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nel nulla
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nel nulla
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NIKON D90 - 300mm
1/1600s - f/13.0 - 200iso
nel nulla
di teresa zanetti
Lun 06 Mar, 2017 10:21 am
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Autore Messaggio
teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 10:21 am    Oggetto: nel nulla Rispondi con citazione

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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"Less is Bore" (Robert C. Venturi)[/size]
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Claudio Roselli
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Iscritto: 18 Feb 2017
Messaggi: 304

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 10:28 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Uno di quei pochi casi che ''l'effetto soglia'' riesce ad apportare una soluzione piacevole, perlomeno sul piano grafico.
Una visione quasi da non foto, sembra più una vignetta di Milazzo, di quando disegnava Ken Parker, bella, mi stimola diversi deja vu. Wink

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Dieci fotografi davanti allo stesso soggetto, producono dieci immagini diverse,
perché se è vero che la fotografia traduce il reale, esso si rivela secondo l'occhio di chi guarda G. Freund
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Clara Ravaglia
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Iscritto: 19 Feb 2006
Messaggi: 27261
Località: Ravenna

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 12:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Da dove.. e verso che cosa... non ci è dato sapere...
Oppure sta noi immaginare questo viaggio, nel bianco assoluto, della nera barchetta. Fotografia di nicchia, al limite del disegno a carboncino..., che parte dalla realtà e la trasforma in una idea essenziale ed aperta.

Ciao
Clara Smile

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Clara Ravaglia
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Cristian1975
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Messaggi: 12183
Località: Roma

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 1:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Concettuale e "fantastica" questa tua proposta che immerge nel bianco ovvero il nulla , tutto quanto di piu interessante potrebbe riuscire a tirar fuori la nostra fantasia. C'è un punto di partenza dove tutto ha inizio e dove si va, non ha importanza . Tutto il susseguirsi è un anonimo palcoscenico , una pagina bianca dove poter iniziare a scrivere .
Molto bella nel suo senso grafico e di grande trasporto interpretativo Ok! Ciao
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Tropico
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Iscritto: 04 Dic 2014
Messaggi: 4530

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 2:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Attenzione attenzione, sempre più bianco, siamo al confine tra il minimalismo e il nichilismo assoluto, la prossima foto è assolutamente consigliabile vederla su sfondo nero... LOL Wink
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opisso
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Iscritto: 11 Set 2014
Messaggi: 5471
Località: Genova

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 2:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mah...
Nel senso generalmente apprezzo le tue fotografie generalmente delicate ed "essenziali" (anche se forse non sono le parole giuste).
Questa resta piacevole ma personalmente mi manca un po' il prefisso "foto"...Ciao

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opisso su instagram = angolo.b
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le_pupille
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Iscritto: 31 Dic 2008
Messaggi: 2527

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 2:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

....potrebbe essere interessante....ma non trovo funzionale la composizione......
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lucaspaventa
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Iscritto: 29 Nov 2009
Messaggi: 9470
Località: Macerata

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 3:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A prescindere dai contenuti più o meno palesi in base alla formazione, alla sensibilità e alla soggettività di ogni osservatore, trovo l'immagine in bilico tra l'artwork e il disegno. Non riconosco i tratti tipici di una fotografia.
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Clara Ravaglia
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Iscritto: 19 Feb 2006
Messaggi: 27261
Località: Ravenna

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 4:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Direi che siamo in bilico Luca: però il contrasto alle stelle, che porta a questo risultato e sospende la barchetta nel bianco, non è bastevole, sentiti i pareri anche di altri colleghi, per considerare un vero artwork questa post particolare.... siamo certo che la Autrice è più che conscia della situazione border line... che arriva al limite senza oltrepassarlo.

Ciao
Clara Smile

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Clara Ravaglia
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
Messaggi: 1535

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 5:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie a tutti di passaggi e commenti.

