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Issoria lathonia
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Issoria lathonia
Issoria lathonia
NIKON D7000 - 90mm
1.6s - f/14.0 - 250iso
Issoria lathonia
di maxval1820
Sab 29 Giu, 2019 2:22 pm
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maxval1820
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Iscritto: 09 Gen 2015
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MessaggioInviato: Lun 08 Lug, 2019 9:08 am    Oggetto: Issoria lathonia Rispondi con citazione

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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Giuseppe Zizzi
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maxval1820
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Iscritto: 09 Gen 2015
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Località: Norma (LT)

MessaggioInviato: Lun 08 Lug, 2019 9:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Immagine HR
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Giuseppe Zizzi
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Gibbaz
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Messaggi: 1390
Località: Cisliano

MessaggioInviato: Lun 08 Lug, 2019 9:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Giuseppe,
certo che questa armonia di curve verso destra (dal gambo a tutto l'insetto) è meravigliosa.
Fai bene a postare il lnk alla versione HDR, perchè dona giustizia allo scatto.
Ok!
Un caro saluto
G
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pigi47
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Messaggi: 32862
Località: Lazzate MB

MessaggioInviato: Lun 08 Lug, 2019 9:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Debbo dire che personalmente non riesco mai ad avere questi dettagli sulla livrea dell'Issoria, quindi complimenti.
Dalle mie parti questo soggetto ha colori differenti, ossia più marcati specialmente andando verso il finale ala l'arancio tende ad essere molto più scuro.

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Pierluigi
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1962
moderatore


Iscritto: 16 Giu 2011
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Località: Provincia Mantova

MessaggioInviato: Lun 08 Lug, 2019 11:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

la versione in HR è fantastica
bravissimo

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Claudio
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Arnaldo A
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Iscritto: 24 Gen 2018
Messaggi: 16897
Località: Vicopisano PISA

MessaggioInviato: Lun 08 Lug, 2019 6:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Complimenti per questo bellissimo scatto..Bellissima Preferita.. Ciao
Arnaldo.

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elis bolis
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Iscritto: 31 Mar 2017
Messaggi: 11013
Località: Vercurago (Lecco)

MessaggioInviato: Lun 08 Lug, 2019 8:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

non m'intendo del genere ma le tue farfalle sono veramente fantastiche; nitidezza, sfondo e colori, tutto al top, complimenti
ciao
Elis
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maxval1820
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Iscritto: 09 Gen 2015
Messaggi: 19567
Località: Norma (LT)

MessaggioInviato: Mar 09 Lug, 2019 7:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Gilberto, Pierluigi, Claudio, Cesare, Arnaldo ed Elis innanzitutto scusatemi il ritardo col quale vi rispondo, volevo dire grazie a tutti per il passaggio e per il commento, un doppio grazie ad Arnaldo per la preferenza.

Citazione:
Dalle mie parti questo soggetto ha colori differenti, ossia più marcati specialmente andando verso il finale ala l'arancio tende ad essere molto più scuro.
Pierluigi sarà una variazione della specie, proverò a fare qualche ricerca in merito perchè la cosa mi incuriosisce moltissimo. Grazie per la notizia Smile
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Giuseppe Zizzi
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Enrico Lorenzetti
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Iscritto: 21 Feb 2009
Messaggi: 6236

MessaggioInviato: Mar 09 Lug, 2019 4:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

splendida immagine, Ciao
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maxval1820
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Iscritto: 09 Gen 2015
Messaggi: 19567
Località: Norma (LT)

MessaggioInviato: Mar 09 Lug, 2019 6:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mille grazie Enrico. Ciao
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Giuseppe Zizzi
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essedi
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Iscritto: 28 Nov 2013
Messaggi: 29078

MessaggioInviato: Mer 10 Lug, 2019 1:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Realizzazione stupenda,splendidi i colori e la nitidezza.Complimenti! Ciao,Sergio. Smile
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Sergio Demitri https://www.flickr.com/photos/124946035@N02/
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maxval1820
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Iscritto: 09 Gen 2015
Messaggi: 19567
Località: Norma (LT)

MessaggioInviato: Mer 10 Lug, 2019 1:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Sergio, grazie mille per essere passato. Ciao
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Giuseppe Zizzi
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Mausan
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Iscritto: 12 Lug 2012
Messaggi: 21073

MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 12:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ottimo dettaglio amico mio e molto bello l'abbinamento del posatoio con il soggetto Ok!

