metamorfosi della terra - sulle strade di giacomelli - 4 |
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NIKON D90 - 85mm
1/320s - f/11.0 - 200iso
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metamorfosi della terra - sulle strade di giacomelli - 4 |
di teresa zanetti |
Mer 08 Mar, 2017 10:09 pm |
Viste: 1100 |
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Autore |
Messaggio |
teresa zanetti utente attivo
Iscritto: 14 Feb 2017 Messaggi: 1535
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 2:08 pm Oggetto: metamorfosi della terra - sulle strade di giacomelli - 4 |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti _________________ "Less is Bore" (Robert C. Venturi)[/size] |
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1962 moderatore
Iscritto: 16 Giu 2011 Messaggi: 15699 Località: Provincia Mantova
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 2:17 pm Oggetto: |
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un bellissimo gioco di linee che si rincorrono e si incrociano cavalcando le sinuose onde collinari
_________________ Claudio
_____________________________
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maxval1820 utente attivo
Iscritto: 09 Gen 2015 Messaggi: 19567 Località: Norma (LT)
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 3:10 pm Oggetto: |
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Molto interessante e ben eseguita anche questa! _________________ Giuseppe Zizzi |
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lucaspaventa utente attivo
Iscritto: 29 Nov 2009 Messaggi: 9470 Località: Macerata
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 4:04 pm Oggetto: |
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Nudi e graffianti i solchi, compo ok a te la risposta della scelta di un non tutto nitido. So che è intenzionale, ma mi piacerebbe conoscere le tue motivazione di tale opzione.
Ciao. |
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opisso utente attivo
Iscritto: 11 Set 2014 Messaggi: 5471 Località: Genova
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 4:07 pm Oggetto: |
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Giacomelli non lo conosco bene ma questa mi piace
La prima anche non era male ma non mi convinceva del tutto.
Sulla 2 e la 3 invece non saprei proprio esprimere un giudizio...
_________________ opisso su instagram = angolo.b |
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jus utente attivo
Iscritto: 19 Dic 2008 Messaggi: 15918 Località: Piacenza
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 6:15 pm Oggetto: |
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Non mi convince la presenza del trattore, la trovo una intrusione, per il resto sempre maggiore essenzialità e durezza.
Mi piace. Ciao. _________________ Giuseppe. Vera - Il padrone di casa |
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Antonio Mercadante moderatore
Iscritto: 21 Giu 2009 Messaggi: 11274 Località: Marigliano (NA)
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 6:20 pm Oggetto: |
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Il trattore, gli alberi in basso a destra e la parte in alto a sinsitra sporcano secondo me una bella scena. Anche la conversione secondo me mertita una rielaborazione meno eccessiva soprattutto per le alte luci. Un caro saluto _________________ Antonio Mercadante
NIKON Z5, Z6II, Z24-70 f/4 S, Z35 f/1.8 S, Z85 f/1.8 S, SB700; Panasonic LX100M2 Mio Flickr
"Un fotografo professionista non è altro che un fotografo dilettante che non ha mai smesso di provarci" |
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Alfredo Caridi utente
Iscritto: 14 Gen 2017 Messaggi: 294 Località: Genova
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 7:15 pm Oggetto: |
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Dopo le 4 fotografie che compongono questa serie, penso che sia da rivedere il mio commento che ho fatto alla prima foto.
Il titolo, mi ha leggermente fuorviato, pensando ad una interpretazione di Teresa alla fotografia di Giacomelli.
Mi sbagliavo, tere, non intendeva imitare il paesaggio di Giacomelli. Il titolo di questa serie forse ci riporta ad una interpretazione del paesaggio visto da Giacomelli.
Il paesaggio, può essere visto in due modi: da una parte c'è una ricerca del bello, dove linee, forme, ombre, luci e colori, sono improntati ad esaltare il lato estetico di un luogo.
Poi, c'è una ricerca dell'essenza di un paesaggio. In questo caso, la fotografia fa da tramite alle sensazioni che l'autore/trice vuole trasmettere.
La fotografia, non può parlare, ma può essere letta. Una lettura che sottostà ad integrazioni psicologiche. Per cui ogni lettura diventa un fatto soggettivo dipendente dalla cultura e sensibilità di ogni osservatore.
Nelle fotografie di Teresa, non troviamo il bello, ma si può capire il suo rapporto con il territorio e l'essenzialità che ne attribuisce.
Complimenti Tere.
A. |
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quelo utente
Iscritto: 28 Mar 2016 Messaggi: 176
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 10:10 pm Oggetto: |
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Non conosco l'autore o l'autrice in questo caso,quando ci si riferisce ad una fotografia autoriale,si immagina essere anche personale.La presentazione sufficientemente articolata,della prima immagine,potrebbe trovare una corrispondenza in quello che si va a mostrare o vedere.
Tempo fa è iniziata a ferragosto una discussione sul pensiero oggettivo o soggettivo di fronte all'opera d'arte o alla fotografia,nell'utopia momentanea,di arginare il fattore social,ma poi le ferie erano finite...
A parer mio l'immagine è piu' vicina ad una visione astratta del paesaggio,forse ispirata in qualche modo.La lavorazione del territorio favorisce il disegno geometrico di ciò che vediamo.
La fotografia in questione mostra montagne e laghi?oppure c'è dell'altro?
E' originale oppure,ci troviamo davanti ad un paesaggio stereotipato?