Sono partita da uno scatto (vedo se riesco ad allegarlo) realizzato, in una giornata molto afosa, in pieno controluce (il 3/8 in Sardegna, intorno alle 9 del mattino), che ho sviluppato (se così vogliamo dire), dopo averlo convertito in jpeg da raw, con Microsoft Office Picture Manager.
Ho dapprima desaturato; poi, dal campo "luminosità e contrasto", ho aumentato il contrasto sino a 100; regolato i mezzi toni aumentandoli sino a 100 e, per ultimo, aumentato la luminosità sino a 43, in modo da eliminare tutte le increspature dell'acqua che si percepivano ancora. Infine ho tagliato ai lati per riportare il tutto al formato 1:1.
Non so se un'operazione così rozza si possa definire "artwork" (mi fa sempre sorridere perché il lemma, in Inglese, traduce il termine italiano "capolavoro"). Al solito non ne faccio un problema di definizioni. E lascio allo staff di stabilire dove inserire questa mia di oggi.

Tutta l'operazione è nata a seguito della lettura di un interessantissimo articolo del mitico Pietro Collini (medico, semiologo, filosofo, appassionato di fotografia ...), che evidentemente ha letto da Dorfles, e crede di essere l'unico ad averlo fatto, una riflessione, forse, sulle orme di Greenberg, attorno alla fotografia oggi, alla necessità che molti sentono di produrre immagini facilmente fruibili (di pancia, se così possiamo dire).
Arte retinica allo stato puro (per citare Duchamps).

Riporto qui sotto l'estratto per me più saliente (corsivo e grassetti miei):

"Clement Greenberg ha affermato che, mentre l'avanguardia (intendendola in generale come l'arte nella sua funzione di scoperta e invenzione) imita l'atto di imitare, il kitsch imita l'effetto dell'imitazione; pone in evidenza le reazioni che l'opera deve provocare, ed elegge come fine della propria operazione la sola reazione emotiva dell’utente.

"[i]Possiamo così arrivare a una definizione di kitsch come atto comunicativo che ha come unica finalità la provocazione di un effetto emotivo e che insiste molto, sulla tecnica della reiterazione dello stimolo, sul fatto che esso stesso sia assolutamente fungibile: l'osservazione potrebbe essere intesa in termini di ridondanza.

I primi a usare questa tecnica persuasiva, mi riferisco ai nostri tempi, sono stati così detti i mass-media che hanno cercato di trasferire messaggi culturali di alto valore artistico verso una facile fruibilità, creando così una cultura di massa o "Massculture”, perdendo per strada gran parte degli aspetti estetici e contenutistici.

Venendo alla fotografia, sottolineo subito come il kitsch trova quindi le sue radici anche nell'imitazione, intesa come reiterazione di spunti artistici precedenti come avvenne, per citare un caso emblematico, nei ritratti elaborati con il cosiddetto effetto Dragan, oppure con il voler facilmente provocare una reazione emotiva usando sintagmi ridondanti come avviene spesso nelle fotografie del paesaggio (non è che io non gradisca i paesaggi, ma spesso sono essi vittime del kitsch…).

Pertanto gli ingredienti propri del kitsch in fotografia sono l’imitazione e la presenza nello stesso fotogramma di elementi ridondanti, che a livello mentale innescano visemi percettivi, atti a indurre solo reazioni emotive elementari.

La fotografia kitsch per sua stessa necessità non richiede assolutamente una mediazione culturale per essere assimilata, ma al contrario, ha come primaria caratteristica l'immediata comprensione da parte del fruitore, il quale non deve fare il minimo sforzo mentale per poterne apprezzare i contenuti emozionali veicolati dai visemi percettivi.

Parlando dell’atto imitativo di un’opera d’arte, si potrebbe pensare che le foto kitsch affondino sempre le loro radici in una fotografia colta, o comunque in un genere fotografico dove il contenuto artistico sia sicuramente preponderante, ma tante volte non è così: nella maggior parte dei casi i fotografi trovano la loro ispirazione in immagini già degradate da un avvilimento culturale quali ad esempio le fotografie pubblicitarie.

In queste fotografie si raggiunge il massimo del kitsch, in considerazione del fatto che la loro funzione è di presentare un messaggio massificato, che abbia come caratteristica primaria l'immediata comprensione e che quindi sia completamente privo di ogni connotazione poetica, proprietà esclusiva delle vere opere d'arte.

Infatti, la poetica presenta sempre come sua peculiarità fondamentale, un’ambiguità concettuale che pone costantemente l’utente di fronte alla necessità di dover porre mano alle sue competenze per arrivare a una corretta interpretazione del messaggio nascosto nel codice.