La mia è ancora nello zaino Crying or Very sad

Ciao, Mauro Ciao

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Mauro

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maxval1820
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Iscritto: 09 Gen 2015
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Località: Norma (LT)

MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 1:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie mille Mauro spero che la libererà presto dal tuo zaino in modo da poterla ammirare in tutta la sua bellezza.
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Giuseppe Zizzi
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Moreno B
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Località: Siena

MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 1:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io non commento, se non per dire che è una di quelle foto che vorrei fare io, un domani...chi sa...

Vado un po' OT nella speranza di non sporcare la discussione: mi piacerebbe un racconto di come le foto vengono scattate, ambientazione, luce, distanze; sarebbe molto utile per chi è agli inizi.

Ciao !!
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maxval1820
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Iscritto: 09 Gen 2015
Messaggi: 19567
Località: Norma (LT)

MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 3:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Moreno spero di accontentarti pubblicandoti qui una sorta di lezione che feci per l'Associazione Fotografica di cui faccio parte.
Ho anche il file in formato PDF se dovesse interessarti o comunque interessare a qualcuno lo metto volentieri a disposizione (Staff permettendo)

Attrezzatura
La fotografia macro richiede l’utilizzo di una particolare attrezzatura:
• Obiettivo Macro dedicato - gli obiettivi macro propriamente detti sono quelli che consentono un rapporto di riproduzione 1:1, cioè ogni particolare del soggetto sarà riprodotto esattamente con le stesse dimensioni sul sensore. Questo fa si che poi il dettaglio sia particolarmente incisivo. La caratteristica fondamentale di un obiettivo macro è quella di riuscire a mettere a fuoco su una distanza molto più breve rispetto a quella di un obiettivo normale. Inoltre un obiettivo macro privilegia la nitidezza dell’immagine e la riduzione della distorsione introdotta dalla lente.
• Reflex possibilmente dotata di funzione di alza specchio - la dotazione della funzione alza specchio è fondamentale per questo tipo di fotografia dove la minima vibrazione potrebbe influire in maniera pesantemente negativa sul risultato finale. Perché è così fondamentale questa funzione? In fase di ripresa alla prima pressione del pulsante di scatto lo specchio si solleva mentre alla seconda pressione avviene lo scatto evitando così vibrazioni dovute al movimento meccanico dello specchio.
• Collarino per obiettivo - ci permette di ruotare con grande facilità la macchina digitale da posizione verticale a orizzontale passando per tutte le posizioni intermedie senza dover tutte le volte agire sulla testa del cavalletto.
• Slitta micrometrica - molto utile in fase di composizione per eseguire piccoli aggiustamenti, per perfezionare la messa a fuoco e, soprattutto, quasi indispensabile per effettuare il focus stacking.
• Scatto remoto - preferibilmente a distanza (telecomando ML-L3) oppure con il filo, anche se il filo potrebbe comunque causare delle vibrazioni alla macchina fotografica a causa di eventuali oscillazioni.
• Treppiedi - nella macro fotografia si utilizzano in genere dai due ai tre cavalletti. In particolare quello su cui va posizionata la macchina fotografica deve essere stabile per non avere vibrazioni; ne possiamo portare un secondo sul quale posizioniamo i plamp in modo che quando muoviamo la macchina per i vari aggiustamenti non andiamo a modificare la posizione del soggetto e viceversa ed, in genere, se ne usa un terzo per i pannelli riflettenti o diffusori e per posizionare eventuali elementi di sfondo.
• Plamp - indispensabili per sorreggere posatoi e pannelli oscuranti e/o riflettenti.
• Pannelli riflettenti: per illuminare eventuali zone in ombra del soggetto, vanno benissimo anche i coperchi delle vaschette da forno.
• Pannelli diffusori: per attenuare eventuali fonti luminose che colpiscono il soggetto.
• Diffusore flash: per attenuare e schermare la luce del flash.
• Lampadina: utile per la ricerca dei soggetti in scarse condizioni di luce.
• Forbici: indispensabili per recidere i posatoi.
Preparazione della scena
Rispetto ad altri generi fotografici, la macro è probabilmente quella che richiede più pazienza e passione. La prima cosa da tener conto è l’avere rispetto per gli animali che andremo a trovare e fotografare.
