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concetto spaziale - esasperazione
concetto spaziale - esasperazione
concetto spaziale - esasperazione
NIKON D90 - 50mm
1/13s - f/16.0 - 200iso
concetto spaziale - esasperazione
di teresa zanetti
Mer 08 Mar, 2017 10:36 pm
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Autore Messaggio
teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Mer 08 Mar, 2017 11:09 pm    Oggetto: concetto spaziale - esasperazione Rispondi con citazione

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti

Foglio di carta cm100x70 (80gr/m2)
Velluto di seta nero
Tulle di seta bianco
Telaio legno sbiancato a mano cm 90x90
Rasoio a mano Dovo - Solingen

luce ambiente

mano libera


Ultima modifica effettuata da teresa zanetti il Gio 09 Mar, 2017 11:43 am, modificato 2 volte in totale
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Tropico
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Iscritto: 04 Dic 2014
Messaggi: 4530

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 6:24 am    Oggetto: Rispondi con citazione

E le lunghe bellissime premesse filosofico-cultural-esistenziali dove le hai lasciate? Avrai mica letto questo per caso? Very Happy

http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=674604&highlight=

Però ora che ci penso il titolo è un condensato di concetti e la foto pure.
Esasperazione della ricerca, esasperazione del minimalismo e quindi delle forme, esasperazione....noematica? Wink
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opisso
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Iscritto: 11 Set 2014
Messaggi: 5471
Località: Genova

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 8:26 am    Oggetto: Rispondi con citazione

A scuola sull'antologia di italiano avevo una piccola riproduzione (immagine) del famoso quadro. Non era molto dettagliata e per anni ho creduto che il taglio fosse in realtà una linea tirata col pennello Very Happy

Sulla tua proposta non saprei cosa dirti...
Mi viene in mente Ugo Mulas ("conoscendoti" immagino tu lo conosca e lo apprezzi) che aveva ripreso* il gesto di Lucio in una serie di 4 foto. Ma lì, il mini reportage, anche se molto concettuale, era forse paradossalmente più semplice da giudicare "fotograficamente"... Ciao

*: In realtà il maestro non aveva voluto eseguire il taglio in diretta per cui era stata sfruttata una tela già incisa.

_________________
opisso su instagram = angolo.b
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 8:27 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma no Tropico...
Si tratta di un esercizio eminentemente semiotico: il mio intento era quello di rappresentare visivamente l'effetto prodotto dalla crusca cosparsa a piene mani da emuli di Poussin e telamoni dall'ego ipertrofico...

Very Happy Very Happy Very Happy
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Tropico
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Iscritto: 04 Dic 2014
Messaggi: 4530

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 8:31 am    Oggetto: Rispondi con citazione

teresa zanetti ha scritto:
Ma no Tropico...
Si tratta di un esercizio eminentemente semiotico: il mio intento era quello di rappresentare visivamente l'effetto prodotto dalla crusca cosparsa a piene mani da emuli di Poussin e telamoni dall'ego ipertrofico...

Very Happy Very Happy Very Happy

Ah ora è tutto più chiaro.... Ah ah ah Ah ah ah Ah ah ah

( Wink )
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Ettore Perazzetta
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Iscritto: 24 Dic 2015
Messaggi: 1487

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 10:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

teresa zanetti ha scritto:
Ma no Tropico...
Si tratta di un esercizio eminentemente semiotico: il mio intento era quello di rappresentare visivamente l'effetto prodotto dalla crusca cosparsa a piene mani da emuli di Poussin e telamoni dall'ego ipertrofico...

Very Happy Very Happy Very Happy


Prima di avventurarmi su di un terreno scivoloso, vorrei conoscere le modalità di ripresa: è un particolare già esistente che ha risvegliato le voglie emulatrici, o è un mini set di ripresa preparato ad hoc per emulare? Mmmmm
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 11:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

@Tropico: facciamo che al posto di una premessa metto una postfazione.

@Opisso: leggi nella mente? Sono partita proprio da quelle considerazioni
A chi pungesse vaghezza ...