Al contrario, quindi, nel kitsch il fruitore non deve fare nessuno sforzo interpretativo, non deve porre mano a un suo bagaglio culturale, anzi non è necessario alcun mediatore per afferrare il significato dell'immagine che ha di fronte, essa si propone come primordiale stimolo emotivo.

In queste situazioni scopriamo di avere abbassato il contenuto artistico della nostra fotografia a livello zero, ad averla privata di ogni sua connotazione di opera d'arte, anche se da un punto di vista della forma essa si presenta particolarmente gradevole e tecnicamente irreprensibile.

L'altra caratteristica che dobbiamo prendere in considerazione è la ridondanza.

Come abbiamo accennato sopra per ridondanza dobbiamo intendere la presenza di elementi ripetitivi il cui scopo è di provocare e rinforzare reazioni passionali per lo più elementari.

Per esempio analizziamo un paesaggio notiamo come gli elementi cromatici propri di una sovrasaturazione, l'acqua ripresa con tempi lunghi e analogamente dicasi per le nuvole che vengono ad assumere quel tipico aspetto morbido e serico, e il tutto condito da un classico sole all'alba o al tramonto, assumono il significato di una ridondanza di elementi emozionali il cui unico scopo è di rinforzare nel fruitore la certezza di una lettura corretta dell'immagine e, per contro, di un di un vero godimento di stimoli emozionali elementari.

Analogamente possiamo prendere in considerazione quei ritratti in cui le pose stereotipate, che le modelle assumono con penosa costanza, la presenza di elementi ammiccanti del volto, svolgono la funzione di una sollecitazione psicologica ripetitiva.

Ancora nella foto di street possiamo analizzare l’interazione tra uomo e cartellone pubblicitario, tra uomo e geometrie delle strisce stradali, tra mosso e sfondo.

Parlando delle fotografie naturalistiche potrei prendere ad esempio gli atteggiamenti stereotipati degli animali nell’atto di cogliere la preda, o altre amenità simili.

E potrei continuare per ore elencando problematiche analoghe per ogni genere fotografico.

Giustamente, allora voi tutti mi chiederete: “Ma tutto è kitsch? Cosa salviamo?”.

Beh io credo che valga la pena ripensare un po’ al nostro modo di fare fotografia (e questo vale anche e soprattutto per il sottoscritto che si mette in causa pienamente). Cerchiamo di trovare idee, metodologie innovative per esprimere compiutamente le nostre passioni, così come hanno fatto i vari autori come Goldin, Gursky, Navarro, Gordin e tanti altri che dovremmo prendere non come esempi, ma come stimoli per migliorare la nostra produzione artistica.
[/i]"

Poetico nel testo va inteso nel senso etimologico originario (dal greco poiesis=creazione)

Ancora grazie di cuore del vostro punto di vista, per me sempre vera occasione di riflessione e crescita.
Buon tutto
Tere



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lucaspaventa
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Località: Macerata

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 5:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

…no polemica.
Quindi se Clement Greenberg dice ciò io o chiunque altro deve/vo dire che mi piace ciò che non mi piace e che non mi piace ciò che mi piace?
Chi stabilisce ciò che deve o non deve piacere? Non amo i discorsoni amo essere influenzato da ciò che amo.
Se sono andato off topic c'è andato anche Clement Greenberg.
Io chiedo scusa e non mi offendo se cancellate.

Vista ora l'originale anche costei mi procura poco piacere oculare. Parere strettamente personale.