L’ Orario ideale per recarsi sul posto è la mattina prima dell’alba ed iniziare a cercare anche con l’ausilio di lampadine tascabili; a tal proposito la luce non deve essere forte per non disturbare l’apparato visivo degli animali. Una volta individuati i soggetti con le forbici (le migliori sono quelle che si utilizzano per fare le unghie ai gatti) si recide il posatoio e lo si posiziona sulla pinza del plamp. Il consiglio è quello di continuare a cercare finchè il sole non fa capolino e, solo dopo che la sua luce inizia ad illuminare la scena, iniziare a fotografare. Dico questo per due motivi: una luce migliore presente sulla scena al momento dello scatto e possibilità di incontrare più soggetti ancora “congelati” dalla temperatura notturna.
Per quanto riguarda la disposizione dell’attrezzatura ci si posiziona con la reflex sul cavalletto in una zona all’ombra, posizionando gli altri due treppiede in modo da scattare in favore di luce, ovvero con il sole alle spalle. E’ importante che la reflex ed il soggetto siano in ombra, la prima per non falsare la misurazione dell’esposizione, il secondo per non far “svegliare” il soggetto una volta che viene colpito dai raggi solari. L’eventuale posizionamento dello sfondo è indifferente e varia a seconda dei gusti: se vogliamo uno sfondo caldo e luminoso poniamo il terzo cavalletto al sole, viceversa all’ombra. Analogamente, anche senza posizionare il terzo treppiede, se vogliamo uno sfondo caldo puntiamo una zona di sole, altrimenti una all’ombra.
E’ bene ricordare che lo sfocato dello sfondo varia la sua intensità in maniera correlata alla distanza dello sfondo dal soggetto e del soggetto dal PDC: più lo sfondo è lontano dal soggetto e più è sfocato, così come più ci avviciniamo con la macchina fotografica al soggetto e più otterremo uno sfondo uniforme.
Tecnica
Per la macro fotografia i settaggi a cui bisogna prestare attenzione sono i seguenti:
- disattivazione dello stabilizzatore (per le ottiche che ne sono provviste)
- impostazione del valore di diaframmi abbastanza chiusi
- attivazione della funzione alza specchio M-UP
- scatto con telecomando remoto possibilmente ML-L3
- modalità di scatto a priorità di diaframmi
- messa a fuoco in modalità manuale
- sensibilità iso più bassa possibile
E’ inutile sottolineare quanto sia importante evitare movimenti anche minuscoli della macchina fotografica durante la fase di ripresa. Questo è importante anche nella fotografia paesaggistica e lo diventa ancor più nella fotografia macro a causa la ridotta distanza tra corpo macchina ed il soggetto (un movimento di 1 mm su una montagna distante 4 km si nota meno dello stesso movimento su un soggetto posto a 20 cm). Ciò premesso passiamo a vedere tecnicamente come si realizza una fotografia macro.
Innanzitutto, scattando con la fotocamera posizionata sul treppiedi, la prima cosa da fare è togliere lo stabilizzatore della lente (per le ottiche che ne sono provviste). Sul cavalletto infatti l’utilizzo dello stabilizzatore è inutile dal momento che l’apparato macchina/lente è fermo; al contrario lo stabilizzatore attivo, continuando a lavorare, potrebbe generare lui del movimento.
E’ consigliabile inoltre togliere la cinghia a tracolla perché, penzolando dalla macchina fotografica posizionata sul cavalletto, potrebbe generare delle oscillazioni che andrebbero ad inficiare sulla qualità dello scatto.
Impostare dei diaframmi abbastanza chiusi per ottenere un PDC ed una nitidezza maggiori, in genere per la macro si utilizzano valori che vanno da f/8 a f/18: valori più bassi potrebbero portare ad ottenere immagini “morbide”, cioè con dettaglio poco incisivo mentre diaframmi troppo chiusi potrebbero causare l’effetto diffrazione.
Per le macchine fotografiche che ne sono provviste attivare la funzione M-UP e, possibilmente scattare con telecomando ML-L3 per cercare di ridurre a zero le vibrazioni.
E’ consigliabile impostare la modalità di scatto in priorità di diaframmi e lasciare che il tempo di sia gestito automaticamente dalla macchina fotografica; trattandosi in linea di massima di soggetti fermi il tempo di scatto non risulta così rilevante come invece lo sono i diaframmi per ottenere una foto nitida e dettagliata.
In situazioni particolari, come ad esempio la presenza di brezza o di soggetti che iniziano a muoversi, quando cioè occorrono tempi piuttosto rapidi per evitare il mosso, si può agire sulla sensibilità ISO aumentandola per diminuire i tempi di scatto. Il valore degli iso è consigliabile tenerlo più basso possibile perché, come noto, aumentando questo valore aumenta anche il rumore digitale.
La messa a fuoco nella fotografia macro è sicuramente la parte a cui si deve dedicare più attenzione. Innanzitutto si agisce ruotando l’anello di messa a fuoco fino ad ottenere un rapporto di riproduzione 1:1 visibile sul barilotto e si scende o ci si allontana da esso se il soggetto è troppo grande da poter essere inquadrato per intero. Una volta inquadrato per bene si agisce sull’anello di MAF e/o con la slitta micrometrica per i piccoli aggiustamenti. In questa fase ci si può avvalere dell’ausilio del Live View con ingrandimento massimo per verificare la MAF. Essendo molto vicini al soggetto, anche utilizzando un diaframma chiuso, la profondità di campo sarà minima e sbagliare la messa a fuoco sarà molto facile. In tal senso lavorare con il fuoco in automatico ci potrebbe creare non pochi problemi, soprattutto perché la peluria che spesso ricopre i soggetti potrebbe ingannare il meccanismo della macchina fotografica. E’ consigliabile di passare sempre alla messa a fuoco in manuale. A questo punto dobbiamo concentrarci sulla parte che sappiamo essere quella più importante, solitamente gli occhi (o magari le ali) del nostro insetto e porre la nostra totale attenzione nel cercare un parallelismo perfetto tra sensore e soggetto in modo da averlo tutto a fuoco. Essendo una questione di millimetri è consigliabile agire sulla slitta micrometrica piuttosto che sull’anello di MAF per la regolazione fine della MAF.