http://www.ugomulas.org/index.cgi?action=view&idramo=1110970150&lang=ita

@Ettore: realizzata integralmente da me. Ho montato il foglio sul telaio, sul retro del quale avevo in precedenza attaccato con delle puntine da disegno il velluto (che mi serviva per creare la tonalità grigia che vedi) e il tulle. Ho poi praticato tre tagli, con un rasoio a mano libera Dovo, non uno Stanley (e tengo a precisare che non è quello che uso per farmi la barba ;D ), uno dei quali non continuo (ho modificato la pressione della mano, al centro, per circa un terzo della lunghezza dell'incisione che avevo in mente, cosicché si possa vedere il solco, ma la carta non ne è stata aperta); ho infine estratto dai tagli il tulle, con una pinzetta per filatelici. Noterai che la carta non è perfettamente liscia. Anche quello è un effetto voluto.
La luce entrava da una finestra situata a sud ed era pomeriggio, intorno alle 16, ieri, giornata di sole smagliante.
Siccome non mi accontento mai di nulla, volevo la totale dematerializzazione del mio lavoro (ma qui si apre la voragine Duchamp, Stieglitz, "Fontana", inteso come ready made ...) mi sono goduta il momento in cui ho disfatto tutto quello che avevo fatto, per lasciarne traccia unicamente nel mio ricordo e nella fotografia. E qui un po' di responsabilità ce l'ha pure Opisso, perché mi ha messo la pulce nell'orecchio con le fotografie delle performance di Marina Abramovic.
Non credo che sia venuto in mente a qualcun altro di riempire i tagli e i buchi di Fontana, dai quali il maestro intendeva far passare la luce, l'infinito. Chiuderli significa, quindi, impedire il passaggio a un soffio vitale.

Ha proprio ragione Tropico, ho contratto una gravissima forma di "pippite acuta".
Un caro saluto a tutti
La signora Teresa ( Very Happy Very Happy Very Happy )
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Clara Ravaglia
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Iscritto: 19 Feb 2006
Messaggi: 27261
Località: Ravenna

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 1:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si cita visivamente, si cita assai...eheh... Very Happy
Ma lo si fa davvero in bellezza...

Il risultato è un piacere per gli occhi, un delizioso rebus di citazioni visive in libertà.

Ciao
Clara

Smile

_________________
Clara Ravaglia
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Ettore Perazzetta
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Iscritto: 24 Dic 2015
Messaggi: 1487

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 2:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

teresa zanetti ha scritto:
@Tropico: facciamo che al posto di una premessa metto una postfazione.

@Opisso: leggi nella mente? Sono partita proprio da quelle considerazioni
A chi pungesse vaghezza ...

http://www.ugomulas.org/index.cgi?action=view&idramo=1110970150&lang=ita

@Ettore: realizzata integralmente da me. Ho montato il foglio sul telaio, sul retro del quale avevo in precedenza attaccato con delle puntine da disegno il velluto (che mi serviva per creare la tonalità grigia che vedi) e il tulle. Ho poi praticato tre tagli, con un rasoio a mano libera Dovo, non uno Stanley (e tengo a precisare che non è quello che uso per farmi la barba ;D ), uno dei quali non continuo (ho modificato la pressione della mano, al centro, per circa un terzo della lunghezza dell'incisione che avevo in mente, cosicché si possa vedere il solco, ma la carta non ne è stata aperta); ho infine estratto dai tagli il tulle, con una pinzetta per filatelici. Noterai che la carta non è perfettamente liscia. Anche quello è un effetto voluto.
La luce entrava da una finestra situata a sud ed era pomeriggio, intorno alle 16, ieri, giornata di sole smagliante.
Siccome non mi accontento mai di nulla, volevo la totale dematerializzazione del mio lavoro (ma qui si apre la voragine Duchamp, Stieglitz, "Fontana", inteso come ready made ...) mi sono goduta il momento in cui ho disfatto tutto quello che avevo fatto, per lasciarne traccia unicamente nel mio ricordo e nella fotografia. E qui un po' di responsabilità ce l'ha pure Opisso, perché mi ha messo la pulce nell'orecchio con le fotografie delle performance di Marina Abramovic.
Non credo che sia venuto in mente a qualcun altro di riempire i tagli e i buchi di Fontana, dai quali il maestro intendeva far passare la luce, l'infinito. Chiuderli significa, quindi, impedire il passaggio a un soffio vitale.

Ha proprio ragione Tropico, ho contratto una gravissima forma di "pippite acuta".
Un caro saluto a tutti
La signora Teresa ( Very Happy Very Happy Very Happy )


Citando, quindi la fotografia usata per riprodurre "l'indifférence visuelle" e non solo. Ah ah ah Ah ah ah Ah ah ah
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jus
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Iscritto: 19 Dic 2008
Messaggi: 15919
Località: Piacenza

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 9:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Delle tante citazioni colgo ben poco ma pure a me ricorda la copertina di una antologia scolastica seppur non mia.
La tua realizzazione è bella e mi piace.
Ciao.

_________________
Giuseppe. Vera - Il padrone di casa
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Gio 09 Mar, 2017 9:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

@Clara: sempre troppo generosa.

@Ettore: Ah ah ah Ah ah ah Ah ah ah
Magari! Sarei un genio!
Pensa, realizzare qualcosa che lasciasse del tutto indifferenti visivamente. Non la maggior parte delle persone, ma tutti. Perché si può sempre avere una visualizzazione in più. Ma meno di zero non è proprio possibile, e basterebbe anche solo un curioso al mondo (e quello sarei io!), per rovinare tutto.
Delle teorie di Duchamp, questa è forse l'unica che non condivido. Ma qui mi fermo (altrimenti è la volta che ci mettono in castigo, e a ragione).