Ultima modifica effettuata da lucaspaventa il Lun 06 Mar, 2017 5:36 pm, modificato 2 volte in totale
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
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MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 5:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ci sono riuscita!
Me ne stupisco sempre...
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teresa zanetti
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Iscritto: 14 Feb 2017
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MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 5:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma ... Mi dispiace molto, Luca.
Ho solo detto che cosa ho fatto, in maniera da permettere di valutare se si tratta di artificio.
Poi ho raccontato, come è mia consuetudine, il ragionamento che sta dietro allo scatto. E in questo caso il mio ragionamento è partito da quell'articolo di Pietro. Dopodiché ogni opinione è, appunto, un'opinione. La si ascolta, si può essere d'accordo o no. Nessuno vuole convincere nessuno.
Per quanto mi riguarda continuo a ringraziarti per il tuo punto di vista, che mi permette di allargare i miei orizzonti.
Teresa
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Alfredo Caridi
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MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 8:21 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Tere.
Ho letto tutto, anche l'estratto dell'articolo di Collini. Dopodiché, ho riguardato la tua foto...Foto che non si discosta dall'analisi di Pietro: anche questa, è una fotografia che che ricalca il filone kitsch: è un visto e rivisto. Non fraintendere Tere, so che lo hai fatto in contrapposizione a quello che era lo scatto originale e che molti lo avrebbero postato così come era. Il tuo tentativo/provocazione, era quello di creare una immagine che uscendo dagli schemi potesse indurre un osservatore a soffermarsi per trovare una interpretazione. Anzi, la provocazione è doppia perché vuole scavare anche sui confini tra fotografia e manipolazione (o artwork). Ma provocazione, lo è anche l'articolo di Pietro che mette in discussione tutta la fotografia quando vuole fregiarsi dell'appellativo di arte. Sotto questo aspetto, anche Salgato e Steve Mc Curry rientrano a pieno titolo nel kitsck: La loro fotografia, è solo spettacolarizzazione mediatica-
La tua fotografia, così come non può essere classificata come originale, non si può neppure classificarla come artwork o manipolazione dir che si voglia. E' uno scatto che si può fare direttamente in ripresa (allora si torna ai confini della manipolazione se avviene già in macchina?)

Pietro collini, lo conosco, e so che va preso a piccole dosi approfondendo e comprenderlo passo dopo passo.

Ciao Tere.

A.
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vittorione
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Località: Roma

MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 9:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il filosofo Antonio Banderas sostiene che quando su una fotografia dallo spessore troppo sottile si tenta di spalmare una eccessiva quantità di intenzioni, questa finisce con lo sbriciolarsi.

Per cui, ne deduce, conviene aumentare lo spessore della fotografia e contestualmente ridurre al minimo quello delle parole a corredo di questa, così da evitare la catastrofica conseguenza.

Una foto - uscendo dalla scherzosa metafora-provocazione - dovrebbe innanzitutto essere tenuta lontana dalle parole dell'autore per lasciar parlare la foto stessa e chi la osserva.

Altrimenti la si carica, appunto, di intenzioni (o invenzioni) che spesso non si ritrovano nella sostanza visiva della foto.

Questa è ovviamente solo la mia opinione, come pure è mia opinione che questo elaborato grafico dica poco, come pur lo è la convinzione che, per quel che vale, si tratti di un artwork, dato che il materiale fotografico nativo è stato modificato in misura estrema fino a produrre tutt'altra cosa.

Ciao, V.

_________________
Nessuna "Verità", solo opinioni personali, al massimo spunti di riflessione.
Vittorio
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lucaspaventa
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MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 9:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

vittorione ha scritto:
Il filosofo Antonio Banderas sostiene che quando su una fotografia dallo spessore troppo sottile si tenta di spalmare una eccessiva quantità di intenzioni, questa finisce con lo sbriciolarsi.

Ciao, V.


Concordo in toto ma la ''parabola'' del filosofo………è troppo forte Vittorio per passare inosservata. Come ti è venuta non lo so ma la trovata è da Oscar. Della serie io speriamo che me la cavo. Grande!!!!
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teresa zanetti
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MessaggioInviato: Lun 06 Mar, 2017 11:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie Vittorio, le tue (sempre precise) parole sono per me, come già ho avuto modo di dire, fonte di ispirazione e riflessione, proprio perché, per quanto semplici opinioni (e come tali naturalmente opinabili) sono poche.
Tra l'altro sei l'unico di fronte alle cui foto a me non venga di proferir parola.
Ma ho già detto anche questo.

