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Una scuola grande come il mondo
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di batstef
Mar 15 Gen, 2019 11:08 pm
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Autore Messaggio
batstef
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MessaggioInviato: Mar 15 Gen, 2019 11:11 pm    Oggetto: Una scuola grande come il mondo Rispondi con citazione

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MessaggioInviato: Mer 16 Gen, 2019 2:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Premetto che la foto ha le qualità che hanno le tue foto: luce, composizione, colore... tutto sempre ad un buon livello.

Però da un po' riguardo a questo tipo di scatti mi stuzzica spesso una curiosità (pura e semplice curiosità) sulle location proposte, questa nello specifico: al di là dell'ambiente fisico, dello spazio e di alcuni arredi presenti in loco, quanti interventi ci sono poi sui "particolari"?

Ossia: il quaderno con la copertina rossa sul banco in primo piano, lo spartito aperto su quello di sinistra, il mappamondo ed i libroni sulla cattedra (tutti oggetti che hanno l'aria di essere stati messi lì a bella posta per "condire" la scena, anche per il loro apparire, al contrario di quanto li circonda, piuttosto poco invecchiati ed impolverati) sono aggiunti per "completare" la scena o erano lì dove li vediamo?

Essendo l'argomento a rischio polemica in quanto mette in campo il tema della eventuale "manipolazione" del set, ci tengo a precisare che non mi interessa affatto questo aspetto, che non trovo illegittimo se proposto onestamente, ma semmai un altro: quello della naturalezza di quanto vediamo.

Perché in questa foto (e talvolta più estesamente in questo genere di foto) suona poco spontanea la disposizione tanto "perfetta", tanto di scenografia, dei particolari, una distribuzione talmente attenta da richiamare l'attenzione, e questo può essere il punto debole dello scatto, in quanto suggerisce un allestimento ad hoc, fotografia di scena più che ripresa di un ambiente riscoperto.

Torno a ripetere che non c'è alcuna intenzione né polemica né tanto meno accusatoria.

V

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Vittorio
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batstef
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MessaggioInviato: Mer 16 Gen, 2019 7:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Vittorione e grazie per il tuo commento.
L'interrogativo che sollevi è assolutamente pertinente. Quando mi sono avvicinato a questo genere di fotografia ero spinto dalla curiosità di esplorare e fotografare ambienti, situazioni e "storie" molto particolari, spesso caratterizzate da una luce difficile ma estremamente interessante.
Addentrandomi in questo mondo ho pian piano scoperto le sue regole, fra cui la prima, assai disattesa in verita: "Take nothing but pictures , leave nothing but footprints".
Subito dopo c'è l'eterna questione che divide gli appassionati in due categorie: i "talebani", che non toccano nulla e fotografano tutto esattamente dove si trova, e gli "arredatori", che sistemano e preparano la scena in modo da renderla più interessante. Nel mezzo naturalmente ci sono varie possibili gradazioni; io personalmente quasi mai sposto cose ed oggetti e, nel caso, rimetto tutto a posto prima di andarmene. In questo caso confesso di avere appeso il crocefisso (che si trovava sulla cattedra).

Detto questo ti do la mia la risposta alla questione da te sollevata: è una fotografia di scena o un ambiente riscoperto?
E' una rappresentazione realistica ma abbellita di come questa aula poteva presentarsi quando era in uso. Libri e quaderni (sul mappamondo ho i miei dubbi) sono tutti risalenti agli anni '60 e '70 ma l'ambiente è stato sicuramente ricostruito prelevandoli dagli archivi e disponendoli in maniera accattivante sui banchi e sulla cattedra.

E' difficilissimo ma non impossibile trovare ambienti nei quali nessuno sia intervenuto a modificare in qualche modo la disposizione di oggetti o mobilio.

Spero di essere stato esauriente nella risposta.

Grazie ancora per la tua attenzione e buona serata!

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Stefano

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Ultima modifica effettuata da batstef il Gio 17 Gen, 2019 5:56 pm, modificato 1 volta in totale
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vittorione
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MessaggioInviato: Mer 16 Gen, 2019 9:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

batstef ha scritto:
...Spero di essere stato esauriente nella risposta...

Assolutamente, e ti ringrazio molto.

Davanti a queste foto rimango talvolta preso da due sentimenti, da una parte di fascinazione per luoghi spesso di straordinaria bellezza e atmosfera (a proposito, se si può dire, dove siamo?), dall'altra di artificiosità, di "inganno", la sensazione come che sia intervenuta una regia a (troppo) accuratamente disporre tutto prima che di girare la scena.

Ecco: quel troppo, a volte, è tale da interferire con il godimento dato dal primo aspetto.

La tua foto rimane assai piacevole e ben fatta.

Ti ringrazio ancora.

V

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batstef
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MessaggioInviato: Mer 16 Gen, 2019 11:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

vittorione ha scritto:

Ecco: quel troppo, a volte, è tale da interferire con il godimento dato dal primo aspetto.
V


Ti assicuro che ci sono state occasioni in cui la situazione che mi si presentava davanti era a tal punto finta da farmi desistere dallo scattare.

Questa era al limite (forse anche un po' oltre), ma non sono riuscito a resistere. Tutto il resto dell'edificio è stato comunque una piacevolissima scoperta, anche un ambiente vuoto o quasi può trasmettere belle emozioni. Alla fine è sempre la luce che si incontra a dettare legge Smile

Buona serata!

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