@Jus: mi lusinga che ti piaccia. Grazie.

Un'ultima riflessione: c'è davvero qualcosa di sacrale nel gesto di tagliare una pagina bianca. Se lo si fa consapevolmente. Un istante prima di procedere, si esita. Devo ancora metabolizzare questa esperienza.

Grazie ancora (anche questa volta non mi siete parsi visivamente indifferenti).
Buon tutto a tutti
Tere

PS: Qualcuno ha mai visto all'opera un maestro di shodo?
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quelo
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Iscritto: 28 Mar 2016
Messaggi: 176

MessaggioInviato: Ven 10 Mar, 2017 12:04 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il concetto dello schermo bianco, è quello di lasciare lo spazio allo sguardo di spaziare,oppure all'immaginazione di muoversi all'interno della cornice.E' cio' che avrei voluto chiedere da spettatore all'immagine della barchetta,vista in precedenza,qualche velatura leggera.
Al primo sguardo l'immagine non mi ha particolarmento colpito,la lettura da parte dell'autore ha fatto, la sua parte, oppure probabilmente servono dei tempi di apporccio piu' lenti.Il senso di appagamento nella visione puo' essere estetico oppure concettuale,poi subentra il fattore originalita'.C'è una corrispondenza nei tagli,la figura complessiva è regolare.Ci sono alcuni elementi di disturbo come puntini scuri,diversi dalle altre macchie che mi distraggono,richiamando il sensore digitale.Le velature lasciano respirare i tagli e insieme riparano,allo stesso tempo richiamo i mestieri,per questo forse non destano il mio entusiasmo, anche se la struttura è molto leggera.
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Ven 10 Mar, 2017 6:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie Quelo (non riesco a fare a meno di pensare alla facciona di Corrado Guzzanti ogni volta che ti leggo) per il tuo commento, articolato e approfondito.
E mi fa piacere che tu mi abbia detto senza falsa cortesia che lo scatto non ti entusiasma. Perché me ne hai spiegato la ragione.
Io lavoro alle mie cose. A volte piacciono, altre no. A me dicono sempre qualcosa, ma è più che normale, sono mie! Per questo mi preme che non lascino indifferenti.
Buona serata
Tere
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Ettore Perazzetta
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Iscritto: 24 Dic 2015
Messaggi: 1487

MessaggioInviato: Sab 11 Mar, 2017 5:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

teresa zanetti ha scritto:
Grazie Quelo (non riesco a fare a meno di pensare alla facciona di Corrado Guzzanti ogni volta che ti leggo) per il tuo commento, articolato e approfondito.
E mi fa piacere che tu mi abbia detto senza falsa cortesia che lo scatto non ti entusiasma. Perché me ne hai spiegato la ragione.
Io lavoro alle mie cose. A volte piacciono, altre no. A me dicono sempre qualcosa, ma è più che normale, sono mie! Per questo mi preme che non lascino indifferenti.
Buona serata Tere


E' certamente un mio limite, ma in casi come questo non so a chi attribuire il significato, se alla creazione manuale, o alla riproduzione fotografica. Non riesco a percepire chiaramente se l'espressione risieda nello scatto o se questo sia solo un modo per divulgare l'intuizione primigenia. La foto fatta ad una scultura, se ripresa e/o fatta riprendere dall'artista sarà forse per riprodurre l'opera a fini di pubblicazione, lo stesso scatto fatto da un fotografo assurge ad un significato interpretativo che va oltre le stesse intenzioni dello scultore. In questo passaggio rischio sempre di perdermi qualcosa. Boh?
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Dom 12 Mar, 2017 9:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