Non ho mai detto, invece, che questa immagine non sia kitsch.
Ed, anzi, dice molto bene Alfredo: lo è eccome, non tanto perché già vista molte volte (in molte diverse declinazioni, ma nella sostanza sempre uguale a se stessa) ma perché essa stessa preme sul pedale dell'emotività spicciola: il vuoto; un percorso compiuto da due figure che potrebbero rappresentar chiunque, tratteggiate come sono in modo essenzialmente grafico (e in cui chiunque, pertanto, potrebbe riconoscersi); l'associazione (che sorge spontanea) tra la barca e la vita ...

Nemmeno ho mai detto di voler fare arte. Ben me ne guardo. Gli unici che in definitiva riconosco come veri artisti sono Marcel Duchamp e Marina Abramovic.
Ho solo cercato di condurre un esercizio, sulla scorta delle riflessioni sorte dalla lettura di quell'articolo. Tutto qui.
Che, mi preme precisarlo, non sposo e non respingo.
O, il che è lo stesso, sposo per alcuni suoi tratti e respingo per altri.
Ma che sicuramente ha il merito di far riflettere sulle ragioni per cui fotografiamo.

Ancora grazie.
E mi dispiace molto se qualcuno si è sentito "toccato" in prima persona.
Non era mia intenzione.
Buona serata a tutti
Teresa
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Tropico
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Iscritto: 04 Dic 2014
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MessaggioInviato: Mar 07 Mar, 2017 9:11 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Molto bella questa discussione, se ne vedono raramente così pregne di contenuti. Dirò alcune cose ma intanto invito Teresa in questo thread:
http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=671468&start=0
dove affrontiamo da tempo determinati argomenti legati all'estetica, sarei felicissimo se intervenissi (invito esteso a tutti, beninteso).
Dunque troppi discorsi legati ad un'immagine intanto? Mah io credo che se una foto è riuscita nulla toglie o aggiunge un trattato intero stesso dicasi per una non riuscita. Quindi perchè privarsi della bellezza di una sana discussione che sconfini anche in altri campi tenendo sempre presente il soggetto/foto da cui si è partiti come in questo caso?
Detto questo interessante quanto riportato sul kitsch. Andiamo alla definizione del vocabolo: https://it.wikipedia.org/wiki/Kitsch
Dunque se manca creatività/originalità tutto può essere kitsch e guardando in giro, e non solo la fotografia, è pieno di kitsch il mondo. Il guaio è che non è facile essere originali in fotografia specialmente, se non altro perchè vi sono soltanto alcuni milioni di milioni di fotografi a vari livelli, la maggior parte bassi, per carità, però realizzare qualcosa che non sia deja vu non è certo semplice, anche e solo a livello probabilistico... Wink
P.S. per me son artwork anche le stellette e la setosità delle acque, l'ho espresso più volte il concetto, molto più che una clonatura per esempio. Se il concetto di non-artwork è la fedeltà (presunta) all'originale. Per non parlare del bianco e nero che cancella di botto tutti i colori trasfigurando completamente la realtà stessa.
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
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MessaggioInviato: Mar 07 Mar, 2017 11:34 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Seguendo il discorso di Vittorio, aggiungo che bisognerebbe tirare (almeno qui, in ambiti come questo) una bella riga che separi la foto in sé da quel che uno vuol fare usando la fotografia o le fotografie. Un aspetto difficile da dedurre da una sola immagine, sicuramente fatta con grandi (o almeno buone) aspirazioni, a meno di caricarla, appunto, di spiegazioni o manifesti il cui unico sapore finisce per diventare quello della giustificazione.

Comunque capisco molto il desiderio di andare oltre quello che già c' è in giro, magari solo per il solo gusto di farlo, di provare. Solo che essere originali è davvero molto difficile, come testimonia anche solo questo post del 5 aprile 2009 http://www.photo4u.it/viewtopicnews.php?t=366575 a grandi linee molto simile nei propositi (e chiedo venia per le conicette e l' impostazione, sicuramente kitsch, del formato bislungo da quadretto Ikea Smile )

Comunque, anche io trovo stimolante che, nell' oggettiva penuria di foto di un qualche interesse, almeno si discuta.

_________________
Belle foto. O perlomeno belle idee ->


Ultima modifica effettuata da Mario Zacchi il Mar 07 Mar, 2017 11:58 am, modificato 2 volte in totale
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
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MessaggioInviato: Mar 07 Mar, 2017 11:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

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