senza sentire la necessità di conoscerne la genesi, perchè secoli ci separano da lei. Se poi qualcosa ci capita di sapere meglio ancora, ma non è strettamente necessario.

Forse invece il legame con il quotidiano ci spinge fortemente a considerare le modalità di nascita di un'opera moderna come facenti parte inscindile dell'opera stessa.


Forse.....

EDgar

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Alberto *_*
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MessaggioInviato: Mer 11 Ott, 2006 7:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Roberto Carta non avevo frainteso il tuo pensiero potrei tranquillamente quotare anche quello che hai spiegato nella risposta a proposito di artisti e artigiani Ok!
Quello che poi però volevo sottolineare è che secondo me la difficoltà non da nessuna patente artistica per i vari motivi che ho detto. Tra l'altro, anche io come te mi sento attratto anche dal "come"; per un fatto di curiosità, perchè mi piace capire, imparare. Però tutto ciò pur non essendo un qualcosa disgiunto dall'opera stessa non assume un peso tale da farmi cambiare idea su ciò che vedo e quel che mi trasmette. Il mio Roberto non era un intervento polemico ma solo spero costruttivo, un portare il mio punto di vista. Mi piaceva farlo anche perchè è un argomento che magari sotto altri punti di vista è stato già trattato anche parlando di fotoritocco, e molto mi rifacevo proprio allo spunto di cius. I giudizi sulle sue foto secondo me non possono variare in base alla tecnica con cui sono realizzati.
P.S. per cius, la TV è il mezzo attraverso cui guardi quel che la telecamera ha catturato, però anche prendendo in toto il tuo pensiero, non cambia il risultato. Io guardando il documentario non mi preoccupo della telecamera,
è una curiosità che però non sposta il giudizio sul documentario stesso.
Altrimenti sarebbe come se ogni foto che vediamo ci preocupassimo di sapere se è stata scattata con una nikon o una pentax o olympus, e in base a ciò decidessimo se ci piace o meno. Spero di essermi spiegato, mi piace questa discussione, questi argomenti hanno acceso dei fuochi in altre occasioni invece qui si sta discutendo pacatamente e costruttivamente, un bella piega.

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Alberto *_*
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LucaDiano
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 12:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Dico la mia sottovoce ...

Una bella immagine, o un opera d'arte, rimangono tali a prescindere da come li si è ottenuti.
Le difficoltà tecniche di realizzazione conferiscono all'opera maggior spessore, ma sopratutto trasformano l'artista stesso in un'opera d'arte.

Approposito di Photoshop e difficoltà tecniche...
Questa è un immagine postata dall'admin cosimo cortese,
guardate cosa vi faceva con un Olivetti PCS286 in VGA 256K 640x480 a 16colori



A pensare che è stata disegnata quasi pixel per pixel ...

Spero di non essere stato fuori luogo.

Saluti a tutti

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Una brutta foto non ha scusanti.
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cius
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 8:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alberto *_* ha scritto:

P.S. per cius, la TV è il mezzo attraverso cui guardi quel che la telecamera ha catturato, però anche prendendo in toto il tuo pensiero, non cambia il risultato. Io guardando il documentario non mi preoccupo della telecamera,
è una curiosità che però non sposta il giudizio sul documentario stesso.

per carità! verissimo!
il mio giudizio sul risultato non viene influenzato dal come l'hanno girato!

quoto edgar quando dice che il buon senso e un pò di equilibrio ci daranno la possibilità di pesare tutti questi aspetti e arrivare a un giudizio

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Anonimo.
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 9:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

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claudiom
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 10:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ve la butto lì, tanto so che qualcuno che la raccoglie nel modo giusto c'è.

Che discorso strano si è fatto!:

Dice l'autore: ci sono quelli che se sanno come è stata fatta, la FOTOGRAFIA, allora danno un giudizio diverso.

Ma noi tutti qui in tutti i forum di 4U facciamo sempre così, sempre, tutti.
Tutti pensiamo, cioè a priori sottintendiamo, come è stata fatta quella immagine.
Tutti sottintendiamo che è una FOTOGRAFIA, il come nel nostro caso è sempre fondamentale, prima di cominciare a parlare no?
Very Happy ciao, Claudio.
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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 11:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Ve la butto lì, tanto so che qualcuno che la raccoglie nel modo giusto c'è.

Che discorso strano si è fatto!:

Dice l'autore: ci sono quelli che se sanno come è stata fatta, la FOTOGRAFIA, allora danno un giudizio diverso.

Ma noi tutti qui in tutti i forum di 4U facciamo sempre così, sempre, tutti.
Tutti pensiamo, cioè a priori sottintendiamo, come è stata fatta quella immagine.
Tutti sottintendiamo che è una FOTOGRAFIA, il come nel nostro caso è sempre fondamentale, prima di cominciare a parlare no?
Very Happy ciao, Claudio.


Già in fondo è vero: solo per il fatto che stiamo qui a parlare di fotografia abbiamo già fatto rientrare le nostre amate immagini in una categoria e ne abbiamo già implicitamente data per scontata le genesi tecnica...