@Ettore: grazie delle tue osservazioni.
Posso dirti qual è stato il mio percorso, per questa fotografia, non posso parlare per altri, naturalmente.
Ho pensato il manufatto appositamente per fotografarlo e poi disfarlo.
Non volevo rivederlo, una volta che il processo fosse terminato.
Mi intrigava l'idea della "Fontana" di Duchamp fotografata da Stieglitz e poi andata perduta, ma in fondo (in quanto oggetto industriale di serie) apparentemente ripetibile.
E scelgo con consapevolezza il termine "apparentemente", perché in realtà nemmeno i manufatti prodotti in serie sono davvero tutti uguali.
Così la "Fontana", la prima (l'originalissimo, se vogliamo) che Duchamp ideò, è rimasta solamente nelle fotografie che ne fece Stieglitz, ambientandola in un giardino, con luci e ombre gestite con grande maestria.
Povero Duchamp, lui che detestava la fotografia e si era sempre rifiutato di impararne i segreti (e si era sempre servito dell'amico Man Ray per i suoi scopi fotografici).
Anche il mio foglio di carta è apparentemente ripetibile. Ci sono tutte le istruzioni per l'uso.
Ma solo io ho provato quelle sensazioni, nel costruirlo, nel fotografarlo e nel disfarlo. Rivederlo nella sua "realtà", probabilmente mi avrebbe rievocato il ricordo di quelle sensazioni, mediandolo però attraverso quelle provate nel momento della nuova visione. Così corrompendo quel ricordo. Una cosa che con una fotografia non può accadere, perché è solo un'immagine bidimensionale, che nemmeno rende l'idea delle dimensioni, del colore, della fisicità di quell'oggetto.
Grazie ancora e buona serata.
Tere
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quelo
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Iscritto: 28 Mar 2016
Messaggi: 176

MessaggioInviato: Dom 12 Mar, 2017 10:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

..finchè qualcos'altro rendera' insopportabile...
Comunque ho avuto modo di rivedere la foto in un secondo momento,andrei ad interpretare il messaggio,tutto sommato in senso positivo.
Quante opere vanno perse, per quello che ci fa vedere la tela,ehm la foto.
Wink
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Ettore Perazzetta
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Iscritto: 24 Dic 2015
Messaggi: 1487

MessaggioInviato: Dom 12 Mar, 2017 10:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

teresa zanetti ha scritto:
@Ettore: grazie delle tue osservazioni.
Posso dirti qual è stato il mio percorso, per questa fotografia, non posso parlare per altri, naturalmente.
Ho pensato il manufatto appositamente per fotografarlo e poi disfarlo.
Non volevo rivederlo, una volta che il processo fosse terminato.
Mi intrigava l'idea della "Fontana" di Duchamp fotografata da Stieglitz e poi andata perduta, ma in fondo (in quanto oggetto industriale di serie) apparentemente ripetibile.
E scelgo con consapevolezza il termine "apparentemente", perché in realtà nemmeno i manufatti prodotti in serie sono davvero tutti uguali.
Così la "Fontana", la prima (l'originalissimo, se vogliamo) che Duchamp ideò, è rimasta solamente nelle fotografie che ne fece Stieglitz, ambientandola in un giardino, con luci e ombre gestite con grande maestria.
Povero Duchamp, lui che detestava la fotografia e si era sempre rifiutato di impararne i segreti (e si era sempre servito dell'amico Man Ray per i suoi scopi fotografici).
Anche il mio foglio di carta è apparentemente ripetibile. Ci sono tutte le istruzioni per l'uso.
Ma solo io ho provato quelle sensazioni, nel costruirlo, nel fotografarlo e nel disfarlo. Rivederlo nella sua "realtà", probabilmente mi avrebbe rievocato il ricordo di quelle sensazioni, mediandolo però attraverso quelle provate nel momento della nuova visione. Così corrompendo quel ricordo. Una cosa che con una fotografia non può accadere, perché è solo un'immagine bidimensionale, che nemmeno rende l'idea delle dimensioni, del colore, della fisicità di quell'oggetto.
Grazie ancora e buona serata.
Tere


Pensandoci bene è un'operazione che potrei fare anch'io se una volta scansionata una mia stampa analogica andassi a distruggere l'originale, ancor meglio se bruciassi anche il negativo. Però ritengo tutto ciò una gratuita forzatura concettuale che porta un pò fuori dalla specificità della fotografia che alla fin fine realizza tutto ciò senza ricorrere a strane teorie. Un dato momento, quando si chiude l'otturatore, non è più lo stesso di quando si è premuto il pulsante di scatto, di quel momento resta:
Citazione:
solo un'immagine bidimensionale, che nemmeno rende l'idea delle dimensioni, del colore, della fisicità di quell'oggetto.
Resta poi da chiarire il bisogno di creare un manufatto per esprimere un concetto già presente nella semplice realtà. Ciao
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DamianoPignatti
moderatore


Iscritto: 10 Gen 2008
Messaggi: 16606
Località: dintorni di Bassano del Grappa

MessaggioInviato: Gio 20 Apr, 2017 9:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

scatto egregiamente concepito,
molto più alto il concetto e la realizzazione pratica rispetto al mero scatto.
Ma qui si vola alto e fin lassù non mi inerpico perché non ho i mezzi, apprezzo l'arte di ogni epoca ma avendo fatto l'ITIS ,la Storia dell'arte non è mai stata nei programmi ministeriali... Wink
Apprezzo la teoria che c'è dietro e la realizzazione materiale che a molti è sconosciuta e ostica, nella quale tu invece ti destreggi con maestria...

_________________
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