Una volta soddisfatti dell’inquadratura scattare nelle modalità prima descritte ovvero priorità di diaframmi e con comando a distanza in funzione alza specchio. Prima di scattare, serrare bene le viti della testa del cavalletto, della slitta micrometrica e del collarino in modo da immobilizzare completamente la macchina fotografica evitando così possibili micro movimenti.
Controllare l’esposizione dell’immagine ottenuta innanzitutto visivamente dall’anteprima dell’immagine e poi sia consultando l’istogramma che la schermata contenente l’informazione sulle alte luci, giocando, qualora si renda necessario, con la compensazione dell’esposizione per gestire la luce presente sulla scena. Qualora non si fosse soddisfatti dell’esposizione dell’immagine ottenuta, anziché variare i valori della terna tempi-diaframmi-iso, agire sulla compensazione dell’esposizione.
In fase di scatto è particolarmente importante, dopo aver composto e controllato la MAF, coprire il mirino per non farvi passare all’interno la luce che andrebbe a falsare il valore misurato dall’esposimetro, restituendoci quindi una foto sovraesposta rispetto a quella che avremmo ottenuto con i parametri di scatto da noi impostati.
Per quanto riguarda la presenza dello sfondo c’è da tenere in considerazione quanto detto prima circa le distanze dello stesso dal soggetto e di quest’ultimo dal sensore ed inoltre che la scelta dello sfondo non è sicuramente un fattore di secondaria importanza. In genere si sconsiglia la scelta di uno sfondo troppo complesso e dai colori troppo vivaci per evitare di spostare l’attenzione dell’occhio da quello che è il soggetto della fotografia.
Avvalersi dei pannelli diffusori o riflettenti per gestire al meglio la luce presente nella scena, i primi per attenuare le luci i secondi per illuminare le zone in ombra.
Per congelare maggiormente il soggetto ed ottenere una PDC maggiore ci si può avvalere dell’ausilio del flash, sia esso quello incorporato che esterno alla macchina fotografica. Anche in questo caso la luce del flash va regolata come intensità e potrebbe avere bisogno di essere schermata. Il flash è particolarmente importante in caso di presenza di vento. Il flash ci permette di avere una PDC maggiore perché, aumentando la luce, possiamo ottenere la stessa esposizione scattando con diaframmi più chiusi.
Il bilanciamento del bianco conviene lasciarlo su automatico perchè tanto le correzioni di questo parametro possono essere tranquillamente regolate in post produzione
Focus Stacking
Nelle fotografie macro la profondità di campo è sempre molto ridotta e, anche se utilizziamo diaframmi chiusi, al massimo possiamo contare su una zona a fuoco che si estende per poco più di mezzo centimetro.
Tale condizione risulta essere utile nel caso in cui vogliamo che la parte di maggior interesse del soggetto si stacchi in maniera netta dallo sfondo, ad esempio una farfalla ripresa lateralmente, ma ci sono situazioni in cui è preferibile che quanto stiamo riprendendo sia totalmente a fuoco; per queste casistiche possiamo utilizzare la tecnica del Focus Stacking.
Questa tecnica del Focus Stacking consiste nello scattare una serie di foto modificando progressivamente la messa a fuoco tra l'una e l'altra. Successivamente, in fase di elaborazione si uniranno gli scatti sfruttando di ciascuna immagine solo quelle parti che risultano essere a fuoco: questo processo viene svolto automaticamente dai software quali ad esempio Adobe Photoshop.
Come già detto in precedenza, esistono due possibilità per variare il piano di fuoco: agire sulla ghiera di messa a fuoco dell'obiettivo o modificare la distanza della fotocamera rispetto al soggetto mediante l’utilizzo della slitta micrometrica.
A differenza di quanto detto precedentemente circa l’impostazione del bilanciamento del bianco, in questo caso l’impostazione automatica non va bene (così come non va bene per le riprese panoramiche in cui uniamo più scatti) perché durante la fase di ripresa tra uno scatto ed un altro potrebbe variare la condizione della luce presente sulla scena (ad esempio il passaggio di una nuvola) e ci ritroveremo ad avere degli scatti uniti con temperature colore diverse (ad esempio una porzione più gialla, una più blu) il che, oltre a non essere bello da vedere, renderebbe difficoltoso eliminare dominanti in post produzione. Per ovviare a questo occorre impostare un valore di temperatura colore per il bilanciamento del bianco che poco importa se è corretto al 100% dal momento in cui la temperatura colore si può facilmente variare in post produzione.