... così come un affresco.... una tela ad olio........ una scultura.....

... è probabilmente impossibile evitare di dare per implicito la genesi di un'opera, nel momento stesso in cui la si osserva per la prima volta, nell'attimo stesso in cui la osserviamo "come" fotografia o "come" affresco.......


MA


Nello stesso tempo non posso non chiedermi perchè nel risultato finale debbano avere un peso così grande elementi che, se pur hanno avuto luogo nel corso della genesi dell'opera, non si vedono, non si notano nell'opera stessa.

Ad esempio è chiaro che non tutti noi abbiamo la stessa facilità a produrre i nostri lavori.... alcuni producono con facilità e naturalezza, altri dopo mille prove e ripensamenti, in tempi molto lunghi....

... ma tutto ciò non si vede nell'opera, e quindi perchè dovrebbe influenzarne il giudizio di valore.....?

... perchè allora opere di potenza inaudita come i "Prigioni" di Michelangelo lasciano chiunque li guardi attoniti e basiti? Ricordo ancora la prima volta che li ho visti e l'effetto che mi fecero, da calcio nello stomaco, che provai entrando nella galleria dell'accademia........
.... certo in seguito approfondii la vita e le opere di Michelangelo, ma non posso dire che dopo di allora i Prigioni li valutai diversamente da prima, solo perchè ora sapevo com'erano nati......

..... in tutto questo discorso sull'influsso del "come" nella valorizzazione dell'opera c'è ancora MOLTO, MOLTISSIMO che mi sfugge.....

EDgar

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Edgar
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Tommy Retrò
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 11:35 am    Oggetto: Rispondi con citazione

secondo me Edgar dovresti anche metterci il "dove".. cioè in che radici sociali è scaturita l'opera..
e il "quando".. cioè dare anche un risalto all'epoca..
questo non solo x la tecnica..

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Tommy Retrò
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 11:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

ah dimenticavo.. ci sarebbe anche la questione temporale nella vita dell'autore.. x me una foto di esordio ,a parità di bellezza estetica, ha + valore di una foto dello stesos autore dopo 60 anni di fotografie..
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cius
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 12:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
Ad esempio è chiaro che non tutti noi abbiamo la stessa facilità a produrre i nostri lavori.... alcuni producono con facilità e naturalezza, altri dopo mille prove e ripensamenti, in tempi molto lunghi....

... ma tutto ciò non si vede nell'opera, e quindi perchè dovrebbe influenzarne il giudizio di valore.....?


è un altro esempio....

potrebbero uscirne fuori millemila, ognuno dei quali adattissimo a sostenere una diversa (e non per questo errata) opinione della valorizzazione del "come"....

come scrivevi poco sopra....un pò di elasticità e relatività (anche riguardo i parametri aggiunti da Tommy...)

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Alberto *_*
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MessaggioInviato: Gio 12 Ott, 2006 9:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Claudiom credo di aver capito quello che intendi ma pur essendo questo un forum di fotografia credo di aver spiegato come mi approccio a quel che vedo anche se la tua considerazione ha la sua valenza.
Riflettendo in questi giorni una piccola risposta me la sono data riguardo ad un aspetto di questa discussione... Credo si tratti anche di paura. Mi spiego tante volte il rifiuto verso certe immagini è causato dal fatto che in questi ultimi anni il digitale ha maturato la rivoluzione che ormai covava da tempo. Credo proprio che molti chi consciamente, chi anche inconsciamente, abbia la paura di non riuscire a padroneggiare/esprimersi attraverso le nuove opportunità che si sono create grazie al digitale. Molti credevano di aver raggiunto dei punti fermi, sono anche apprezzati per le loro conoscenze e capacità e di fronte a questo scombussolamento temono di non riuscire a tenere il passo. La fotografia sostanzialmente non cambiava dall'introduzione del formato leica, le altre diatribe come autofocus o manuale, per fare un esempio, sono state poco o nulla a confronto.Il bello o brutto e che secondo me, moltissimi invece proprio perchè bravi, proprio perchè hanno delle basi importanti avrebbero uno strumento in più per potersi esprimere ancor più validamente e provare a sperimentare cose nuove. Con il tempo queste discussioni cessaranno daremo per scontate certe cose, fino magari alla prossima "rivoluzione" dove magari saremo noi a sentirci impauriti dalle novità!

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Alberto *_*
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Ven 13 Ott, 2006 9:19 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Scusa Alberto, ma per ora non ho visto foto nuove in giro.
La rivoluzione, qualunque rivoluzione anche politica, è sempre prima di tutto un atto estetico.
Come del resto le invenzioni (Kubler: La forma del tempo)
Per ora i modi sono quelli della fotografia, spesso della fotografia di 50/60 anni prima.
Una cosa non diventa nuova solo perchè manca il ricordo storico.
Nè la rende nuova la modalità di produzione.
Smile ciao, Claudio.
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