In questo caso si propone una sorta di traccia o percorso stilistico,tanto da chiedersi quanto seguire o allontanarsi dal solco indicato.
saluti |
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teresa zanetti utente attivo
Iscritto: 14 Feb 2017 Messaggi: 1535
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Inviato: Mer 15 Mar, 2017 11:49 pm Oggetto: |
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Dopo giorni di silenzio (che fatica tacere!).
Innanzitutto grazie di passaggi e riflessioni e commenti e per avermi accompagnata con interesse in questo cammino.
Claudio
Giuseppe
Luca
Opisso
Giuseppe
Antonio
Alfredo
Quelo
Una conoscente (fotografa anche lei) sosteneva che "fotograficamente il paesaggio è morto".
Talmente lapidaria nella sua affermazione che mi ha fatto venir voglia di capire se fosse proprio vero.
Se davvero il luogo in cui viviamo non avesse più nulla da dirci.
Se noi non avessimo più nulla da vederci, dopo averlo ampiamente modificato, secondo le nostre esigenze.
Fino ad allora non avevo mai preso seriamente in considerazione l'ipotesi di poter fare foto di paesaggio.
Davanti a me, montagne di immagini meravigliose che però non mi interrogavano.
Semplicemente mi urlavano la loro bellezza sfacciata.
Quell'estate ho deciso per una vacanza in un luogo che mi piace definire all'origine stessa della terra, la Val d'Orcia.
Per giorni mi sono guardata attorno. Come paralizzata da tutta quella bellezza.
Campi, vigneti, distese di terra dissodata e grassa,
altre di terra grumosa ... rotoballe in attesa.
Marroni al limite del nero, gialli dorati, ocre, biancori abbaglianti ...
Non riuscivo a tirar fuori uno scatto che fosse anche solo vicino a quello che stavo cercando.
Forse perché nemmeno sapevo che cosa volevo.
Mi era bastato realizzare poche fotografie "tradizionali"
(albe, tramonti, cipressi solitari, dolci pendii, luci radenti) per capire che non mi sarei accontentata.
La bellezza era lì, a portata di mano, ma io non riuscivo a tirarne fuori che un'immagine stereotipata.
Poi un'idea, dapprima confusa. E' così che ho deciso di estrarre, da tanta meraviglia, la forma.
Ecco la ragione delle mie parole sotto alla prima di queste quattro fotografie, che volevano essere una sorta di filo conduttore, che tutte le univa.
Mi sono imposta di non cercare la luce particolare, l'inquadratura giusta, il colore sensazionale ...
Mi sono imposta di togliere ogni orpello, di scarnificare, di andare all'essenza.
E l'essenza era, appunto, la forma.
Volevo vedere se, anche senza tutto quello che solitamente si ritrova in un'immagine che ritrae il paesaggio, "fosse ancora bello il bello".
Non volevo imitare Giacomelli (non sono così presuntuosa). Dice bene Alfredo.
Volevo vedere, a quel punto, se era possibile per una come me, nata e cresciuta in città, raccogliere la sua lezione.
Ma prima ho dovuto dar fondo a tutti i miei ricordi di bambina, nella campagna sarda, assolata e brulla.
Io che ho un approccio cerebrale con la fotografia (ogni scatto è frutto di lunghe meditazioni), ho invece realizzato tutte le immagini "di pancia", in non più di due o tre giorni.
Tornata a casa le ho lavorate e non mi sono piaciute.
Così sono rimaste ad ammuffire in una cartella del pc per quasi quattro anni.
Mi sono tornate in mente l'altro giorno, con la faccenda del Collini e del kitsch e le osservazioni di Luca.
Non credevo che avrei avuto il coraggio di pubblicarle. Nessuno le aveva mai viste prima.
Mi sono consultata con un amico, che mi conosce molto bene. Mi ha incoraggiata.
Ed eccole qui.
La mia preferita è la prima (sempre che si possa dare un ordine di preferenza ai propri figli ...).
In quegli alberi scheletriti ho visto il corteo finale del Settimo Sigillo, di Bergman, con la morte, Antonius Block, la strega ... tutti uniti in quell'assurda danza. Quelli erano solo sette. Qui c'è un ottavo personaggio. Sono io.
La seconda e la terza sono lo stesso concetto, più ampio nella prima e portato alle estreme conseguenze nella seconda. Delle due preferisco la terza. Il triangolo manca volutamente della punta, per il motivo che ha indicato Francesco.
L'ultima. Ho cercato di dare a chi guarda la sensazione di come vedo io, che, tra miopia e astigmatismo sono a -9!
Buon tutto a tutti.
E buona notte (a quest'ora).
Tere |
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Clara Ravaglia utente attivo
Iscritto: 19 Feb 2006 Messaggi: 27261 Località: Ravenna
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Inviato: Gio 16 Mar, 2017 4:00 pm Oggetto: |
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Citazione: | Davanti a me, montagne di immagini meravigliose che però non mi interrogavano.
Semplicemente mi urlavano la loro bellezza sfacciata. |
Quanto è vero, capita sempre più frequentemente anche a me una sensazione simile ( pur con qualche nobile, emozionante, eccezione...)
Citazione: | scarnificare, di andare all'essenza. |
Perfetto, è la parola che mi è saltata in mente subito, sopratutto vedendo quest'ultima...
Citazione: | In quegli alberi scheletriti ho visto il corteo finale del Settimo Sigillo, di Bergman, con la morte, Antonius Block, la strega
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la tua prima della serie, esattamente ci ho pensato anch'io...
Per cui inutile dirti che questo tuo lavoro, per me, è interessantissimo.
Ciao
Clara _________________ Clara Ravaglia |
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