Legenda: MAF=messa a fuoco – PDR=punto di ripresa – PDC=profondità di campo

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Giuseppe Zizzi
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Mausan
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Iscritto: 12 Lug 2012
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MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 5:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh, più esauriente di così Very Happy
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Mauro

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maxval1820
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MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 7:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mausan ha scritto:
Beh, più esauriente di così Very Happy


Very Happy

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Giuseppe Zizzi
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GiovanniQ
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Iscritto: 18 Dic 2009
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MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 10:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie a Giuseppe e Mauro....

https://www.photo4u.it/viewnews.php?t=711441

Ok! Ciao

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littlefà
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MessaggioInviato: Lun 15 Lug, 2019 11:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Giuseppe ,che dirti?Stai raggiungendo dei livelli mostruosamente alti. Questa proposta è notevolissima, l'esemplare ci mette del suo, ovviamente, bellissima con i suoi colori aranciati, ma tu hai fatto di nuovo un gran lavoro. La versione HR è da guardare a bocca aperta, le ali sembrano rivestite di micro pailettes.Bravissimo
E un grosso applauso a te e Mauro per l'articolo e le spiegazioni,è da ammirare il modo in cui condividete il vostro sapere e da appassionata (non praticante purtroppo) del genere, non posso che ringraziarvi Ciao

_________________
Fabiana
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